PESCARA – Ieri mattina la Polizia municipale, guidata dal maggiore Danilo Palestini ha effettuato una operazione all’interno degli spazi dell’ex Cogolo, in via Breviglieri , trasformato in un covo per disperati e senzatetto che vivono in condizioni di assoluto degrado. Per il polacco di 50 anni trovato all’interno della struttura, regolarmente identificato, scatterà la denuncia per ‘invasione di terreno privato’, ma nel frattempo anche l’amministrazione comunale che, con la Attiva, ha provveduto a bonificare gli interni dei capannoni, portando via ogni rifiuto che potesse rappresentare un pericolo sotto il profilo igienico-sanitario, ha emanato una diffida nei confronti dei proprietari affinchè venga eseguita a scadenza immediata la pulizia dei terreni, con lo sfalcio delle superfici, la loro messa in sicurezza e la bonifica anche delle vasche esistenti nell’area, oggi piene d’acqua, dunque ricettacolo di insetti e animali di ogni genere.
L’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco ufficializzando il blitz ha sottolineato:
parliamo di un’operazione interforze avvenuto a poche ore dal blitz che ha interessato il cantiere della Casa di Riposo comunale di via Arapietra, finalizzati entrambi a garantire sicurezza e decoro urbano a tutto il territorio , senza dimenticare le segnalazioni ricevute direttamente dai residenti e cittadini sul ‘caso’ di via Breviglieri, segnalazioni alle quali nelle ultime ore si sono aggiunte anche le querele contro ignoti sporte direttamente dai proprietari della superficie, l’impresa Di Vincenzo, i quali hanno denunciato l’invasione dei loro terreni da parte di soggetti estranei chiedendo l’intervento delle Forze dell’Ordine per rimuovere ogni forma di abusivismo e rientrare nel pieno possesso della loro proprietà. All’alba di stamane, con un nucleo interforze coordinato dalla Polizia municipale, con il maggiore Palestini, una pattuglia dei Carabinieri e il Nucleo Anticrimine della Questura, alle 6 in punto, siamo piombati presso l’ex Cogolo di via Breviglieri dove abbiamo trovato il legale rappresentante della Di Vincenzo che ha materialmente aperto i cancelli del complesso. Subito è cominciata la perlustrazione all’interno dei capannoni e dentro la prima struttura abbiamo trovato allestita una sorta di vera e propria abitazione. Con i forati, i fruitori abusivi del fabbricato hanno ricavato delle singole stanze, individuando gli spazi per la notte, una cucina, addirittura era stato montato anche una sorta di camino improvvisato con materiali di latta, evidentemente usato d’inverno o comunque di notte per fare un po’ di calore, creando però dei seri problemi di sicurezza. All’interno della ‘camera da letto’ abbiamo trovato sei materassi usati come giaciglio di fortuna, abbandonati a terra, cinque erano vuoti e disfatti, dunque gli occupanti erano già andati via; sul sesto era disteso un uomo, un polacco di 50 anni, che abbiamo svegliato, identificato e portato in questura per le formalità di rito e contro di lui ci sarà ora la denuncia per ‘invasione di terreno privato’. Quindi la Polizia municipale ha proseguito il giro d’ispezione all’interno dei capannoni e ha individuato un altro spazio all’interno del complesso pieno zeppo di rifiuti accatastati, evidentemente utilizzato come locale di sgombero. Sul posto abbiamo dirottato i mezzi della Attiva che hanno provveduto alla rimozione della montagna di pattume e alla bonifica, disinfestazione, derattizzazione e igienizzazione dei siti. Ma, dopo aver provveduto alla prima emergenza, non è finita: l’ufficio Ambiente dell’amministrazione comunale ha già provveduto a emanare una diffida nei confronti della proprietà per ordinare l’immediata manutenzione straordinaria dell’intero complesso che è risultato in una condizione di totale abbandono, effettuando anche lo sfalcio dell’erba, la messa in sicurezza delle vasche dell’ex conceria oggi piene d’acqua, facile ricettacolo di ogni tipo di insetto o animale, e la rimozione dei fabbricati che possono costituire un pericolo. Tali operazioni proseguiranno anche nei prossimi giorni per eliminare ogni possibile fonte di pericolo o di criticità sulla città a tutela degli utenti.
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