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Pescara, c’è un tabù da sfatare

da Davide Luciani

Una sola vittoria ad Ascoli in 12 incontri: Sansovini e compagni sono chiamati a invertire la tendenza per rimanere almeno al secondo posto in classifica.

ASCOLI – Il Pescara domani affronterà l’Ascoli in un derby che rischia di essere più infuocato del solito. La partita di lunedì sera col Brescia ha infatti lasciato strascichi polemici, per alcune decisioni arbitrali poco chiare, come il gol annullato a Cascione. La squadra pare sentirsi accerchiata e il clima “mourinhano” del “sono tutti contro di noi” alla lunga, invece che uno stimolo rischia di essere un handicap.

La verità è che il Pescara non ha la stessa lucidità e freschezza atletica di gennaio. Molti giocatori paiono accusare la fatica, e la sosta forzata di febbraio, che ha costretto la squadra ad allenarsi male e a giocare le due partite da recuperare mentre gli altri riposavano, non ha certo aiutato.

AD ASCOLI SENZA DUE PEDINE IMPORTANTI – Ora i ragazzi di Zeman affronteranno la trasferta di Ascoli, senza due pedine fondamentali, dato che, allo squalificato Verratti, si è aggiunto l’indisponibile Immobile.

L’assenza del regista è pesante perché priva i biancazzurri dell’uomo di maggior classe in mezzo al campo. Il talento abruzzese deve ancora crescere molto sotto l’aspetto del recupero della palla e deve cercare di evitare entrate troppo irruente. Non è accettabile che uno con i suoi numeri abbia più cartellini rossi (3) che gol (2) da professionista.

Nei giorni scorsi si è parlato molto di un interessamento della Juve per lui, che avrebbe intenzione di prenderlo come erede di Pirlo, ma, al momento, più che il regista bianconero, sembra l’erede di Felipe Melo. La nostra è una provocazione (tecnicamente non c’è paragone tra il brasiliano e il biancazzurro) ma ci sta perché, da calciatori come lui si pretende il massimo e la balla che è giovane, va bene solo per i sostenitori del gerontocomio calcistico italiano. Privare la squadra del suo apporto in un momento fondamentale è stato un gesto stupido. Speriamo che abbia imparato la lezione.

Verratti dovrebbe essere sostituito da Togni, ed il suo gioco, molto lineare, potrebbe finire per penalizzare il Pescara, dato che l’Ascoli pare intenzionato a schierare una gabbia di 5 difensori per chiudere ogni spazio sull’esterni.

Da questo punto di vista, ancora più pesante è l’assenza di Immobile, e non solo perché è il capocannoniere della squadra. Il movimento del centravanti, infatti, permetteva ai biancazzurri di non dare punti di riferimento lì davanti, rendendo ancora più imprevedibile la manovra d’attacco. Il suo sostituito, Maniero, è più uomo d’area, preferisce cioè ricevere cross e passaggi nell’area piccola, invece di andarsi a prendere il pallone.

Le due assenze insomma, arrivano proprio contro una delle squadre contro cui la classe del numero 10 e il movimento del numero 17 del Pescara avrebbero fatto più comodo.

MARCHIGIANI IN UN MOMENTO DIFFICILE – L’Ascoli è una squadra che ha assoluto bisogno di punti e che non vive un momento facile. Nelle ultime 6 partite, gli uomini di Silva hanno infatti segnato un solo gol, collezionando 4 pari (tre per 0-0) e due sconfitte.

I marchigiani non vincono dal 31 gennaio (1-0 casalingo contro la Nocerina) e si trovano al terz’ultimo posto a -5 dalla salvezza. Certo, senza i 7 punti di penalizzazione, causa inadempienze amministrative, i bianconeri in questo momento sarebbero salvi, ma i punti in meno ci sono e la squadra non può permettersi ulteriori passi falsi.

Nel 5-3-2 con cui Silva affronterà il Pescara, si chiederà un gran lavoro agli esterni, Scalise e Tomi, che dovranno sia chiudere gli spazi agli attacchi di Insigne e Sansovini sia appoggiare l’azione di rimessa della squadra. L’obiettivo di Silva sarà certo quello di incartare Zeman. L’Ascoli infatti ha il peggior attacco della cadetteria (29 gol segnati), ma ha incassato anche 4 reti meno della banda del boemo (39 a 43).

ATTENZIONE A … – Più che gli attacchi di Papa Waigo e Soncin (13 reti in due, gli stessi del solo Sansovini), il Pescara dovrà guardarsi dagli inserimenti di Sbaffo e fare attenzione sui calci da fermo ad Andelkovic.

I due sono infatti i pezzi più pregiati della rosa bianconera.

Il primo proveniente dal Chievo è un regista, bravo nel tiro e nell’inserimento. E’ arrivato ad Ascoli in prestito con diritto di riscatto, ma i veneti potrebbero esercitare l’opzione di controriscatto e farne l’erede di Rigoni. Il secondo arrivato a Palermo, nel gennaio scorso, sull’onda dell’esplosione di Ilicic e Bacinovic, è stato dirottato ad Ascoli in estate per permettergli di trovare continuità. Gli infortuni ne hanno un po’ frenato il rendimento, ma ha un fisico da corazziere e, dicono in patria, anche una discreta tecnica.

Il campo di Ascoli è da sempre ostico per il Pescara (1 vittoria e ben 8 sconfitte per i biancazzurri in 12 incontri) e la sfida arriva in un momento cruciale della stagione. Riuscire sfatare il tabù marchigiano, nonostante le assenze di Verratti e Immobile, darebbe ancora più spinta agli abruzzesi in vista dello sprint finale per la promozione diretta.

Ora più che mai, più che lo stato di forma e la forza della rosa, contano la convinzione e la voglia di centrare l’obiettivo.

PROBABILI FORMAZIONI:

ASCOLI (5-3-2): Guarna; Scalise, Andelkovic, Peccarisi, Faisca, Tomi; Di Donato, Sbaffo, Parfait; Papa Waigo, Soncin

PESCARA (4-3-3): Anania; Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano; Nielsen, Togni, Cascione; Sansovini, Maniero, Insigne.

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