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Pescara, Cerimonia di Commemorazione Strage di Nassiriya

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PESCARA – Si è svolta ieri a Pescara  la Cerimonia di commemorazione dell’VIII° Anniversario della Strage di Nassirya organizzata presso il Monumento dedicato ai Caduti di Nassiriya,19 membri dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito, tra cui due civili, uccisi in un drammatico attentato in Iraq alle 8.40 del 12 novembre del 2003. Presenti, nel piazzale accanto al Tribunale, in via Lo Feudo, oltre ai rappresentanti di tutte le Forze dell’Ordine, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia,il VicePrefetto di Pescara, la dottoressa Palumbo, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, gli assessori comunali Massimo Filippello e Berardino Fiorilli, i consiglieri comunali Armando Foschi, Andrea Salvati, Renato Ranieri e Vincenzo D’Incecco. Presenti anche alcune classi del Liceo Classico ‘D’Annunzio’ con la dirigente scolastica Luciana Vecchi e alcune classi della scuola media ‘Antonelli – Croce’, presenti con i gonfaloni dei propri istituti.

La cerimonia si è aperta con lo schieramento del Reparto di Formazione e dei Labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. Ad accompagnare la cerimonia dell’Alzabandiera è stato l’Inno d’Italia. Quindi si è svolta la cerimonia di deposizione della Corona del Comune di Pescara che, seguita dal sindaco Albore Mascia, dal viceprefetto Palumbo, dal Presidente Testa, dal Colonnello Brunetto, del 123° Reggimento, e dal colonnello Marcello Galanzi, comandante provinciale dei Carabinieri, è stata sistemata ai piedi del monumento, mentre al microfono veniva ricordato il tragico episodio della strage di Nassiriya e i nomi dei 19 caduti, ossia i 12 carabinieri, il maresciallo Massimiliano Bruno, il sottotenente Giovanni Cavallaro, il brigadiere Giuseppe Coletta, l’appuntato Andrea Filippa, il maresciallo luogotenente Enzo Fregosi, il maresciallo capo Daniele Ghione, l’appuntato Horacio Majorana, il brigadiere Ivan Ghitti, il vicebrigadiere Domenico Intravaia, il sottotenente Filippo Merlino, il maresciallo Alfio Ragazzi, e il maresciallo Alfonso Trincone; le 5 unità dell’esercito, il capitano Massimo Ficuciello, il maresciallo capo Silvio Olla, il primo caporal maggiore Alessandro Carrisi, il caporal maggiore capo scelto Emanuele Ferraro e il caporal maggiore Pietro Petrucci; infine i due civili Marco Beci, cooperatore internazionale, e il regista Stefano Rolla che in quei giorni stavano girando uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya.

Ha sottolineato il sindaco Albore Mascia:

la ricorrenza odierna  rinnova ogni anno il dolore per la ferita inferta alla nostra nazione il 12 novembre del 2003 quando sono stati uccisi in Iraq 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito e due civili, oltre ai venti Carabinieri feriti. L’appuntamento odierno rappresenta per noi tutti l’occasione per tributare ai coraggiosi uomini del nostro contingente in Iraq e ai loro familiari il doveroso riconoscimento delle Istituzioni e della collettività, in termini di gratitudine per il servizio reso alla Patria e di cordoglio per la tragica scomparsa. Come ogni anno, al cospetto del monumento che l’amministrazione comunale ha dedicato agli eroi di Nassiriya per mantenerne vivido il ricordo nelle generazioni future, con un forte coinvolgimento emotivo, confermiamo ancora una volta l’affetto e la fiducia che la nostra città nutre per i suoi giovani in uniforme, chiamati a garantire i valori fondamentali sanciti dalla Costituzione repubblicana, anche lontano dai confini nazionali. Giovani provenienti dalle nostre città, animati dai forti ideali dell’attaccamento alla Patria, che con coraggio, passione e senso di umanità, hanno messo al servizio dell’intera comunità la propria capacità professionale fino all’estremo sacrificio. Ed è oggi ancor più significativo tributare tale riconoscimento ai nostri eroi davanti ai nostri studenti che in questo periodo staranno sicuramente approfondendo i temi dell’Unità d’Italia nell’anno del 150° Anniversario. L’occasione odierna dev’essere un momento per i nostri ragazzi per riflettere sui principi morali che hanno animato i nostri giovani eroi in missione di pace, di farli propri nella vita di ogni giorno, di viverli pienamente nei rapporti familiari e professionali, perché solo in questo modo potremo perpetuare in modo adeguato il ricordo di tutti loro, dando un significato autentico al loro sacrificio, offerto per ripristinare le condizioni di pacifica convivenza in terre lontane distrutte dalla guerra.

La cerimonia si è conclusa con la recita della Preghiera ai Caduti.

 

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