Il cagnolino era provvisto di microchip, quindi non fu difficile risalire al proprietario che però negò di essere stato lui a compiere quel gesto crudele ma disse di averlo affidato a un’altra persona, senza però voler dire di chi si trattasse.
Billy è stato quindi posto sotto sequestro e affidato a una famiglia che da allora se ne prende cura amorevolmente, mentre l’uomo è stato denunciato. Ora, finalmente, si è avviato il processo a suo carico in cui risulta imputato di abbandono di animale (art. 727 del Codice Penale) e tentata uccisione di animale (articoli 56 e 544-bis del Codice Penale) in quanto ha compiuto atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte del cagnolino.
Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile nel processo anche per continuare ad avere un ruolo attivo in questa vicenda che l’ha vista coinvolta dal primo momento, grazie all’intervento del Nucleo provinciale di GZV.
“Con la nostra presenza nel processo vogliamo assicurarci che il colpevole riceva una punizione esemplare”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC. “Billy è stato molto fortunato a trovare un ragazzo che l’ha salvato, altrimenti sarebbe stato condannato a una morte certa e orribile e questo non deve essere dimenticato. Le pene per questi reati sono ancora troppo lievi, ma continueremo a combattere anche per questo nelle sedi opportune”.
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