La partita con l’Albinoleffe è stata uno spot del calcio zemaniano. Pressing asfissiante sui portatori di palla avversari, attacco degli spazi, passaggi di prima, gol a raffica, fase difensiva di livello amatoriale e conseguente caterva di gol incassati. Il pubblico dell’Adriatico si è sicuramente divertito e per cinquanta minuti è andato letteralmente in estasi nel vedere gli scatti di uno strepitoso Insigne e le trame di gioco biancazzurre.
Meno si sarà divertito negli ultimi minuti, quando il Pescara, convinto di avere la gara in pugno, si è rilassato subendo il ritorno dei lombardi. L’impressione che si è avuto a fine gara è che, se l’autogol di Previtali non avesse indirizzato la partita subito a vantaggio degli abruzzesi, costringendo l’Albinoleffe a scoprirsi e a subire le ripartenze degli uomini di Zeman, il Pescara avrebbe tre punti in meno in classifica.
È inutile nascondersi dietro il risultato ottenuto sabato: questa squadra non è da playoff. Non è possibile subire 3 gol a partite da chicchesia anche perchè solo contro Empoli e Albinoleffe ne ha segnato tre o più. Il che significa che questa squadra, se non vengono fatti dei correttivi, rischia di impantanarsi a metà classifica perchè manca di un requisito fondamentale che ogni allenatore sa dare alle sue squadre: l’equilibrio.
Gli errori commessi dalla società in sede di campagna acquisti (Brosco e Romagnoli sono totalmente inadeguati in serie B e Balzano aveva già commesso disastri a non finire all’Atletico Roma) e il gioco ultra offensivo del boemo rischiano di creare un mix letale in grado di affossare le speranze playoff di una squadra che a centrocampo e in attacco ha un potenziale da promozione.
L’ORA DI SODDIMO – Contro il Sassuolo, il Pescara rischia ancora una volta un’imbarcata di notevoli proporzioni e l’assenza di Insigne (convocato da Ferrara nell’Under 21: auguri!) rischia di indebolire i biancazzurri in fase offensiva, dato che il napoletano era senza alcun dubbio l’uomo più in forma. A sostituire il numero 11 ci sarà Soddimo che quest’anno ha avuto poche possibilità di mettersi in mostra. Il ragazzo quando è subentrato a gara in corso, non ha lasciato grandi impressioni, mostrando di patire lo scarso utilizzo.
Zeman dal canto suo, pare aver ormai scelto il tridente tipo Insigne-Immobile-Sansovini (11 gol in tre su 18 totali) e non pare intenzionato a smontare il giocattolo. Dovrà quindi lavorare molto su quei giocatori che mugugnano per lo scarso utilizzo avuto fin qui e che potrebbero non avere le giuste motivazioni, quando verranno chiamati in causa. Soddimo, infatti, sa da principio che, comunque giocherà, riuscirà a guadagnarsi il posto da titolare e ciò potrebbe demotivarlo, rischiando così di giocare una partitaccia e creando un buco sulla fascia sinistra dei biancazzurri.
GLI AVVERSARI – Dal canto suo il Sassuolo, sotto la guida di Pea, è rinato. L’ex tecnico della primavera dell’Inter ha impostato i neroverdi con un 4-3-3 molto elastico e meno spregiudicato di quello pescarese in cui Marchi da una parte e Sansone dall’altra attaccano e difendono incessantemente. Il gioiello della squadra emiliana è Boakye, giovane attaccante ghanese, proveniente dalla primavera del Genoa che ha avuto un impatto devastante con gli emiliani, segnando 3 gol in 5 gare in campionato e 2 reti in 2 presenze in Coppa Italia. Il ragazzo ha inoltre già debuttato in A, con la maglia del Genoa il 3 aprile 2010. Quel giorno, Suazo si fece male dopo appena 12 minuti. Boakye entrò e segnò, diventando così il terzo più giovane marcatore debuttante della serie A. Altro giocatore da tenere d’occhio è Tommaso Bianchi, interno di centrocampo con il vizio del gol. Quest’estate fu corteggiato anche da Delli Carri, ma alla fine finì in neroverde. I suoi inserimenti possono mettere in crisi una difesa che, dovrà fare ancora una volta a meno, di Capuano.
Il Pescara affronterà quindi una squadra ben organizzata, che pratica un gioco divertente e rischia poco dietro (appena 4 gol incassati, seconda miglior difesa del torneo). Vedremo se il Pescara riuscirà a non farsi perforare per più di una volta (solo con Verona e Crotone è successo: 1 gol concesso agli scaligeri, 0 ai calabresi). Le ambizioni di promozione dei biancazzurri, passano da gare come questa, e non si possono fallire.
Negli scontri diretti esistono due regole fondamentali: aggredire l’avversario e non rilassarsi mai, cercando di concedere il meno possibile. Capito, Zeman?
[Foto a cura di Massimo Mucciante per gentile concessione]
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