Il bilancio tracciato nel corso di una conferenza stampa
PESCARA – Questa mattina, al comando della Polizia Municipale di Pescara, si è tenuta una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione degrado, sugli strumenti per combatterlo e sulle azioni che verranno intraprese in tal senso.
“Dobbiamo implementare questa duplice attività – ha sottolineato il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini – la repressione, che è compito delle forze dell’ordine, e la prevenzione, che è compito dei servizi sociali. C’è bisogno di un intervento integrato, noi ad esempio a settembre avremo degli uomini in più che sono stagionali, la settimana scorsa abbiamo deliberato in giunta uno stanziamento di 5 mila euro per la installazione di telecamere.
Oltre a questo ovviamente abbiamo bisogno anche della collaborazione dei cittadini in tanti ambiti dal non conferire i rifiuti fuori orario piuttosto che non andare sui marciapiedi ma sulle piste ciclabili.
Il degrado si combatte anche recuperando immobili pubblici, penso alla ex Omni che oggi abbiamo presentato alla stampa, ovvero la ex sede della Polizia Municipale in via del Circuito, adesso abbiamo completato perché mancava un milione di euro, per definire il tutto lo farà Pescara Parcheggi.
Un complesso integrato di interventi per dare risposte sempre più incidenti rispetto ai bisogni e desiderare una città diversa. Nelle nostre azioni si vuole evidenziare l’implementazione di uno sforzo possibile che fa parte del sistema di repressione pubblico teso a fornire quelle risposte che la cittadinanza aspetta, com’è giusto che sia.
Poi c’è il Via che è una previsione del Decreto Minniti del marzo scorso che dà la possibilità di effettuare dei Daspo urbani, cioè dei provvedimenti di allontanamento che sono subordinati però al fatto di riscontrare entro 48 ore due volte la stessa violazione con la medesima condotta. In questo senso è importante il funzionamento del sistema pubblico per individuare quanti si rendano colpevoli di condotte poco virtuose”.
“Lo sforzo che stiamo facendo con l’assunzione degli stagionale, così come l’impiego di più uomini e mezzi sulle strade principali della città, dove il bivacco è più frequente – ha affermato l’assessore alla Polizia Municipale Gianni Teodoro – questo serve per arrivare a colpire coloro che non vogliono vivere secondo le regole, cioè attraverso un maggiore controllo laddove si presenta il primo reato, il primo illecito amministrativo, se il secondo si manifesterà sempre con la stessa persona nell’arco delle 48 ore, noi potremmo intervenire di nuovo e attraverso il duplice reato in 48 ore il Decreto Minniti ci permette di produrre il così detto ‘foglio Via’.
La troppa tolleranza riguarda non solo la città di Pescara, ma c’è un po’ dappertutto, io credo che non sia più questo il tempo e il modo di intimorire queste persone. Noi dobbiamo far capire che nel nostro Paese ci sono le Leggi, ci sono i regolamenti e che vanno rispettati. Quindi su questo noi saremo puntuali e lo faremo con il massimo impegno e con tutto l’onore del Corpo della Polizia Municipale”.
“È una lotta spesso impari perché purtroppo non sempre riusciamo ad avere strumenti che riescano a risolvere definitivamente il problema – ha rimarcato il comandante della Polizia Municipale di Pescara, Carlo Maggitti – adesso, terminata l’estate, si cercherà di assicurare una maggiore presenza su quelle che sono le zone soprattutto centrali in cui spesso si verificano fatti di degrado anche dal punto di vista igienico e sanitario.
Si cerca di essere più presenti, in questo si sollecita di più la cittadinanza, ben vengano le foto e le immagini sugli strumenti di diffusione di massa, ma se nell’immediatezza ci si chiama e ci si consente di intervenire è meglio.
Questo è l’appello che si rivolge:
prima di lamentarci proviamo prima a risolverlo il problema e poi ci sarà tutto i l tempo per fare le proprie considerazioni e i propri commenti. Noi abbiamo una Legislazione che parte da un livello medio-alto di considerazioni, quindi di vissuto anche igienico-sanitario, ad oggi troviamo sempre più persone che vivono ai margini della società o vengono da culture diverse dalla nostra che non sono forse abituate a questo standard di base igienico-sanitario, quindi diventa più difficile combattere.
Quello che per un cittadino italiano è normale che si possa fare o meno a livello igienico e di decoro urbano, magari così non è ì per il cittadino extracomunitario piuttosto che per il cittadino dei Paesi dell’Est”.