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Pescara Carcere, in scena ‘La parola del mercante’

da Donatella Di Biase

Lunedì 12 dicembre  presso la  Casa Circondariale di Pescara sarà in scena una riduzione  de ‘Il Mercante di Venezia’ di William Shakespeare

PESCARA – Lunedì ,12 dicembre, alle ore 16.oo, presso la Casa Circondariale di Pescara, si terrà lo spettacolo ‘La parola del mercante’ prodotto da William Zola e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, riduzione de ‘Il Mercante di Venezia’ di  William Shakespeare. L’evento , promosso  dall’amministrazione comunale di Pescara per il Natale 2011 pensando a coloro che per vicissitudini di vita non potranno trascorrere la festa nel calore familiare, è stato presentato qualche giorno fa  dall’assessore alla Cultura del Comune di Pescara Elena Seller. Erano presenti alla conferenza stampa  Giorgio Iraggi, del Tsa, con l’intero staff teatrale al completo, il Direttore del carcere Pettinelli e il regista William Zola.

Ha spiegato la Seller:

l’intuizione di proporre tale iniziativa  mi è venuta nel corso della rappresentazione svoltasi presso il Palazzo di Giustizia, quando il regista Zola ha messo in scena la riduzione ‘La parola del mercante’, ossia la rivisitazione de Il Mercante di Venezia cogliendone gli aspetti salienti, una riduzione intelligente, sfrondata di alcuni personaggi, ma capace di cogliere l’anima del testo shakespeariano. E a quel punto, insieme, abbiamo deciso di portare lo spettacolo nel carcere quale attività prenatalizia, affinchè tutti potessero vivere un momento culturale. Già oggi il regista sarà presso la Casa Circondariale per un incontro propedeutico e preparatorio dei detenuti, per illustrare loro la piéce teatrale che li vedrà anche coinvolti. E ovviamente il mio ringraziamento va al Direttore del Carcere Pettinelli per aver accolto la nostra proposta, va alla Provincia di Pescara, al Progetto Abruzzo del Tsa, all’Agenzia di Promozione culturale della Regione Abruzzo, a Form-Art, alla compagnia Il Mosaico, che ci hanno permesso di dare un momento di calore a chi non potrà vivere il Natale in famiglia.

Ha detto il Direttore Pettinelli:

abbiamo accolto la proposta del Comune di Pescara  perché anche la nostra Casa Circondariale, come tutti gli Istituti penitenziari italiani, ormai sono proiettati verso l’esterno, ossia verso la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti. Dunque benvengano iniziative culturali che puntano all’integrazione sociale e quello di lunedì sarà solo il primo di una serie di attività che caratterizzeranno il periodo natalizio, quando, inevitabilmente, la sofferenza della detenzione diventa più forte e crea maggiore tensione. Il nostro obiettivo è far vivere nel modo più sereno possibile tale periodo.

Ha detto Iraggi:

lo spettacolo del regista Zola  è il secondo che presentiamo con il Comune e la Provincia di Pescara, quest’ultima socia del Tsa, dopo la rete di ‘Artisti per il Matta’, eventi che caratterizzano una collaborazione strategica sulla quale puntiamo molto anche per la vivacità del mondo delle compagnie teatrali di cui vogliamo essere tutor e patrocinatori.

Ha commentato il regista Zola:

il senso dell’operazione rappresentata dallo spettacolo messo in scena all’interno del carcere  è quello di favorire un momento di evasione e di presa di coscienza al tempo stesso. All’interno del carcere diventano quasi tangibili i pensieri dei detenuti, la vita, i sogni, le speranze, ma anche la paura del dopo-pena, ossia dell’uscita dall’Istituto per tornare a una vita ‘normale’ e attraverso lo spettacolo cercherò di toccare tali corde, con la piéce teatrale, che tutti potranno seguire con agilità, toccheremo i contenuti esistenziali, l’etica, i rapporti tra uomo e donna, l’amicizia, l’amore, finanche la giustizia con la scena finale di un processo che risale al ‘500. E credo che la promozione di tali eventi culturali siano un dovere morale di un Ente locale, e lo spettacolo di lunedì offrirà un momento di riflessione, di crescita e di analisi, nello spirito del teatro shakespeariano che era un teatro per il popolo.L’obiettivo è stato quello di portare in scena i personaggi, le figure, le storie, i tipi italiani che il grande bardo ha consegnato all’eternità in almeno quindici sue opere ufficiali. L’idea centrale del nostro lavoro teatrale vuole evidenziare questo aspetto storico-antropologico dove lo spettatore potrà godere, sorridere, dissentire su come il drammaturgo inglese ci ha visto e descritto, esaltandoci e denigrandoci, salvando e dando grande spessore alle donne italiane. Alla fine dell’opera avvertiamo una netta sensazione che tutti i personaggi condividano lo stesso destino, il dolore di Shylock, la solitudine di Antonio, il mondo favolistico di Belmont. Ne risulterà un’umanità fragile che invocherà la misericordia come dirà Porzia nel suo grande discorso.

Gli attori sono Silvano Torrieri, Lea Del Greco, Giuseppe Pomponio, Tiziana Di Tonno, Umberto Marchesani, Matteo Febo, Fabio Fusco, Francesco Brescia e Patrizio Nicolini, con Geoff Warren. Assistente alla regia Margherita Cordova.

 

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