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“La risposta del Governo nazionale è semplicemente folle. Mai nulla di così deprimente è stato riservato all’Abruzzo – ha dichiarato Sospiri – e forse neanche il presidente D’Alfonso se lo aspettava. Sembra che per il Governo nazionale non ci sia stata nessuna emergenza neve nella nostra regione. Eppure abbiamo dovuto registrare pesanti perdite umane e solo per un caso fortunato il bollettino non è stato ancor più drammatico.
Il tessuto economico è stato colpito molto duramente e le enormi criticità relativa alla fornitura di energia elettrica hanno mostrato il fallimento della gestione dell’Enel.
Con i 30 milioni di euro di cui si parla, l’Abruzzo a malapena potrà coprire le spese relative al sale e ai mezzi affittati. Chiediamo che il Decreto venga corretto e se ciò non avvenisse, siamo pronti a portare avanti una battaglia sia in Parlamento sia in piazza con la mobilitazione dei sindaci, senza colore politico né divisioni partitiche perché l’Abruzzo è stanco di essere l’ultima regione d’Italia”.
Secondo il Vice Presidente Gatti:
“Solo lunedì scorso D’Alfonso aveva chiamato a raccolta tutti i Consiglieri regionali auspicando confronto e coesione. Ma quelle di D’Alfonso sono rimaste solo buone intenzioni: sparita la zona franca, la sospensione temporanea delle tasse resta ferma a quanto già previsto prima del 17 gennaio, il cratere è rimasto inalterato tenendo fuori realtà come Isola del Gran Sasso, Colledara, Castel Castagna Basciano e tanti altri Comuni gravemente colpiti.
Siamo di fronte a un decreto è che il nulla cosmico e una Delibera del Consiglio dei ministri che è poco più di niente. La visita del presidente del Consiglio è un clamoroso caso di maleducazione istituzionale con il Presidente della Giunta che si è guardato bene di invitare a rappresentare la situazione e a confrontarsi con il Governo tutti i rappresentanti dei cittadini e persino i Sindaci, a eccezione di pochi rari casi.
Questo vuol dire nessun confronto e nessun ascolto e quindi ci chiediamo cosa sia venuto a fare Gentiloni. Forse una gita turistica a beneficio delle agenzie di stampa, ma non certo in favore dei cittadini abruzzesi e teramani e se pensano che sia finita qui si sbagliano di grosso, lotteremo per il nostro territorio abbandonato da chi ci governa attualmente”.
Di “sgarbo istituzionale” ha parlato anche il Presidente emerito Chiodi auspicando “correzioni ai provvedimenti visto che dal capo del Governo ci si attendono interventi concreti come le esenzioni fiscali o la sospensione dei mutui bancari e dei pagamenti rateali. Purtroppo ancora una volta dobbiamo registrare l’ennesimo atto di fumisteria da parte del presidente D’Alfonso”.
Iampieri ha denunciato la difficile situazione dei Comuni dell’alta Valle Aterno, Capitignano, Campotosto e Montereale, che di fatto “sono terra di nessuno e completamenti abbandonati non avendo ricevuto nessun aiuto. La situazione è drammatica: si sono registrati danni irreparabili soprattutto alle aziende zootecniche alle prese con crolli e numerose perdite di capi di bestiame”.
“Forza Italia aveva avanzato richieste chiare e inequivocabili – ha rimarcato Febbo – che raccontavano le necessità di una regione duramente colpita e ci siamo anche resi disponibili a collaborare per la redazione di un’agenda di governo che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le quattro province. Il Governatore con il consueto stile fatto di spot e annunci aveva sbandierato le misure di agevolazione fiscale che sarebbero state applicate dal Governo Gentiloni ma ancora una volta non leggiamo nulla di quanto annunciato”.
“Si è trattato di una inutile liturgia – sottolinea Di Dalmazio – servita solo a gettare fumo degli occhi di una popolazione sofferente. Il provvedimento varato dal Governo, se confermato, sarebbe irrispettoso dei danni e delle sofferenze subite dagli abruzzesi, figlio della mancanza di un confronto che non aiuta una regione come la nostra alle prese con una emergenza che dura ormai dal 2009. Senza interventi seri, concreti e strutturali intere aree dell’Abruzzo rischia la desertificazione socio-economica”.
“Scavalcheremo l’empasse della Regione e andremo protestare a Roma, dimenticandoci delle appartenenze politiche – promette D’Ignazio – e certamente non possiamo accettare che il Governo venga a Teramo per una passeggiata mattutina in occasione della quale non sono stati invitati rappresentanti politici e istituzionali”.
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