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Pescara, Biciplan: in Commissione le prime novità

da Redazione

PESCARA – Il BiciPlan, Piano strategico degli itinerari ciclabili, che doterà dotare la città di Pescara di una rete diffusa di percorsi o strade percorribili in bici o con altre tipologie di velocipedi è in fase di elaborazione da parte degli architetti Maurizio Oranges e Luciana Mastronardo, con il coordinamento dell’architetto Giancarla Fabrizio.Da un  primo esame  di tale strumento di programmazione  in Commissione Mobilità è emerso che la rete delle piste ciclabili di Pescara passerà dai 30 chilometri attuali a ben 51 chilometri entro i prossimi tre anni, e la prima nuova ciclovia verrà realizzata in viale Di Sotto, correndo in parte in sede promiscua, dunque su strada, in parte su sede riservata.Con l’anno nuovo si avrà la versione definitiva del documento che dovrà approdare all’esame del Consiglio comunale

Il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi, ufficializzando l’esito della Commissione svoltasi alla presenza dei suddetti architetti, ha spiegato:
“Il Biciplan è nato un anno fa, come ha spiegato l’architetto Fabrizio è un Piano di settore del Pums , e arriva dopo il Piano di monitoraggio della Mobilità e il Piano comunale della sicurezza stradale. Parte dallo studio di fatto, ossia dalle piste già esistenti a Pescara per poi passare alla progettazione dell’implementazione della rete ciclabile attraverso il reperimento di altri finanziamenti, alcuni già in dirittura d’arrivo. Appena qualche giorno fa infatti l’amministrazione comunale è stata contattata dall’Anci che vuole inserire Pescara nel gruppo di città che potrebbero ricevere fondi per la realizzazione di una ciclovia nuova sul territorio, assumendo l’impegno di costruire entro il 2026 almeno 11 nuovi chilometri di pista ciclabile, e sappiamo che nuove risorse arriveranno con il Piano Nazionale di Resilienza. Da qui emerge il ruolo strategico di dotare la città di un Biciplan, ovvero di una progettazione razionale e programmata, di una pianificazione già calata sul territorio in modo da essere già pronti con gli interventi nel caso arrivino i fondi. Per la redazione del Biciplan, come hanno illustrato Oranges e Mastronardo, i tecnici sono partiti dalle opere che il Comune ha già realizzato negli anni, riportate nel Pums che sulla viabilità ciclabile prevede 3 linee portanti: quella del lungomare; la linea della stazione che parte dalla strada parco e arriva all’Aurum e la linea trasversale che attraversa il lungofiume. Poi il Pums individua quattro anelli, ovvero divide la città in quattro quadranti, identificati come percorsi primari. Il primo obiettivo del nuovo Piano ciclabile è quello di restituire coerenza alla rete già esistente, raccordando tra loro le ciclovie già esistenti oggi non connesse, dunque i tecnici hanno riletto e rivisto le percorrenze individuando le criticità più comuni, come la mancata riconoscibilità delle ciclovie o la presenza delle intersezioni pericolose, o ancora la necessità di garantire il miglioramento delle Zone 30 con interventi di moderazione del traffico. Le stesse ciclovie vanno poi divise in ‘Rete Portante’, ovvero la rete primaria, ovvero quella che cammina su sede riservata e che oggi su Pescara può contare su 26 chilometri lineari di estensione, sui 30 chilometri complessivi di piste ciclabili esistenti, e secondo i progetti inseriti nel Piano la rete principale dovrà passare da 26 a 44 chilometri in un arco di tempo di media durata, pari a tre anni, ed entro i dieci anni di validità del Piano stesso. Poi c’è la rete secondaria – ha aggiunto il Presidente Foschi – che di fatto si spalma su tutta la città perché ipoteticamente ogni strada potrebbe ospitare il transito delle bici in sede promiscua. La redazione del Biciplan è stata affiancata anche da un questionario per raccogliere i suggerimenti dei cittadini che, all’unanimità, hanno sollecitato una maggiore qualità della rete, quindi una maggiore sicurezza delle ciclovie, la presenza di spazi di sosta dedicati per le bici elettriche, anche in termini di custodia, una maggiore intermodalità, ovvero una reale possibilità di scambio tra bus-bici-auto, la possibilità di collegare le piste ciclabili di Pescara a quelle dei comuni contermini, come Spoltore, e una maggiore educazione anche dei ciclisti nei confronti dei pedoni. Altra novità inserita nel Biciplan è aver dato un nome, ossia un’identità, alle ciclovie già esistenti, ovvero la C1 ‘Bike to Coast territorio urbano’, che è quella che percorre tutta la riviera, dal confine con Francavilla al Mare al confine con Montesilvano; la C2 ‘Ciclovia dei 3 Parchi’ perché unisce il Parco di Montesilvano-Santa Filomena al futuro Parco della stazione centrale e la pineta dannunziana; la C3 la Ciclovia Dannunziana, che collega la pista di via D’Annunzio con viale Pindaro, viale Pepe e il lungomare sud. Il primo grande obiettivo nuovo che verrà proposto con il Biciplan sarà il prolungamento della Ciclovia Dannunziana in via della Bonifica, e poi portare la Ciclovia nelle zone collinari, grazie alla disponibilità delle bici elettriche che oggi rendono possibile utilizzare le due ruote anche nelle strade in salita, escludendo la zona di San Silvestro, ma optando per via di Sotto, dove la pista ciclabile correrebbe nel primo tratto, quello più in alto, su sede promiscua, dunque su strada con le vetture, in parte, ossia nella parte bassa, all’altezza della nuova piazza in corso di realizzazione nel complesso della Gmg, in sede dedicata fino ad arrivare all’ospedale civile dove stiamo ipotizzando di spostare il parcheggio delle auto a ridosso dello spartitraffico e riservare alle bici il transito a ridosso del marciapiedi sul lato sud della strada, e abbiamo già calcolato che da via Di Sotto a piazza Pierangeli si impiegheranno circa 12 minuti su bici elettrica. Intanto il Comune di Pescara – ha proseguito il Presidente Foschi – sta aprendo due ciclostazioni, la prima a Porta Nuova, all’interno della stazione ferroviaria, e la seconda in centro. A questo punto, non appena i tecnici avranno completato il proprio lavoro, saremo pronti per portare il Biciplan in Consiglio comunale”.

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