L’autore, non vedente da quando aveva 12 anni, vuol far conoscere realmente la realtà che vivono i ciechi ed eliminare gli stereotipi sulla loro condizione
PESCARA – Domani, a Pescara , nella sala Tinozzi della Provincia, in piazza Italia, alle ore 17.00 verrà presentato il primo libro di Domenico Buccione, 76 anni, non vedente da quando ne aveva 12.Il volume , intitolato “Florilegio tiflologico – esperienze, notazioni e riflessioni, eventi” è stato realizzato con il patrocinio della Provincia di Pescara. Oltre a Buccione saranno presenti all’incontro il presidente dell’ente, Guerino Testa, l’assessore Valter Cozzi e Ezio Sciarra, della facoltà di Scienze Sociali dell’Università D’Annunzio, che si è occupato della prefazione del libro.
Buccione, da sempre impegnato in prima linea nelle attività dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti, spiega che il libro (di 130 pagine con una raccolta fotografica) è stato scritto nella speranza di “far conoscere veramente la realtà che vivono i ciechi”. Ha detto Buccione :
nella società c’è una visione distorta e sicuramente stereotipata della condizione dei non vedenti, per cui ho voluto riportare i miei pensieri, i miei sentimenti e la mia esperienza personale in questa pubblicazione. L’obiettivo, quindi, è di abbattere gli stereotipi. Pur avendo perso la vista a 12 anni, ho avuto un’esistenza normale, anche se sono stato aiutato molto dalla tenacia e dalla risolutezza che mi contraddistinguono. Per me è stata fondamentale, poi, la formazione scolastica, e ritengo che lo sia tutt’oggi per i giovani che non vedono, che vanno quindi spronati.
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