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Pescara-Catania 2-1: una perla di Togni illumina l’Adriatico

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Una magistrale punizione calciata allo scadere regala i tre punti alla squadra abruzzese

PESCARA – Strano ed imprevedibile resta il calcio. Di un fascino misterioso che lo rende il primo sport in Italia e tra i più seguiti nel mondo. L’imprendibile parabola  ha disegnato un arcobaleno nella sera che calcisticamente conclude il 2012  e non poteva regalare sorriso migliore ai supporters biancoazzurri. Una rete decisiva che mette sotto l’albero di Natale tre punti di fondamentale importanza per il cammino del Delfino in un anno tra i più felici della sua storia con la promozione in A ottenuta con uno storico primo posto al termine di una stagione travolgente.

La stranezza e l’imprevedibilità da dove arriva? Guardando la partita di ieri non si può non riconoscere una migliore organizzazione tattica del Catania, squadra che avevamo detto alla vigilia, tra le più insidiose tra le dirette concorrenti alla lotta salvezza. 25 punti in classifica che non nascono dal caso ma sono il frutto di un gran lavoro svolto dal tecnico Maran e dalla qualità di numerosi elementi. Così è stato in campo fino ad un quarto d’ora circa dalla fine con il Delfino che ha il merito di aver tentato di controbattere anche se  a livello atletico molti giocatori della squadra siciliana sono apparsi più in condizione. Tuttavia nel finale, con un vero e proprio “crollo” fisico, dovuto probabilmente alla stanchezza per aver speso molto anche nella fase di non possesso palla, la squadra etnea è parsa vulnerabile, concedendo spazi e fallendo numerosi disimpegni.

COSI’ IN CAMPO – Bergodi si gioca nuovamente la carta Celik ma questa volta dal primo minuto e in una posizione più offensiva. Nel suo 4-3-1-2 ancora assente Cascione che si va ad aggiungere a quelle di Vukusic, Cosic e Romagnoli oltre a quelle di lungo periodo di Blasi mentre Colucci siede in panchina. Tra i pali Perin e linea difensiva confermata con Balzano e Modesto esterni, Terlizzi e Capuano centrali. Centrocampo con Togni in cabina di regia supportato da Nielsen e Bjarnason. In avanti Weiss in appoggio alle punte Abbruscato e Celik. Maran deve rinunciare al bomber Bergessio mentre Salifu e Biagianti per il centrocampo. In difesa tutti confermati con Alvarez e Marchese esterni e Legrottaglie-Spolli centrali con quest’ultimo preferito a Bellusci. A centrocampo regia per Lodi con Izco ed Almiron. In avanti confermato Castro con Gomez e Barrientos esterni.

CELIK ACCENDE IL DELFINO – Nella prima parte della partita il Catania mette i brividi ai supporters biancoazzurri con Gomez e Castro in agguato a sfruttare gli errori della difesa  con manovre rapide e che trovano spesso la profondità. Al 3′ azione sulla sinistra di Barrientos per Gomez che calcia di prima sul primo palo e palla che colpisce l’esterno della rete. Al 12′ si addormenta Terlizzi sulla trequarti del Pescara perdendo palla e Castro ne approfitta per involarsi verso la porta, ma la conclusione in diagonale si stampa sul palo alla destra di Perin. Due minuti dopo nuovo errore in disimpegno dei biancoazzurri che Izco che conclude a lato da buona posizione. Al 24′ inaspettato arriva il vantaggio del Pescara alla prima sortita offensiva: Celik riceve il suggerimento di Bjarnason e di destro, dal limite dell’area in posizione centrale colpisce di prima infilando Andujar alla sua destra.

ANCORA BLACKOUT IN DIFESA, BARRIENTOS NON PERDONA – Immediata la replica della squadra siciliana con una velleitaria conclusione di Lodi dai 30 metri a pallone che si alza sopra la traversa, ma soprattutto al 31′ con un traversone di Alvarez che trova la sponda di Castro sul secondo palo, Gomez ha la palla per il pari da un metro circa ma viene anticipato da Terlizzi. Il gol tuttavia è nell’aria ed al 36′ arriva il pareggio con una conclusione di esterno sinistro  a giro di Barrientos dopo un bello spunto ed assist di Izco che è bravo a seminare il panico sulla destra. Guai per Alvarez che ha 42′ deve lasciare il campo per problemi muscolari.

SCENDONO I RITMI … – La ripresa si presenta sulla falsa riga del primo tempo con i ragazzi di Maran a provare a fare la partita ma  che con il passare dei minuti appaiono meno lucidi nel costruire manovre di gioco. Al 7′ bello scambio in velocità Bjarnason-Celik e conclusione sulla destra di Andujar che è bravissimo a deviare in angolo quindi al 10′ pasticcio di Perin in area di rigore quando su una palla innocua in tuffo non trattiene il pallone ma Lodi non ne approfitta. Un minuto dopo però si riscatta il portiere del Pescara con un intervento sulla sua destra su potente diagonale di Spolli con Marchese che fallisce la ribattuta in rete. Al 19′ sale in cattedra Barrientos sulla destra, ma sul cross sul primo palo la difesa biancoazzurra chiude bene. Su corner al 22′ nuovo pericolo in area del Pescara con Legrottaglie che fa sponda aerea per Spolli; questi non arriva per un soffio sul pallone ed un minuto dopo ancora Perin autore di un infelice controllo di piedi che regala il corner agli avversari.

SPARISCE IL CATANIA, DELFINO CAPARBIO FINO ALLA FINE – Il finale vede il Pescara con ancora qualche litro di benzina nel motore mentre gli ospiti sembrano aver speso tutto ed iniziano a vedere di buon occhio l’ipotesi di un punto all’Adriatico. Tanti errori in disimpegno finiscono per dare morale agli uomini di Bergodi che al 44′ hanno una gigantesca palla gol con il neoentrato Caprari.Questi  dopo una bella azione sulla destra con lo scambio tra Abbruscato e Capuano non chiude a due passi dalla linea di porta un delizioso cross in area probabilmente anche perchè ostacolato al momento dell’impatto con il pallone. Tutto avrebbe fatto presagire ad un pari ed invece al 94′ una punizione conquistata ai 30 metri in posizione leggermente defilata alla sinistra di Andjucar viene magistralmente calciata da Togni con una conclusione a giro che supera la barriera infilandosi sotto l’incrocio dei pali. Esplosione di gioia da parte di giocatori e pubblico per un successo insperato che fa guardare con rinnovato ottimismo l’inizio del prossimo anno. La squadra ha tanta voglia di lottare e può crescere ancora tanto.

TABELLINO:

PESCARA (4-3-1-2): Perin; Balzano, Terlizzi, Capuano, Modesto (dal 23′ st Zanon); Nielsen, Togni, Bjarnason; Weiss (dal 34′ st Caprari); Abbruscato, Celik. A disposizione: Pelizzoli, Zanon, Crescenzi, Soddimo, Bocchetti, Brugman, Colucci, Quintero. All. Bergodi.

CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez (dal 43′ pt Bellusci), Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron (dal 31′ st Morimoto); Barrientos, Castro, Gomez. A disposiizone: Frison, Potenza, Rolin, Paglialunga, Augustyn, Ricchiuti, Keko, Terracciano, Capuano C., Doukara. All. Maran

Arbitro: Romeo di Verona

Assistenti: Rubino di Salerno, De Pinto di Bari, La Rocca di Ercolano, Peruzzo di Schio, Cervellera di Taranto.

Reti: 24′ pt Celik, 36′ pt Barrientos, 49′ st Togni

Ammoniti: Barrientos, Izco, Celik

Recupero: 1 minuto nel primo tempo, 4 minuti nella ripresa.

[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]

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