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Pescara , bilancio 2011: botta e risposta tra Pd e amministrazione comunale

da Donatella Di Biase

Gli assessori Cerolini e Seccia commentano la conferenza stampa del Pd sui Servizi a domanda individuale e ribadiscono la bontà della manovra finanziaria messa a punto dalla giunta comunale di Pescara per il 2011

PESCARA – Gli  assessori alle Politiche sociali Guido Cerolini e al Bilancio Eugenio Seccia  hanno commentato ieri la conferenza stampa del Pd sui Servizi a domanda individuale,dicendo che il ‘terrorismo’  del Pd non riuscirà a cancellare la bontà della manovra finanziaria messa a punto dalla giunta comunale di Pescara per il 2011:

un bilancio che, senza effettuare tagli sul sociale, ma piuttosto razionalizzando le spese, e garantendo il mantenimento dei Livelli essenziali di Assistenza a coloro che hanno realmente bisogno di sostegno, ha preferito intervenire con minimi incrementi sui servizi a domanda individuale, la maggior parte dei quali, peraltro, entrerà in vigore solo con il prossimo anno scolastico 2011-2012, dunque dal prossimo settembre, come nel caso delle rette degli asili nido o delle mense scolastiche, peraltro mantenendo la differenziazione per fasce di reddito.

Gli assessori confidano nell’incontro  fissato per domani  tra i capigruppo consiliari di maggioranza e i sindacati  che dovrebbe servire a  fare ulteriore chiarezza su tutti gli aspetti del  bilancio, sulle scelte operate dalla maggioranza di governo che pure è riuscita a far quadrare i conti a fronte di una riduzione netta dei trasferimenti da Stato e Regioni per 3milioni e mezzo di euro. Un confronto che dovrà partire da dati concreti, senza posizioni pregiudiziali, spulciando voce per voce e verificando che la razionalizzazione delle spese non corrisponderà a una riduzione qualitativa dei servizi offerti.

Cerolini e Seccia auspicano che venga ritrovata la giusta serenità, anche in vista dell’imminente attuazione del Federalismo municipale sul quale  si potrebbero  trovare sicuramente ampi margini di confronto e condivisione per decidere insieme come rispalmare una quota parte di quegli ulteriori fondi che verranno assegnati alle amministrazioni.

Hanno commentato ancora Cerolini e Seccia:

castelli di cartapesta destinati a sgretolarsi : sono quelli sfornati quest’oggi dal Pd nell’ennesima conferenza stampa-minestrone in cui hanno tirato fuori dal cilindro la ‘scoperta dell’acqua calda’, ossia l’incremento dei servizi a domanda individuale già ampiamente annunciata dalla stessa maggioranza di governo, dunque una non-notizia data peraltro in modo errato. La maggior parte degli aumenti preventivati infatti, come nel caso di mense scolastiche o rette degli asili nido, scatteranno solo a settembre, ossia con l’avvio del nuovo anno scolastico, dunque fra sette mesi, quando tra l’altro sarà anche arrivato il federalismo municipale.

Si tratta di minimi incrementi che non incideranno su tutti gli utenti perché abbiamo preservato la differenziazione per fasce di reddito, e soprattutto è stata una scelta dell’amministrazione comunale per evitare stangate sulle tasse. Peccato che lo stesso Pd non abbia espresso indignazione nel 2004 e non sia sceso in strada per protestare contro la giunta comunale che di punto in bianco introdusse l’Irpef comunale, prima mai esistita. E peccato che lo stesso Pd non abbia manifestato indignazione contro l’ex assessore al bilancio, autorevole rappresentante del Pd, Camillo D’Angelo, per protestare contro l’aumento della Tarsu del 30 per cento, approvato in una gelida serata del 15 dicembre 2008 alla chetichella. Peccato che solo oggi il Pd, partito dalla doppia morale, quella da maggioranza e quella da opposizione, solo oggi si scopra ‘paladino dei deboli’, quei deboli che invece l’amministrazione di centro-destra ha sempre difeso, quando era all’opposizione e oggi che è maggioranza di governo, tanto che il nostro governo è quello che ha investito più di ogni altro sul sociale, oltre 9milioni 444mila euro nel 2011, oltre un milione di euro in più rispetto a quanto investito dal centro-sinistra per sei anni. Parliamo di una somma che ci consentirà di continuare a garantire i Lea rivolti ai disabili, assicurando l’assistenza agli studenti diversamente abili e nei Centri diurni.

Verrà invece razionalizzata l’assistenza domiciliare, quella oggi garantita agli anziani, circa 800 sul territorio, per il disbrigo di piccole mansioni, come la spesa o la pulizia domestica, privilegiando coloro che hanno un elevato grado di non autosufficienza, una razionalizzazione che non inciderà sulla qualità dei servizi offerti. E soprattutto ci attendiamo un risparmio attraverso l’avvio del nuovo modello di gestione dei centri sociali. E continueremo a garantire il massimo supporto anche a tutti gli utenti oggi seguiti dal segretariato sociale che non subiranno alcun taglio. Il nostro obiettivo  è quello di garantire la tutela delle fasce deboli, ossia minori, disabili e anziani non autosufficienti, un obiettivo che riteniamo di condividere con gli stessi sindacati.

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