Pillon: Dobbiamo stare con i piedi per terra, avere umiltà e volare bassi come stiamo facendo”. Bucchi: “In Serie B la continuità è la prima caratteristica”
PESCARA – Dopo il successo del Pescara sul Benevento, che è valso ai biancazzurri il primo posto, i due tecnici, Bepi Pillon e Cristian Bucchi, hanno analizzato l’incontro.
Bepi Pillon (allenatore Pescara):
“Sono contento per i ragazzi, per il lavoro che stanno facendo, è il giusto premio per il lavoro che stanno portando avanti tutti e 25. Però io sono un uomo di calcio e so come va, dobbiamo stare con i piedi per terra, avere umiltà e volare bassi come stiamo facendo. Se fossimo a metà classifica non vorrei che volassimo troppo in alto altrimenti non faremmo le prestazioni come quella che abbiamo fatto oggi. Perciò grande umiltà, com’è stata la partita di oggi, abnegazione e spirito di sacrificio. Dopo il risultato di Padova, prima della partita di oggi eravamo tutti inca**ati neri, quando è iniziata questa partita c’era subito voglia di rivalsa per dimostrare che ci siamo, che non molliamo mai, che la squadra ha un’anima, questo è un aspetto fondamentale. Però anche a Padova c’è stata una grande prestazione, abbiamo giocato benissimo, la squadra aveva fatto di tutto e di più, poi ci sono stati 5 minuti di follia che non ci sono stati oggi.
È stato importante capire che anche in quei 5 minuti finali devi tener duro fino alla fine, come abbiamo fatto oggi non concedendo niente all’avversario che è molto forte ed ha trovato il gol solo su una palla inattiva inventata, prima c’era un fallo su Monachello. Non abbiamo perso la testa, abbiamo avuto grande determinazione e spirito di squadra, la cosa che mi è piaciuta è quella verve che ha fatto in modo che la partita abbiamo fatto di tutto per vincerla e non ci siamo accontentati del pareggio, è stata quella la chiave di svolta secondo me. La squadra la sento mia come spirito, come carattere, non molla mai e così mi piace nel modo di fare e nel modo di essere. È merito di tutto lo staff che ho perché devo dire che ho degli eccellenti collaboratori, dei grandi lavoratori, c’è unione d’intenti e cerchiamo di lavorare insieme ai ragazzi per portarli a queste prestazioni.
Devo dire che è stato fatto un grosso lavoro di base in ritiro e adesso si iniziano a vedere i frutti: abbiamo giocato a Padova martedì, abbiamo viaggiato e oggi abbiamo pedalato e lottato. Questo vuol dire che c’è un grande lavoro a monte, ma io dico che dobbiamo volare bassi, non dobbiamo perdere l’umiltà, altrimenti andiamo incontro a dei rischi grossissimi. Stiamo facendo bene, sono contento, però il mio monito è di continuare a lavorare come stiamo facendo e non pensare ad altre cose. Io penso solo alla prossima partita, so che venerdì andiamo a giocare a La Spezia e non voglio pensare ad altro, non mi piace andare oltre. Secondo me per trarre delle conclusioni bisogna arrivare ad aprile, in quel mese si decidono i campionati di Serie B, arriva chi ha benzina e chi ha lavorato bene. Il campionato è lungo ed è molto equilibrato quest’anno, è molto difficile perché tutte le partite sono allo spasimo, la forbice si riassottiglia tra play off e play out, ci sarà grande combattimento su tutte le partite, perciò bisogna essere pronti e lottare.
Alle volte bisogna fare di necessità virtù, loro avevano messo due punte alte e noi avevamo difficoltà nel gioco aereo, però ho parato il colpo. È chiaro che facendo così ti abbassi leggermente, è normale, però abbiamo avuto diverse occasioni anche giocando a 5 dietro, è quello che abbiamo fatto a Padova, l’umiltà di star lì e battagliare anche se sei sul 2-0. oggi siamo stati bravi a salire, comunque i 5 minuti di Padova ci sono serviti molto. Dobbiamo dare merito al lavoro che abbiamo fatto di squadra, la squadra è rimasta compatta ed ha concesso pochissimo ad un avversario di grandissima qualità, da parte loro nel primo tempo non ricordo un tiro in porta, nel secondo tempo c’è stato questo fallo inesistente ed abbiamo preso gol, però poi devo dire che siamo stati molto bravi a riportarci avanti”.
Cristian Bucchi (allenatore Benevento):
“Sicuramente mi aspettavo una partita diversa, tutto un approccio alla gara diverso perché nel primo tempo credo che abbiamo fatto davvero troppo poco come qualità di gioco, come intensità. Però, come avevo detto altre volte, credo che in un percorso di crescita conti anche la conoscenza di un gruppo, delle qualità e delle caratteristiche di una squadra e questo avviene solo vivendosi, facendo cose positive, negative. Quindi anche il modo di reagire di fronte a certe situazioni ti dà la conoscenza dei punti di forza e dei punti deboli, in questo momento di punti deboli ne abbiamo, ma abbiamo anche dei punti di forza, però credo che quello che è venuto fuori soprattutto nelle ultime due gare, a discapito di quello che si pensa, è che il fatto che siamo tra le favorite per noi non deve essere un limite ma una responsabilità. Dobbiamo sapere che in ogni partita dobbiamo innanzitutto pareggiare l’aspetto agonistico ed avere la determinazione, in questo modo tutte le nostre qualità, di gioco e individuali, possono emergere.
Quando invece non abbiamo questo tipo di atteggiamento poi si fa fatica contro chiunque. Questo penso che sia un passaggio determinante per noi, quello di capirci e di avere la voglia di migliorarci, ieri ho detto che dobbiamo darci del tempo, il tempo non è solo un alibi, ma è utile per il futuro, aiutarci a capire quali sono i nostri pro e i nostri contro ci aiuterà a non incappare in altri errori più avanti. Non bisogna dare sempre tutto per scontato perché quest’anno siamo partiti fortissimo in Coppa Italia e in campionato e pensavamo che tutto ci fosse dovuto e scontato. Invece questo campionato è così e abbiamo la dimostrazione da parte di tutte le altre squadre. Ad oggi una delle squadre che ha avuto più continuità è il Pescara che la reputo tra le più attrezzate come organico e anche in certi momenti ha anche quel pizzico di fortuna che serve all’interno di una partita. Siamo stati bravi a rimettere in piedi una gara anche non meritandolo, nel momento del nostro gol non era di grande pressione, è stata una giocata del singolo, e paradossalmente quando sembravamo padroni del campo abbiamo preso il gol del 2-1.
C’è stato dominio di campo, ma non abbiamo avuto quella cattiveria e quella determinazione che abbiamo avuto in altri momenti in cui avevamo di poter far gol in qualsiasi occasione. Siamo stati sterili e questo è quello su cui dobbiamo lavorare. Non credo che sia un discorso di trasferta o di casa, noi siamo una squadra che ha vinto in casa e fuori ed ha perso in casa e fuori, questa cosa ci differenzia poco. Prima di parlare dei nostri avversari dobbiamo partire dalle nostre certezze e dal nostro rendimento. In Serie B la continuità è la prima caratteristica, ci vuole grande equilibrio per vivere le vittorie e le sconfitte e la continuità delle prestazioni, queste si sommano e poi si ha il risultato che si merita. Altrimenti bisogna aggrapparsi agli episodi e alla fortuna, invece io dico ai miei giocatori che dobbiamo crearceli e concentrarci su quello che dobbiamo fare.
Nel momento in cui riprendi una gara e la pareggi non puoi non avere la cattiveria di voler vincere, ma non perdendo quello che hai fatto, altrimenti diventa un ‘tutti all’attacco’ e non ce n’era motivo. Nelle partite si soffre, la nostra è una di quelle reazioni che danno la conoscenza del gruppo e dei suoi difetti, come di tanti altri pregi che noto in partita, come l’approccio al secondo tempo. Al Pescara riconosco sicuramente delle ottime qualità nel gioco, nell’essere una squadra compatta e che quando va in vantaggio si chiude molto bene per poi ripartire in contropiede. Noi dobbiamo cercare di non farlo accadere, abbiamo cercato di tenere la partite su questo binario, ma il pareggio è durato troppo poco”.