L’amministratore delegato e patron della squadra biancazzurra parla alla vigilia della trasferta di Rieti
RIETI – Domani pomeriggio alle ore 18, terzo impegno di campionato per il Pescara Calcio a 5 contro il Real Rieti. La squadra prosegue la sua preparazione a ritmi serrati anche se qualche acciacco fisico non ha permesso in settimana a tutti di poter preparare la gara al meglio. Buone notizie anche per Francini, transfert giunto e finalmente aperta anche per lui la strada per l’esordio in campionato.
Danilo Iannascoli, amministratore delegato e patron del Pescara, parla alla viglia della sfida dal sapore particolare…
Danilo, dopo un lungo silenzio torni a dire la tua. Forse perché questa non è una partita come tutte le altre?
Proprio così! Rieti è una società alla quale ci sentiamo affratellati. C’è in primo luogo grande stima da parte nostra per il Presidente Pietropaoli, con il quale abbiamo sempre condiviso linee comuni rispetto al modo di vedere il futsal. I nostri rapporti d’altronde sono da anni improntati su un’amicizia vera e spontanea. E questo è assai raro in un mondo come quello dello sport dove la competitività tende a strumentalizzare le relazioni umane.
E poi inutile nasconderlo c’è anche un altro motivo che rende speciale questa partita …
Provo a indovinare, è la prima volta contro … Mario Patriarca. Si, anche se non mi piace immaginare Mario … contro di noi. Preferisco pensare ad una sfida in famiglia, una sfida tra fratelli, una sfida dove ci si affronta magari anche con qualche durezza ma dove alla fine ci vede uniti in un abbraccio vero e senza rancori. Mario è tanta parte della storia sportiva di Pescara. È stato il più grande calcettista italiano, un uomo alto quasi due metri dalle doti tecniche straordinarie. E poi quando é diventato un allenatore ê stato capace di trasferire tutta la sua esperienza e la sua classe in un gioco originale che ha fatto scuola. Il 4-0 è il suo DNA ed è giusto che continui ad applicarlo sempre. È uno come Zeman, che ho avuto modo di conoscere bene, uno che mette il bel gioco al di sopra di tutto, anche del risultato. Mario è un maestro del futsal, uno che insegna futsal. Le nostre strade si sono al momento separate ma quando Patriarca deciderà di tornare a casa sua, noi lo accoglieremo a braccia aperte.
Questa separazione è stata forse legata alle vicende dello scorso campionato, risultato alla fine al di sotto delle aspettative generali?
Per me è stato un campionato solo parzialmente al di sotto delle aspettative e di certo Mario non ha alcuna responsabilità diretta. Gli infortuni sono stati talmente tanti da non permettergli mai di avere a disposizione giocatori chiave come Duarte ed Eka, che non hanno potuto dare nessun contributo. Basta vedere come questi si stiano ben comportando in questo avvio di stagione per rendersi conto di quanto sia stato penalizzante non averli mai a disposizione in una condizione accettabile.
A proposito come giudichi il gran rendimento in queste prime partite di quasi tutti gli ex biancazzurri dello scorso campionato?
Francamente l’unico rimpianto è per Jonas che personalmente reputo, insieme ad Honorio, Chaguina, Nicolodi e Foglia, uno dei pochi giocatori che, se in perfette condizioni, sappia vincere da solo le partite.
In conclusione che messaggio mandi a Mario Patriarca?
Nessun messaggio solo l’augurio di poter centrare i suoi obiettivi professionali e in particolare di trovare un ambiente e giocatori che credano ciecamente alla sua filosofia di gioco. Naturalmente gli mando anche un grande in bocca al lupo per domenica anche se spero di batterlo.