Il consigliere regionale M5S critica la scelta politica compiuta dalla Giunta regionale di spostare il punto di prelievo della zona di via Ballila e di modificare la denominazione della stessa:”Cambia il nome,ma l’inquinamento resta”
PESCARA – Il Consigliere regionale Barbara Stella, al margine della discussione sull’interpellanza regionale relativa alla balneabilità delle acque del litorale abruzzese, replica a Febbo sostenendo che non sarà certo un’interpretazione faziosa della legge a salvaguardare i bagnanti di Pescara dalle acque inquinate in zona via Leopardi e via Balilla. Stella sottolinea anche la scelta politica errata compiuta dalla Giunta regionale che ha applicato il testo di legge giocando su cavilli normativi.
Spiega Stella “Oggi l’Assessore ha risposto con pagine in pieno stile burocratese dicendo in sostanza che a seguito di azioni migliorative programmate dal comune di Pescara si è ritenuto di spostare il punto di prelievo della zona di via Ballila e di modificare la denominazione della stessa, per cui non è necessario tenere conto dei dati storici degli ultimi 5 anni.
Questa Giunta probabilmente ignora, o fa finta di ignorare, che l’utilizzo di dati storici ha una ratio ben precisa – spiega Barbara Stella; ad esempio laddove i dati rappresentano profili di acque eccellenti la probabilità che ci si trovi di colpo in acque poco pulite è bassa, a meno che non si verifichino eventi straordinari, come piogge abbondanti, rottura di condotte o mal funzionamento dei depuratori. Ma al contrario, nelle zone in cui i dati rappresentano profili di acque scarsi, con dati che superano i limiti stabiliti dalla legge, è probabile avere acque non balneabili anche in condizioni normali. Alla luce di questo, azzerare lo storico è un errore molto grave, farlo con la motivazione di un cambio di nome è un danno ancor più grave sotto il profilo della comunicazione alla cittadinanza riguardo alle informazioni sulla qualità delle acque.
Chiediamo quindi che la Regione intervenga con urgenza per mettere in atto tutte le azioni possibili per dare risposte adeguate a salvaguardare la salute dei cittadini, la stagione balneare attuale e soprattutto quelle future. Non si può sempre agire in emergenza – incalza Stella – occorrono azioni di prevenzione per rimuovere le cause che determinano la scarsa qualità delle acque una volta per tutte”.
Ma il problema non è solo della costa pescarese, ma distribuito sull’intera regione. Ricordiamo alcuni numeri:
tratti di mare con almeno 1 dato oltre la soglia prevista dalla normativa vigente sono 26 su 114, i dati delle analisi di routine oltre la soglia sono 37. Ad oggi i tratti permanentemente vietati alla balneazione sono 5 a cui si devono aggiungere i 4 dell’allegato b1 della delibera di Giunta e via Leopardi a Pescara.
Siamo solo a metà giugno e già il dato non è confortante.
Non stiamo facendo allarmismo ma una fotografia della realtà di cui i cittadini devono essere messi al corrente. Vorrei ricordare alla Giunta regionale che la comunicazione sulla qualità delle acque è un compito istituzionale prevista dalla normativa vigente ” conclude Barbara Stella.