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Pescara-Avellino, la parola ai due tecnici a fine partita [VIDEO]

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Zeman e Novellino commentano la gara

PESCARA – Dopo il successo di misura in rimonta del Pescara sull’Avellino, i due tecnici, Zenek Zeman e Walter Novellino, hanno analizzato l’incontro.

Zdenek Zeman (allenatore Pescara):

“Nel primo tempo non abbiamo fatto pressing, non abbiamo provato le posizioni per giocare insieme, abbiamo giocato tante palle lunghe, alcune sono andate fuori dal campo e questo non è il calcio nostro, il calcio che stiamo provando a giocare in allenamento.

L’Avellino gioca sulla forza, sulla pala lunga, sui passaggi stretti per andare i porta, noi dobbiamo giocare un altro calcio. Penso che nel secondo tempo ci siamo messi bene in campo sia con gli attaccanti che con i terzini. Coda? È a disposizione, aveva un problema al ginocchio, ma era disponibile e l’ho scelto per l’esperienza.

Poi ho scelto Benali al posto di Capone perché Capone a parte che ha fatto tre partite in Nazionale lo vedo anche un po’ spento. Sulla condizione fisica in questa partita l’Avellino doveva spingere un po’ di più per il risultato, noi abbiamo avuto delle opportunità ma abbiamo sbagliato sempre l’ultimo passaggio, l’ultimo passaggio è importante e non lo si può sbagliare. Però nel secondo tempo si è giocato e io spero che la squadra si convinca di questo.

Palazzi? Ha fatto bene, una partenza un po’ troppo passiva ed ha avuto la possibilità di fare alcune giocate, ma è andato spesso con lanci lunghi che sono andati fuori campo ed invece bisognerebbe cercare di costruire. Valzania? Deve imparare le cose facili, spesso è al posto giusto, l’ultimo passaggio è importante, nel secondo tempo ha giocato molto di più, era costretto perché Brugman è stato più alto.

Nel primo tempo abbiamo giocato un calcio che non abbiamo mai provato, per me gli attaccanti sono per chiudere l’azione ed i centrocampisti per costruire, dalla difesa con le palle lunghe si scavalcava il centrocampo e non riuscivamo a giocare. Io spero che la squadra di sei anni a si ripeta, sono qui per questo, lavoro per giocare a calcio, dare dei risultati e spettacolo, la squadra si deve abituare a giocare con certi ritmi.  La classifica è corta, penso che per ora ci sia gloria per tutti, poi le squadre che hanno le rose più complete arriveranno fino alla fine”.

Walter Novellino (allenatore Avellino):

“Dovevamo sfruttare meglio le occasioni e dovevamo ripartire un po’ meglio, è chiaro che il Pescara è una squadra che corre molto, che apre molto gli spazi, io ho cercato un po’ di chiudere perché loro in ampiezza hanno Mazzotta e lo sapevamo a memoria.

Noi volevamo ripartire bene e purtroppo c’è stato l’infortunio di Asencio e di Rizzato che ha un po’ penalizzato i cambi. Al di la di questo io penso che anche nel secondo tempo abbiamo condotto la gara come volevamo noi, ma  dovevamo avere un po’ più di coraggio nel fare il secondo gol, abbiamo avuto le occasioni per poterlo fare, siamo stati un po’ troppo frettolosi.

È un trend negativo per me, però penso che il Pescara abbia visto una squadra che sa giocare a calcio, una squadra che ha le qualità, che fa le sue giocate, devo cambiare un attimino il trend perché ho sempre preso pochi gol e adesso ne sto prendendo tanti.

Sto lavorando tantissimo e oggi ho preso due gol da azione vera, su azioni costruite dal Pescara, Rizzato sapeva benissimo che Mancuso è uno che rientra, però delle volte si parla al vento e non c’è l’allenatore che va a giocare, secondo me bisognava fare un po’ più di attenzione sul primo gol, mentre sul secondo loro hanno fatto bene, peccato per la traversa alla fine, credo che il pareggio sarebbe stato strameritato.

Io conosco bene Zeman, le sue ripartenze le conosco benissimo, Rizzato si proponeva e non si doveva proporre, non sono stato molto bravo a farmi ascoltare, sono contento che oggi l’Avellino abbia dimostrato di essere Avellino, è chiaro che paghiamo il non risultato positivo con la Salernitana perché mentalmente noi all’80’ vincevamo 2-0 e psicologicamente abbiamo pagato un po’ questo, un po’ di sicurezza delle volte viene fuori, sono convinto che giocando così potremo dire la nostra fino in fondo.

Sulle rimonte dobbiamo ragionare con la squadra, io faccio a fatica che si tratta di una questione psicologica, sono stato calciatore e so cosa si prova quando si vince a Bari una partita stradominata come oggi e abbiamo perso 2-1, noi riusciamo a tenere il vantaggio più di 5’, a quel punto preferisco far gol negli ultimi minuti. Però questi ragazzi vengono da infortuni, però alcuni non hanno ancora capito quanto bisogna soffrire perché in serie B a volte basta buttare un pallone in tribuna.

Il Pescara ha delle giocate  che possono  mettere in difficoltà  chi non le sa fermare. Lo può perché riparte bene, ha dei giocatori buoni e mi piace. Poi ci sono il Palermo e il Frosinone e anche noi che se Dio ci dà una mano possiamo fare bene. La squadra c’è anche se qualcuno dice il contrario e che non è una squadra mia e questo mi da un po’ fastidio”.

Pubblicato da
Francesco Rapino

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