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A Pescara chiusi oltre 300 negozi dal 2012 al 2024

La Confcommercio ha presentato una proposta per una legge regionale che sostiene il commercio di prossimità

da Marina Denegri

Riccardo Padovano

PESCARA – A Pescara, dal 2012 al 2024, hanno chiuso oltre trecento attività commerciali su duemila, con una riduzione del -21,8%. Questo dato evidenzia un problema serio che deve essere affrontato con politiche mirate per evitare la desertificazione commerciale dei centri cittadini. Riccardo Padovano (nella foto), presidente della Confcommercio Pescara, avverte che è importante agire subito per proteggere il commercio di prossimità, fondamentale per la vivibilità e i servizi ai cittadini.

I Distretti del commercio si presentano come una soluzione per una valorizzazione territoriale integrata, dove il commercio può stimolare dinamiche economiche, sociali e culturali. Si chiede alla Regione Abruzzo di creare un tavolo di lavoro subito dopo le festività pasquali per avviare un centro commerciale naturale nel cuore di Pescara e fare una legge sui Distretti commerciali. La Confcommercio ha presentato una proposta per una legge regionale che sostiene il commercio di prossimità al Presidente della Regione e al sindaco di Pescara.

Padovano menziona anche una recente sentenza del Consiglio di Stato riguardante il Megalò 2, sottolineando l’impatto negativo su piccoli commercianti. La proposta include la creazione di un centro commerciale naturale da via Venezia a viale Muzi e quattro Distretti commerciali nelle varie zone della città. Infine, si evidenzia che, tra il 2012 e il 2024, in Italia sono scomparsi quasi 118mila negozi e 23mila attività di commercio ambulante.