Nell’intervento del consigliere delegato Armando Foschi un appello al nuovo Governo perché si impegni nella liberazione dei due Marò, costretti a vivere nel Consolato italiano in India
PESCARA – Si è svolta ieri a Pescara la Cerimonia promossa per celebrare il 152° Anniversario della fondazione dell’Esercito Italiano. Hanno preso parte alla giornata le massime autorità militari della città, oltre al consigliere delegato Armando Foschi agli assessori alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli e ai Problemi della Pesca Antonio D’Intino, al presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, al Presidente della Circoscrizione Porta Nuova Piernicola Teodoro, al Presidente della Camera di Commercio Daniele Becci, e alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, oltre agli studenti del Liceo classico ‘D’Annunzio’ accompagnati dalla Dirigente Luciana Vecchi, agli studenti del Liceo Marconi, accompagnati dal dirigente Angelo Lucio Rossi, e ai bambini delle elementari di via Cecco Angiolieri.
Ma soprattutto erano presenti decine di cittadini ed ex combattenti che con gli occhi lucidi dall’emozione hanno ascoltato le note del Silenzio e dell’Inno di Mameli, seguendo ogni passo della giornata.Nel suo intervento Foschi ha ricordato i nostri due Marò, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, oggi costretti a vivere nel Consolato italiano in India ed ha lanciato un appello ,a nome di tutta la città, al nuovo Governo affinché si prodighi per l’immediata liberazione e il ritorno in patria dei nostri due militari. Sino a quando gli stessi non torneranno in Patria, finalmente liberi, gli uomini delle Istituzioni continueranno a indossare il fiocco giallo, a ricordare quella detenzione e per esprimere la nostra indignazione.
La cerimonia, accompagnata dal Coro degli Alpini di Pescara e dal Coro Polifonico della Polizia Municipale, si è aperta, come da tradizione, con la celebrazione della Santa Messa presso la Cattedrale di San Cetteo. Alle 11 lo schieramento dei Corpi in piazza Garibaldi, con l’Alzabandiera, il Saluto delle Autorità, la rassegna dello Schieramento da parte del viceprefetto, la benedizione delle Corone d’Alloro della Prefettura, del Comune e della Provincia da parte di Don Mario, viceparroco della Cattedrale San Cetteo, e la deposizione delle tre Corone ai piedi del Monumento ai Caduti da parte del consigliere Foschi, del Presidente Testa, del viceprefetto e del Tenente Colonnello William Basciano per poi lasciare spazio al saluto istituzionale del Presidente di Assoarma Tito Di Sante, che ha conferito la pergamena di socio onorario dell’Assoarma al Procuratore della Repubblica Federico De Siervo, accompagnato dal Presidente del Tribunale Giuseppe Antonio Cassano. Quindi a chiusura della giornata l’intervento del consigliere delegato Armando Foschi, che ha sottolineato:
al nostro Esercito rendiamo il dovuto, sentito e affettuoso omaggio, ricordando di mettere in evidenza come il valore in battaglia non è la sola caratteristica delle donne e degli uomini che ne fanno parte, poiché il Corpo Armato di uno Stato rispecchia fedelmente le caratteristiche della Nazione, intesa essa come l’insieme dei suoi cittadini, del loro carattere storico, della loro cultura e civiltà. Tali preziosi elementi distintivi di umanità, oltre che di coraggio, sono sempre stati riconosciuti al nostro Esercito e a ciascuno dei nostri militari, da nemici e alleati. Noi oggi rendiamo quindi omaggio, grato e riconoscente, a tutti i nostri soldati che, ancora e proprio in questo momento, stanno svolgendo, in tante Nazioni del mondo, il loro dovere, con grande capacità tecnica e altrettanta umanità, giustizia e altruismo. E in questa giornata voglio ricordare che il 4 maggio del 2012, noi rivendicavamo la libertà per i nostri Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, Fanti di Marina del Reggimento ‘San Marco’, privati vergognosamente della loro libertà dalla magistratura di uno sperduto Stato della Confederazione indiana. Come purtroppo sappiamo, questi nostri soldati sono detenuti illegalmente, dal 19 febbraio 2012, in India, presso lo Stato del Kérala, in spregio alla loro immunità diplomatica, in quanto militari in servizio. Le cause di tale inaccettabile situazione sono conseguenti alla condizione politica interna di quello Stato indiano e alla mancanza della necessaria determinazione e univocità di azione finora dimostrata dal nostro Governo. Oggi chiediamo allora – ha sollecitato il consigliere Foschi – al nuovo Governo di rivendicare con orgoglio il ruolo che i nostri Marò coraggiosamente stavano svolgendo e di pretenderne l’immediata liberazione e ritorno in Patria. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutti i pescaresi indossando il fiocco giallo che ricorda la loro detenzione, per esprimere ancora l’indignazione della nostra città e rivolgendo oggi un applauso di solidarietà e di fraterno affetto ai nostri due soldati.