Politica

Pescara, caserma dei Carabinieri: botta e risposta Di Pillo – Blasioli

Condividi

Il consigliere comunale M5S afferma”Un milione di euro sparito per la Caserma mai ultimata”. Il vicesindaco:”Presentato oggi il progetto di completamento degli alloggi di via Rigopiano a cui si aggiungono altri 500.000 euro per il nuovo comando”

PESCARA -Il Consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle,Massimiliano Di Pillo interviene sul tema della nuova Caserma dei Carabinieri di Pescara ripercorrendo le tappe di un’opera incompiuta attorno a cui regna il  degrado e ruotano le molteplici sfumature della miseria umana.

Si legge nella nota di Di Pillo:

Fu la seconda giunta Pace nel 2005 a far partire l’idea di quella che sarebbe dovuta essere la nuova Caserma dei Carabinieri di Pescara. Nell’area una volta dei “Monopoli di Stato” tra le Vie Arapietra e Rigopiano, parte un progetto faraonico, che inizialmente prevedeva la costruzione di 3 edifici che contemporaneamente riuscissero ad assorbire 3 caserme dei Carabinieri della città di Pescara.

Le caserme che sarebbero state accorpate nell’area a pochi passi dalla Stazione Ferroviaria di Pescara sono quelle di Via Botticelli, Via di Sotto e Via Savonarola, presidi della legalità dislocati in zone strategiche della città, ma tutte e 3 in affitto e con costo complessivo per le casse della collettività di circa 400.000€ all’anno.

Nell’ottobre del 2009 l’allora Sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, tiene a battesimo l’inizio dei lavori. Il 6 luglio 2010 il Comune di Pescara procedeva alla cessione della suddetta area al Demanio per la realizzazione del 1° lotto del progetto. La ditta di costruzioni Di Cintio di Roma se ne aggiudica l’appalto, nell’ottobre 2010 si diedero inizio ai lavori di realizzazione del 2° lotto, lavori che sarebbero dovuti terminare entro 18 mesi e che invece dopo 7 anni sono fermi alla costruzione di una sola palazzina, ancora da completare nelle rifiniture.

L’utopico progetto completo con 3 palazzine e giardino annesso, farebbe lievitare le spese all’iperbolica cifra di 18 milioni di euro, obiettivamente impossibili da trovare per qualsiasi Ministero o Ministro che sia.

Il 9 gennaio del 2015 il Ministero delle Infrastrutture e dei Lavori Pubblici emana un decreto, inerente il completamento delle opere pubbliche in tutta Italia e destinando alle stesse 50 milioni di euro. Proprio nei primi giorni del 2015 l’allora Ministro Lupi, annuncia in un incontro proprio all’interno del Consiglio Comunale di Pescara, lo stanziamento di 2 milioni di euro per l’Abruzzo relativamente al completamento di opere pubbliche, ed insieme alla realizzazione di lavori nel porto di Ortona, era pronto 1 milione di euro per completare la sola palazzina costruita, ed assegnarla comunque ai carabinieri come alloggi di servizio.

A distanza di 2 anni e dopo la sollecitazione fatta dal sottoscritto in Consiglio Comunale per capire che fine avesse fatto quello stanziamento di 1 milione di euro con un ordine del giorno del 15 luglio del 2015, tutto è ancora fermo. Da quel giorno molti annunci anche da parte della stessa amministrazione Alessandrini e dal Vice Sindaco Blasioli, ma la realtà dopo 42 mesi di consiliatura rimane la stessa se non peggio.

Erba altissima tutt’attorno all’edificio, lo stesso da tempo è luogo di ritrovo e di ricovero di senza tetto, e soprattutto luogo di carico e scarico di materiale di scarto presumibilmente edile, nonché magazzino di personaggi che entrano ed escono caricando e scaricando ponteggi e materiale vario.

Attualmente dentro allo stesso recinto che teoricamente dovrebbe essere ancora un cantiere, viene tenuto un cane San Bernardo, probabilmente di proprietà sempre degli stessi personaggi, che usano gli spazi antistanti l’edificio come fossero proprietari della stessa area.

Tutto ciò accade a neppure 50 mt in linea d’aria dalla Stazione Ferroviaria di Pescara, che al degrado del sottopasso che una becera sinistra vorrebbe “mercatino etnico” e che invece è perennemente aperto ad homeless o disperati, aggiunge come nel caso del palazzo incompleto dei Carabinieri, alcove per prostitute e clienti, o luoghi dove riprendersi dall’ultimo buco per i tossicodipendenti.

Inoltre si deve completare la viabilità

Non basta riqualificare l’area ultimando i lavori di completamento dell’edificio ed assegnandolo agli stessi Carabinieri, ma c’è bisogno anche di completare ed aprire l’importante strada di collegamento tra Via Arapietra e Via Rigopiano contigua allo stesso edificio, ed asse viario fondamentale per lo smaltimento del flusso proveniente dai quartieri collinari e raccordo per le due zone della città tagliate dal rilevato ferroviario, nonché l’attuazione degli impegni presi per l’area verde sempre accanto alla Foresteria dei Carabinieri, che nei sogni dell’amministrazione dovrebbe diventare funzionale agli abitanti della stessa zona.

La replica del vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici,Antonio Blasioli

“E’ stato presentato oggi il progetto di completamento degli alloggi dei Carabinieri in via Rigopiano. Oggi l’architetto Raffaele Basso del Provveditorato delle Opere Pubbliche ha presentato un progetto di 1.600.000 euro redatto dall’architetto Nicola Genovese, che il 28 novembre verrà esaminato dal Comitato Tecnico Amministrativo del Provveditorato delle Opere Pubbliche e ci auguriamo che possa essere approvato, perché entro l’anno le somme stanziate dal Ministero devono essere assolutamente impegnate.

La cifra non è scomparsa

Parliamo di una cifra, 1.600.000 euro, appunto, che non è “scomparsa” come vaneggia il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo in una nota dedicata all’ennesimo inesistente mistero di cui seguirebbe presunte tracce, ma che addirittura determinerà la fine dei lavori dello stabile di via Rigopiano, che si è appuntato oggi alle attenzioni del consigliere pentastellato.

Ci auguriamo che Di Pillo possa allargare un po’ i suoi orizzonti, impigliati su mercatino etnico e via Rigopiano e magari siamo cattivi a pensare che tale interesse più che dall’urgenza di salvare l’umanità da chissà quali reconditi complotti, derivi piuttosto dalla sua residenza anagrafica, che ci risulta sia posta proprio a confine con gli alloggi in costruzione. Noi, dicevo, ci auguriamo che possa allargare i suoi orizzonti per diventare un amministratore comunale che prima che al giardino di casa riesca a guardare all’interesse della città, come non è successo oggi, giorno in cui lui manda alla stampa una nota allarmistica sul destino della caserma e lo fa proprio nel giorno in cui se ne scrivono sorti completamente diverse.

L’annuncio della presentazione del progetto di completamento avremmo voluto darlo fra qualche giorno, per illustrarne tutti gli effetti:

il primo ora è immediato, cioè quello di dare la migliore risposta a chi pontifica a vuoto e ci definisce “beceri”, diffondendo notizie false sulla perdita dei finanziamenti e sullo stato del progetto e, purtroppo per lui, ignorando il lavoro necessario a costruire e superare ostacoli che potevano sembrare insormontabili affinché il progetto potesse oggi essere presentato.

L’altro effetto è quello di rovinare una sorpresa che avremmo voluto comunicare alla città insieme a un altro grande risultato: lo stanziamento di ulteriori 500.000 euro per la redazione del progetto del nuovo comando provinciale dei Carabinieri. Un progetto che va a sostituire il precedente dell’importo complessivo di 12 milioni di euro e che presuppone un’opera il cui quadro economico completo si aggira oggi sui 5.800.000 euro, ma soprattutto testimonia la volontà del Ministero di finanziare la realizzazione del nuovo comando dei Carabinieri, a cui noi, forse Di Pillo non ci crederà, ma abbiamo lavorato alacremente insieme al Demanio e al Provveditorato in questi mesi.

Completamento degli alloggi, bando entro l’anno e nuovo comando provinciale dei Carabinieri serviranno a dare sicurezza ai residenti, lui compreso, visto che abita lì e che ringraziamo per aver sopportato l’intrusione da parte di qualche senzatetto dentro lo stabile che verrà ultimato e avrà nuova vita.

In ultimo, chiedere a mezzo stampa la realizzazione della via di collegamento fra via Arapietra e via Rigopiano, facendo passare per “un’importante strada di collegamento” quella che non è che una piccola strada, senza porsi il problema che la mobilità andrà ripensata con le esigenze dei Carabinieri, ci sembra una cosa davvero fuori luogo, o, meglio, magari troppo concentrata su un interesse che pubblico non è”.

 

Pubblicato da
Redazione

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter