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Pescara C5, Danilo Iannascoli: “Ce la giochiamo con tutte, puntiamo in alto”

da Redazione

PESCARA – L’amministratore Delegato della Pescara Calcio a 5 nonchè voce ufficiale ed attualmente unica della Società biancazzurra, Danilo Iannascoli, parla della squadra, del campionato ed in generale della sua passione che lo lega al calcio a 5. Queste le sue dichiarazioni.

Danilo, finalmente si riparte, quali prospettive si aprono per il Pescara?

R – “Questo è un campionato atipico, diviso in due con un’interruzione, a causa dei mondiali, di circa un mese e mezzo. Mister Patriarca ha pertanto voluto operare la scelta di partire con una preparazione ridotta, per poi caricare, proprio in questa fase di sospensione, il lavoro più duro.

Tutta energia e forza da mette in cascina e da utilizzare nel resto della stagione, che, ricordo ai più distratti, non avrà altre interruzioni, neanche per il periodo natalizio e procederà in modo serrato fino alla fine. Adesso si riparte e in tutti noi c’è l’agitazione tipica degli scolaretti al primo giorno di lezione. Quello che è stato nelle prime cinque giornate per noi conta poco o nulla. La partita con la Cogianco sarà importantissima per capire come ci collocheremo nella griglia di partenza del campionato. Le partite giocate prima della sosta non sono da considerare test ottimali per valutare la caratura del nostro organico. In primo luogo perché abbiamo cambiato tanto e far digerire i dettami tattici di Mario Patriarca ai nuovi non è mai stato facile. Il Mister vive nel credo dell’organizzazione di gioco e questo rigore necessita di tanto lavoro e tanto tempo per essere assimilato. Va soprattutto allenata la mentalità dei giocatori per far crescere in loro tempi di concentrazione più selettivi e prolungati.

Pertanto è vero che ad inizio di ogni campionato andiamo sempre un po’ in sofferenza e tutto sommato quest’anno abbiamo una dote di punti superiore rispetto al passato. Va poi aggiunta la considerazione che abbiamo perso Nicolodi nella seconda gara e questo ha limitato fortemente le nostre potenzialità. Su questo ragazzo puntiamo tantissimo perché ha talento, è serissimo nel lavoro e si applica tantissimo in allenamento. Da quando è arrivato, la sua crescita è stata esponenziale, sarà presto un punto fermo della nostra nazionale e sono pronto a scommettere che è destinato a diventare uno dei migliori giocatori sulla scena mondiale. A mio avviso ce la giochiamo con tutte, puntiamo in alto, anche se la crisi ha comportato un generale ridimensionamento degli investimenti. Noi non abbiamo fatto eccezione e facendo di necessità virtù siamo stati costretti a lasciare andare via quei talenti che avevano contratti pesanti, per rimpiazzarli con giovani di prospettiva”.

È ipotizzabile a dicembre un ritorno sul mercato?

R – “Per quanto riguarda il mercato in uscita tutti sanno che abbiamo allo stato attuale tre giocatori, Dodo Correja, Campagnaro e Martino, fuori rosa e quindi in uscita. In entrata, invece, stiamo trattando un giocatore importante, un difensore. Qualora riuscissimo a prenderlo, faremmo un bel balzo in avanti sia sul piano tecnico che su quello dell’esperienza. Vedremo …altrimenti resteremo così, non prevediamo altri ingressi. Crediamo in questo gruppo e soprattutto nella consacrazione di alcuni giocatori. Di Nicodemo ho già parlato ma ci sono tanti altri ragazzi in rampa di lancio e tra questi punto tutto su Davì, che sta diventando un top player, un giocatore universale capace di difendere e di fare gol. A lui aggiungo il nome di Jader Fornari, che nella passata stagione ha sofferto molto il cambio di squadra ma che quest’anno, ne sono certo, si affermerà alla grande”.

Ficcando il naso fuori casa, te la senti di valutare le squadre avversarie?

R – “Mi piace fare previsioni e non mi tiro certo indietro. Ti dico subito che a livello di organici e di investimenti ci sono due campionati differenti. Nel primo giocano Luparense, Marca, Lazio, Asti …e….se permetti anche l’Acqua&Sapone. Nell’altro invece vedo noi e Montesilvano un pochino più avanti e poi tutte le altre. Attenzione però, questa è solo la griglia di partenza. Alla fine credo che sia il Pescara che il Montesilvano arriveranno tra le prime quattro. Per quanto riguarda noi non aggiungo altro a quanto detto in precedenza mentre per il Montesilvano, in questo momento secondo in classifica, sono curioso di attenderlo a partite più impegnative, avendo avuto un calendario relativamente facile”.

C’è qualche squadra che ti ha deluso?

R – “Devo essere sincero, mi aspettavo di più dalla Lazio e dall’Acqua&Sapone, che hanno organici molto larghi e di qualità. La Lazio ha quattro uomini che ogni sabato vanno in tribuna e che giocherebbero titolari in qualsiasi altra squadra”.

A proposito dell’Acqua&Sapone, sono poi arrivate le scuse da te richieste a gran voce all’indomani dei fatti accaduti al PalaCastagna?

R – “Proprio questa sera ho avuto modo di leggere le dichiarazioni recentissime di D’Egidio, che si scusa con me e con mio fratello Fabrizio per le personali intemperanze di quella sera. Accettiamo le scuse, anche se le consideriamo un po’ tardive, nella speranza di poter tornare in un ambito di civile collaborazione e convivenza con una società che abbiamo sempre sentito come amica e con la quale abbiamo sempre intrattenuto rapporti di reciproca collaborazione. Spero inoltre vivamente che qualcuno tragga da questa storia l’insegnamento che recita l’assoluta necessità per il dirigenti di fare … i dirigenti … e non i tifosi, facendo sempre prevalere il senso di responsabilità e lo spirito di servizio rispetto alle prospettive estremistiche del supporter”.

Non si può chiudere questa intervista senza spendere una parola di elogio verso i ragazzi della Nazionale, che così bene si sono comportati ai Mondiali. Li hai seguiti?

R – “Li ho seguiti e ho tifato tantissimo per loro. Personalmente ritengo che la migliore gara giocata dagli azzurri sia stata proprio la partita persa in semifinale con la Spagna. Forse è mancata solo un po’ di fortuna. È chiaro che il movimento deve crescere ancora e tanto. Non condivido la coercizione di iscrivere quattro italiani a referto senza obbligare le squadre a farli giocare. Mi sembra un controsenso e uno spreco. È vero che oggi gli italiani non sono allo stesso livello degli stranieri ma è anche vero che se non giocano nei campionati di vertice non ce la faranno mai a ricucire questa distanza tecnica. Mi auguro che chi guiderà il movimento nei prossimi anni abbia più coraggio ed idee per incrementare il numero degli italiani in campionato e in nazionale. Nelle prossime Olimpiadi di Rio quasi certamente sarà introdotto il calcio a 5 e sarebbe molto bello portare in quella occasione una nazionale con un maggior tasso d’italianità. Se permetti vorrei concludere invitando tutti gli appassionati del Futsal sabato, alle 18.00, al PalaRigopiano. Abbiamo bisogno del loro calore e del loro tifo. Buon Campionato a tutti”.

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