Pescara

Pescara, Cerolini : “Il Museo del Mare continua a versare in pessime condizioni”

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PESCARA – Il Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini ,ufficializzando l’esito della riunione della Commissione Lavori pubblici convocata sul Museo del Mare di Pescara,torna a sottolineare il  degrado e l’incuria in cui versa tale struttura.

Lo stato di abbandono è destinato a perdurare   sino a quando non partiranno i lavori di ampliamento finanziati con i 4milioni e mezzo del Masterplan, ovvero a fine 2019.

Già a fine marzo – ha ricordato il Coordinatore Cerolini – ho denunciato pubblicamente le pessime condizioni in cui versa il Museo, sia la struttura che tutta l’area circostante, con un giardino pieno di rifiuti, addirittura di rami di palme e alberi secchi che nessuno raccoglierà da mesi, con la vasca piena d’acqua da cui proviene un pessimo odore, la recinzione che si presenta con le sbarre piegate, segno di evidenti tentativi di intrusione, e il fabbricato che, complessivamente, sembra abbandonato, con le enormi vetrate affacciate sulla città completamente sporche. Ho sollecitato un sopralluogo sul posto per consentire a tutti gli amministratori di verificare visivamente la denuncia degli stessi cittadini e anche per chiedere notizie circa gli straordinari lavori di riqualificazione e ampliamento portati, discussi e approvati, addirittura, in Consiglio comunale un anno fa, maggio 2017, e da allora rimasti al palo.

Ieri la Commissione si è svolta, purtroppo non in sopralluogo e purtroppo senza la mia presenza visto che la segreteria del Presidente ha accidentalmente dimenticato di invitarmi, ma comunque a rappresentare autorevolmente Forza Italia c’erano i consiglieri comunali. E dalla Commissione è emerso un quadro incredibile e sconfortante: il Dirigente al ramo Giuliano Rossi, all’oscuro di qualunque ipotetico intervento di manutenzione ordinaria del complesso museale, compresa una possibile pulizia dell’area, è passato direttamente ai lavori straordinari per i 4milioni e mezzo di fondi Masterplan.

In sostanza ha ammesso che a maggio scorso il Consiglio comunale ha approvato non i lavori, ma la variante urbanistica necessaria per il loro svolgimento, visto che quelle opere vanno a invadere un’area privata, di proprietà della Croce Rossa Nazionale, dove dovrebbe sorgere il secondo edificio del Museo.

Da lì si è aperto un altro iter, con le prescrizioni del Genio Civile regionale che ha imposto lo studio idraulico, visto che l’area è ricompresa in una zona ad alto rischio idrogeologico; lo studio sarebbe stato completato e rinviato al Genio Civile per il parere formale. Solo quando il Genio Civile rinvierà il proprio parere l’amministrazione Alessandrini – ha proseguito il Coordinatore Cerolini – potrà predisporre e pubblicare la gara d’appalto europea per la progettazione definitiva ed esecutiva, per 350mila euro di spesa. E una volta individuato lo studio di progettazione, bisognerà attendere la riconsegna delle carte e nel frattempo partirà l’esproprio delle superfici alla Croce Rossa, cui il Comune vorrebbe riconoscere un indennizzo di circa 60mila euro per un’area di grande pregio, procedura peraltro esposta a un evidente potenziale ricorso al Tar da parte della stessa Cri.

Tradotto: in assenza di ricorsi i lavori straordinari non partiranno prima della fine del 2019, in caso di ricorsi non partiranno mai. E mentre l’amministrazione avrà comunque speso 350mila euro per una progettazione fatta su un terreno privato, ovvero per aver fatto i conti senza l’oste, nessuno sa chi deve occuparsi oggi della buona conduzione ordinaria e quotidiana del Museo del Mare, che, a un mese quasi dalla denuncia, continua a versare in pessime condizioni e a restare chiuso al pubblico.

Ovviamente – ha detto il Coordinatore Cerolini -, esprimendo il mio rammarico per la mia mancata convocazione, ritengo inaccettabile una simile situazione di inerzia riferita a una struttura costata centinaia di migliaia di euro alla collettività e che fa parte del nostro patrimonio cittadino. Torno quindi a sollecitare un immediato sopralluogo nella struttura, al quale, di nuovo, chiedo di poter partecipare in rappresentanza dei cittadini che per primi hanno denunciato l’abbandono del Museo del Mare. E, nell’attesa, torno a chiedere di sapere chi oggi deve occuparsi concretamente dell’apertura o chiusura al pubblico del Museo dopo la fine della convenzione con l’associazione Anteo, scaduta lo scorso 12 marzo”.

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