PESCARA – Il Presidente della Commissione Finanze Renato Ranieri , ufficializzando quanto emerso ieri mattina nel corso della seduta di Commissione convocata per tracciare un primo bilancio sulla prima rata Imu , alla presenza del Dirigente del settore Tributi Marco Scorrano,ha detto che i versamenti inerenti il pagamento della stessa hanno prodotto un gettito per le casse del Comune di Pescara pari a 14milioni e mezzo di euro, ossia 2milioni e mezzo di euro in più rispetto alle previsioni. Più di 5milioni di euro sono derivati dal pagamento dell’Imposta unica sull’abitazione principale, il resto, dunque circa 9milioni di euro, dal pagamento dell’Imu su tutti gli altri immobili.Inoltre alcuni contribuenti che non hanno ancora provveduto a saldare la prima rata lo stanno facendo ora avvalendosi dell’istituto del provvedimento operoso, e altri hanno invece scelto di pagare l’imposta in tre rate, anziché due, dunque bisognerà attendere la scadenza del prossimo 30 settembre per avere un quadro chiaro del gettito complessivo. Comunque le prime stime sono già positive e soprattutto, se il trend sarà confermato, a settembre si potrà realisticamente prevedere una riduzione dell’Imu almeno sull’abitazione principale.
Ha sottolineato Ranieri:
i pescaresi sono stati corretti e hanno rispettato il pagamento della nuova imposta ,sicuramente una tassa odiosa, che certamente non è stata voluta né istituita dall’amministrazione comunale di Pescara, una tassa che mai nessuno avrebbe voluto e che purtroppo ci è stata imposta dall’alto, dal governo, che ha fissato anche le aliquote base del primo acconto, ossia 4 per mille per l’abitazione principale, intesa come abitazione di residenza del nucleo familiare, e 7,6 per mille per tutti gli altri immobili, dunque non consentendoci nemmeno di applicare tutte quelle agevolazioni che invece la maggioranza di governo di centro-destra, con l’assessore ai Tributi Massimo Filippello, ha pure previsto nell’approvazione del Regolamento Imu, come l’aliquota al 3 per mille per le abitazioni principali su cui grava un mutuo, per le famiglie di reddito non superiore ai 30mila euro l’anno. E nonostante il dissenso unanime, del territorio come pure della politica, nei confronti di tale imposizione, i cittadini hanno pagato e i risultati sono arrivati: dal pagamento della prima rata dell’Imu, i cui termini sono scaduti lo scorso 18 giugno, l’amministrazione comunale ha ricevuto un gettito, al netto di quanto già versato allo Stato dal contribuente, pari a 14milioni e mezzo di euro, circa 2milioni e mezzo di euro in più di quanto previsto dagli uffici che, in via cautelativa, avevano previsto circa 12milioni di euro. Dei 14milioni e mezzo di euro incassati, più di 5milioni di euro derivano dal gettito per l’abitazione principale, con imposta al 4 per mille; la somma restante, circa 9milioni di euro è derivata dal pagamento dell’Imu sugli altri immobili, al 7,6 per mille. E da tali risultati arrivano considerazioni importanti, perché di fatto l’Imu sull’abitazione principale ha prodotto un incasso pari al doppio di quanto previsto, mentre abbiamo introitato qualcosa di meno del previsto sull’Imu relativo agli altri immobili. Gli uffici stanno ora valutando tali dati, che in parte si giustificano con un aumento registrato negli ultimi mesi dei passaggi di proprietà degli immobili, dunque seconde case che sono state cedute a parenti o figli divenendo abitazioni principali. Ma comunque il dato positivo è che tutti i contribuenti che prima pagavano l’Ici oggi hanno ottemperato al pagamento obbligatorio dell’Imu. Ovviamente non è finita: gli uffici stanno ancora attendendo gli ultimi dati relativi ai contribuenti che si sono avvalsi del ravvedimento operoso, ovvero il contribuente che si è ricordato da solo di non aver pagato un’imposta o di aver versato meno del dovuto, prima dell’arrivo di un’eventuale cartella, si ravvede pagando una sanzione ridotta: in questo caso il contribuente ha pagato infatti la sanzione dello 0,2 per cento sull’importo non versato, calcolato per ogni giorno di ritardo rispetto alla scadenza dell’acconto del 18 giugno scorso, sino al 14° giorno di ritardo; dal 15° al 30° giorno di ritardo ha pagato la sanzione del 3 per cento al giorno calcolata sull’importo dovuto; dal 31° giorno, che scatterà domani, mercoledì 18 luglio, sino a un anno pagherà la sanzione unica del 3,75 per cento. E su ogni importo vanno ovviamente calcolati anche gli interessi in ragione dei giorni di ritardo, ricordando che a Pescara c’è un tasso annuo pari al 2,5 per cento. Inoltre molti contribuenti avranno deciso di pagare l’Imu in tre rate, anziché due, dunque alla scadenza della seconda rata, prevista per il 30 settembre prossimo, il gettito reale potrebbe addirittura essere ulteriormente superiore alle nostre previsioni e se così fosse potremmo registrare un incasso definitivo importante, pari anche a 39milioni di euro, che restituiranno ossigeno all’amministrazione permettendoci di studiare realmente la revisione e riduzione delle aliquote Imu, a partire da quelle sull’abitazione principale, tenendo fede all’impegno assunto con la città. Il governo di centro-destra studierà ogni soluzione possibile per ridurre tale imposizione fiscale esattamente come abbiamo assicurato anche ai sindacati al momento della firma dell’accordo sul bilancio 2012.
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