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Pescara, Black Lives Matter: ecco quando la manifestazione in piazza

da Marina Denegri

Il 13 giugno manifestazione, in solidarietà alle mobilitazioni americane contro razzismo, abusi di potere e omicidi su base etnica

PESCARA – Sabato 13 giugno dalle ore 15 in Piazza della Rinascita (Piazza Salotto) a Pescara, a partire dall’appello di una studentessa della comunità senegalese rilanciato dalle comunità africane in città, Black Lives Matter Pescara manifesterà in solidarietà alle mobilitazioni americane contro razzismo, abusi di potere e omicidi su base etnica, più che mai gravi quando perpetrati sistematicamente da parte della polizia.

Gli organizzatori dichiarano: La nostra manifestazione non vuole essere soltanto un eco lontano di fatti di cronaca estera, o un atto simbolico per parlare in nome di qualcun altro. Prenderà parola innanzitutto chi il razzismo lo vive ogni giorno sulla propria pelle, per esprimere solidarietà materiale e per ricordare chi è stato ucciso anche in Italia, linciato in carcere o nei centri di permanenza per il rimpatrio, freddato con un proiettile o massacrato dal caporalato, annegato in mare o perseguitato a terra”.

Prenderemo parola contro un sistema di potere che divide gli ultimi per governarli meglio, e che anche in Italia ha deviato verso il diverso la rabbia per le condizioni sempre più dure che viviamo, con una complicità trasversale nell’arco istituzionale”.

“Prenderemo parola contro ogni disumanizzazione, contro ogni discriminazione dal mondo della scuola a quello del lavoro. Per una sanatoria generalizzata, contro il caporalato e le nuove forme di sfruttamento. Qualcuno vorrebbe mettere in competizione i bisogni delle persone per poterle opprimere tutte, noi invece ribadiamo la necessità di unirci contro le diseguaglianze per combatterle insieme”.

“Prenderemo parola per organizzare un movimento indipendente che duri nel tempo, e che abbia al centro le persone che vivono sulla propria pelle la marginalizzazione. Vogliamo essere artefici del nostro destino, e combattere le discriminazioni anche a partire da come si costruiscono le mobilitazioni”.

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