PESCARA – É alquanto complicato fare un’analisi tattica di una partita che è sembrata un allenamento bello e buono contro avversari simili a statue degne del museo delle cere. Una partita senza storia, dal primo all’ultimo minuto, quella che si è giocata all‘Adriatico e che ha visto trionfare il Bologna 3-0 contro un Pescara che sembra già destinato alla cadetteria quando siamo solo alla diciassettesima giornata.
La squadra di Oddo paga tremendamente gli errori commessi nel mercato estivo per quanto concerne il reparto offensivo con il mancato acquisto di una punta di categoria e, per una squadra che si deve salvare, è fondamentale.
Ritornando alla partita, per quel che si può dire, Oddo prova a giocarsela stavolta inserendo Manaj dal primo minuto e relegando in panchina Zampano al posto di Biraghi. A centrocampo solito trio composto da Brugman-Memushai-Verre. La partita si mette subito male per i biancazzurri che dopo sette giri d’orologio vanno sotto per mano di Masina, che di testa insacca sotto gli occhi di un’immobile e inesistente terza linea biancazzurra.
La reazione non c’è, il Pescara sembra uno scheletro senz’anima in campo e, questo scheletro, perde uno dei suoi pezzi dopo solo un quarto d’ora con Verre che si fa espellere ingenuamente. La reazione non c’è, non può esserci e cosi Oddo inserisce Zampano per uno spento Manaj dopo mezz’ora di gioco passando al 4-4-1 con Caprari unico riferimento offensivo.
Il cambio serve a poco perché in dieci contro undici, per questa squadra, è impossibile creare qualcosa ed infatti a cinque dal primo traguardo arriva il raddoppio Felsineo con un tiro deviato di Dzemaili mentre i cori della curva fanno da sottofondo ad uno spettacolo da non far vedere ai bambini che vogliono iniziare a giocare a calcio. La ripresa è un allenamento vero e proprio per il Bologna che tiene solo il pallone alla ricerca del pertugio giusto che si apre al 57′ quando Krejci su rigore fa 3-0, capolinea.
La partita sostanzialmente finisce qui e se ne apre un’altra fuori dallo stadio con la parte più calda del tifo Pescarese che si dirige verso la tribuna per chiedere “spiegazioni” alla dirigenza più volte contestata nel corso della partita.
L’unico tiro del match dei biancazzurri arriva allo scadere con Pettinari che si prende anche gli applausi ironici del pubblico ormai stanco degli errori. Errori che c’erano già stati quattro anni fa e che non si dovevano ripetere vista la difficoltà del campionato di Serie A per squadre medio-piccole come il Pescara.
La classifica parla chiaro e vede gli uomini di Oddo ultimi con otto punti di cui tre ottenuti a tavolino ed il confronto è impietoso anche con la squadra di quattro anni fa che ottenne ben 20 punti nel girone d’andata salvo poi buttarsi via nel girone di ritorno. Le motivazioni di questo fallimento sono tante e forse non basterebbe un giorno per elencarle. A Gennaio la squadra dovrà adoperarsi per cercare almeno un attaccante di categoria ed un difensore all’altezza perché cosi la Serie B è ad un passo.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter