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Pescara, ‘caso’ Le Paillotte

da Redazione

PESCARA – L’Ufficio tecnico comunale  di Pescara ,in merito all’invio da parte del Tribunale Penale di Pescara di un nuovo ordine di demolizione di alcune opere all’interno dello stabilimento balneare ‘Le Paillotte’ sulla riviera sud di Pescara, ha reso noto   di aver convocato un vertice per mercoledì prossimo con l’Avvocatura comunale per dirimere il ‘caso’  visti i due provvedimenti, uno del Tribunale penale, l’altro del Tribunale amministrativo, in contraddizione tra loro. L’incontro si è reso necessario per consentire l’adozione di atti amministrativi corretti.
“Lo scorso 20 maggio – ha riferito l’Ufficio Tecnico – è stato indirizzato al Comune di Pescara un ordine di demolizione di opere abusive presso lo stabilimento balneare Lido delle Sirene – Caffè Les Paillottes’, a firma del sostituto procuratore Anna Rita Mantini. Tuttavia, appena due giorni dopo, il 22 maggio, si è svolta l’udienza dinanzi al Tar in riferimento alle precedenti ordinanze di demolizione già firmate dal Comune di Pescara lo scorso 30 gennaio e puntualmente impugnate dal titolare dello stabilimento. E il Tar, che già in precedenza aveva concesso una sospensiva dell’efficacia delle ordinanze, ha ora accolto l’istanza cautelare di sospensione delle due ordinanze di demolizione del 30 gennaio scorso, fissando l’udienza di merito per il prossimo 2 ottobre 2014. Oggi ci troviamo dunque dinanzi a due provvedimenti, uno del Tribunale Penale, l’altro del Tribunale amministrativo che si contraddicono l’un con l’altro. Per tale ragione abbiamo convocato una riunione per la prossima settimana con l’Avvocatura al fine di emanare atti amministrativamente corretti. Una soluzione potrebbe essere quella di proporre un incidente probatorio tra le parti”.

Dal canto suo la Proprietà del Cafe Les Paillotes ha emesso il seguente comunicato:
Con sconcertante puntualità, all’apertura della stagione estiva, la Procura della Repubblica di Pescara ha notificato una nuova ordinanza di demolizione alla società concessionaria del Cafe Les Paillotes.
La giustizia è davvero il luogo dei misteri. Mentre il Tribunale di Pescara ha avviato un procedimento per stabilire i modi e i limiti tecnici della rimozione di alcuni manufatti del Lido delle Sirene, la Procura ne ha ordinato la demolizione. C’è un Pubblico Ministero che scavalca il giudice? Sarebbe una vera anomalia!
Proprio ieri il TAR Abruzzo ha imposto uno stop al Comune di Pescara, sospendendo una analoga ingiunzione a demolire, in attesa della pronuncia del giudice penale. Forse, però, quello della procura è un atto conseguente all’iniziativa di un burocrate disattento.
A questo punto è comunque necessario fare chiarezza.
Gli interventi di ripristino ed eliminazione delle difformità (e non demolizioni) non riguardano in alcun modo il fabbricato originario storico costruito negli anni ’50 e ritenuto perfettamente legittimo dalla stessa Suprema Corte nel 2008; tali interventi, se e quando effettuati sulla base di ordinanze correttamente emesse, riguarderanno solo le opere realizzate in aggiunta al fabbricato originario, dal 2001 al 2006, che peraltro sono state realizzate con regolari permessi di costruire.
La Procura ed il Comune di Pescara continuano a concentrare le loro attenzioni sul Cafè Les Paillotes che, con un fatturato di 3 milioni di euro, muove un indotto rilevante a livello locale, e dà lavoro a 30 dipendenti in inverno ed arriva ad assumerne circa 100 nella stagione estiva, pagando retribuzioni per oltre 1 milione di €.
Si colpisce così, con ostinazione, una della più importanti aziende turistiche abruzzesi, conosciuta a livello internazionale, mentre la medesima attenzione non viene riservata a diverse persistenti situazioni illegittime, rilevate nel territorio.
Tutte queste vicende rappresentano un deterrente agli investimenti, da parte di qualsiasi imprenditore, a Pescara ed in Abruzzo. Investimenti assolutamente necessari per creare occupazione e per la tanto auspicata ripresa economica.
Malgrado tutto, il Cafè Les Paillotes rassicura la propria affezionata clientela ed i preziosi collaboratori circa la prosecuzione dell’attività nel pieno rispetto delle normative e della legalità per i prossimi 100 anni.

 

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