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Pescara, Capitale del Mediterraneo per una notte …

da Direttore

pescara2009PESCARA – Emozioni così forti non si possono descrivere, vanno vissute, amate, così come la terra d’Abruzzo. Nella serata della Cerimonia inaugurale dei XVI Giochi del Mediterraneo (terza volta in Italia) lo Stadio Adriatico di Pescara si è simbolicamente trasformato nel punto di incontro della “Rinascita” per la popolazione abruzzese ma anche del confronto, dell’unione tra popolazioni.

Uno spettacolo a regola d’arte che ha saputo trasportare i cuori di grandi e piccini facendo rivivere i veri valori della pacifica comunione in una serata di rara intensità emotiva e che ha visto il pubblico degno compagno dei numerosi artisti e degli encomiabili volontari che hanno onorato al meglio l’evento.

Sono state le Frecce Tricolori a salutare i cieli della città abruzzese, per una notte capitale del Mediterraneo.

In un mix di tradizioni e modernità la fresca serata dell’Adriatico è stata un susseguirsi artistico con la danza e la musica ad evocare le emozioni della terra d’Abruzzo.

Il presidente dei Giochi del Mediterraneo, Amar Addadi:

“Malgrado il terremoto che ha colpito durante la Regione i Giochi si svolgono regolarmente. vi ringraziamo dal profondo del cuore gli amici italiani e i cittadini dell’Abruzzo. I nostri Giochi sono un inno alla pace, i Popoli della sponda del Mediterraneo sono uniti dalla storia e dalle radici comuni.  Per gli atleti è arrivato il momento di superare se stessi per farci vibrare di emozioni ma il confronto deve essere leale e senza trucchi. I nostri Giochi devono restare puliti perché i nostri Giochi devono stare fuori dalla piaga del doping.

Adesso posso dire come dicono i pescaresi, perché nu sem nu!”.

Il commissario straordinario per i Giochi, Mario Pescante:

“Vi sono molte ragioni per questa lezione di vita ma la più forte è che lo sport è territorio di cultura, di dialogo, di amicizia. Ci sono tra voi atleti che vengono da terre tormentate dalla guerra ma voi siete ragazzi di pace, la generazione del mai più la guerra”.

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