PESCARA – Si è riunita ieri a Pescara la Commissione Mobilità, che ha iniziato la stesura di un Regolamento finalizzato a disciplinare il transito e la circolazione in città di bighe, cavalli e calessi che scorrazzano senza regole per le strade o in spiaggia. Sarà introdotto l’obbligo di targa per consentire il loro transito sul territorio cittadino e i conducenti dovranno obbligatoriamente essere almeno maggiorenni e non aver superato i 65 anni di età .Se i mezzi vengono utilizzati per il trasporto di terze persone, dovranno anche essere muniti di regolare licenza. In caso contrario scatteranno sanzioni fino alla confisca dei mezzi.
Il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi ufficializzando l’esito della seduta ha ricordato:
“E’ sicuramente giunto il momento di disciplinare il transito e la circolazione su Pescara dei mezzi trainati da animali, sicuramente, nel nostro caso, non parliamo di mezzi agricoli con buoi e asini, ma piuttosto delle famose bighe o piccoli calessi trainati da uno o due cavalli che, nelle zone più periferiche o anche sulla spiaggia della riviera sud, i cittadini vedono scorrazzare liberamente per la corsetta quotidiana degli animali . Una presenza anomala da non trascurare perché è evidente che la circolazione di cavalli in mezzo al traffico automobilistico può potenzialmente divenire causa di incidenti. Ora, in realtà il Codice della Strada, all’articolo 49, disciplina già in parte la materia, differenziando i mezzi trainati da animali adibiti al trasporto di persone, o di cose, dai carri agricoli e persino dalle slitte, ovvero il Codice non distingue la tipologia di mezzi quanto la loro destinazione. Ovviamente per Pescara siamo interessati dalla disciplina inerente bighe, calessi o anche i cocchi, tutti trainati da cavalli, i cocchi spesso utilizzati in occasione delle cerimonie funebri e, in tutti i casi, il Codice della strada fissa dei requisiti generali, imponendo ad esempio che i mezzi siano dotati di un sistema di frenatura efficace e di facile accesso e utilizzo, e delle luci anteriori e posteriori per poter circolare nelle ore notturne, prevedendo multe sino a 168 euro in caso di violazione. Poi però il Codice rimpalla sulle amministrazioni comunali l’obbligo di assolvere a determinati oneri, ovvero bighe e calessi per poter circolare sulle strade cittadine devono necessariamente essere dotati di una targa speciale rilasciata dal Comune, con l’iscrizione dei veicoli in un registro apposito che dovrà essere istituito, pagando anche una tassa pari a 21,69 euro. La circolazione senza targa comunale o con targa illeggibile consente alle Forze dell’Ordine di comminare una sanzione che oscilla da 41 a 168 euro. Se il calesse o la biga viene poi utilizzato per trasportare terze persone, anche a fini di svago, il conducente dovrà dotarsi anche di apposita licenza che dovrà rilasciare sempre il Comune, e in caso di violazione la sanzione oscilla tra le 84 e le 335 euro con la confisca del mezzo. Non solo – ha proseguito il Presidente Foschi – la legge poi pone in capo al proprietario dell’animale una lunga serie di obblighi inerenti il trattamento e la cura degli animali utilizzati per il traino dei veicoli, tenendo conto di eventuali segni di maltrattamento, di sovraffaticamento, di denutrizione, con relativi provvedimenti. In altre parole, la legge generale per disciplinare la materia c’è, ed è il Codice della Strada, mancano però gli strumenti di attuazione che fanno capo al Comune, ovvero un Regolamento specifico in cui calare le norme generali, manca il Registro comunale dei veicoli a traino, mai istituito, e manca l’iter di rilascio delle targhe speciali comunali e delle eventuali licenze, procedura che nelle altre città viene svolta dal Suap, tre carenze normative che di fatto rendono spuntate le armi di controllo e vigilanza della Polizia municipale la quale, a fronte di una qualunque segnalazione circa l’eventuale presenza di una biga a spasso tra le auto in una strada di Pescara, non può far altro che intervenire in caso di intralcio alla circolazione, ma di fatto non ha neanche uno strumento per identificare il veicolo e porre in essere un’eventuale procedura di accertamento sul conducente. Il cittadino non può infatti fornire una targa del calesse avvistato, e deve limitarsi a una estemporanea quanto generica descrizione del veicolo incontrato, rendendo ovviamente inefficace qualunque intervento di Polizia. A questo punto è giunto il momento di colmare le lacune: innanzitutto, guardando l’esempio dei sistemi operativi già avviati nelle altre città, stileremo un Regolamento ad hoc per calare nella realtà locale i dettami del Codice della strada, e contestualmente apriremo il Tavolo di confronto con la Polizia municipale e con il Suap per avviare la redazione del Protocollo operativo, dunque per l’istituzione del Registro comunale per i mezzi trainati dai cavalli e per la realizzazione della targa speciale per tali veicoli, stabilendo anche l’iter da seguire. Fissare i paletti, stabilire regole univoche significherà anche far sparire le scorribande abusive dei cavalli dalle nostre strade, individuando, peraltro, anche le aree specifiche in cui sarà consentito il passaggio di bighe e calessi in sicurezza, a tutela degli animali e di tutti i cittadini”.
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