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Pescara, commemorazione bombardamento del 31 agosto 1943

da Redazione

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PESCARA – Alla presenza del sindaco Carlo Masci, del prefetto Flavio Ferdani, del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e del Presidente del Consiglio comunale Gianni Santilli, si è svolta questa mattina davanti al Comune di Pescara la cerimonia di commemorazione de bombardamento di Pescara del 31 agosto 1943. In largo Chiesa, dinanzi al Comune, c’erano i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, con l’Anpi, i rappresentanti delle forze dell’ordine, il comandante della polizia locale Danilo Palestini, assessori e consiglieri comunali. Per la Regione era presente Antonio Blasioli. Una corona a nome della città di Pescara è stata deposta sotto alla targa che ricorda le vittime. La benedizione è arrivata da Padre Carlo Mattei.

L’INTERVENTO DEI SINDACO MASCI

“Oggi ci riuniamo per commemorare una delle pagine più dolorose della storia di Pescara: il bombardamento del 31 agosto 1943. Una data che ha segnato profondamente la nostra comunità, lasciando cicatrici indelebili nella memoria collettiva. Quel giorno, le bombe sganciate dalle forze americane sulla nostra città portarono morte e distruzione, spezzando vite e lasciando dietro di sé un senso di perdita che ancora oggi risuona nel cuore di tanti.

La storia di Pescara ci insegna quanto sia fragile la pace e quanto devastante possa essere la guerra. Ricordare i fatti tragici di quel giorno di 81 anni fa ci consente di riflettere su ciò che sta accadendo oggi in altre parti del mondo, in particolare i racconti di guerra tra Ucraina e Russia e tra Israele e Palestina, dove la brutalità del conflitto continua a mietere vittime innocenti e a distruggere il tessuto della vita quotidiana, creando emergenze umanitarie dalle proporzioni devastanti.

Oggi, come allora, vediamo l’orrore della guerra, l’assurdità della violenza che non risparmia nessuno e che colpisce duramente i più deboli, i bambini, le donne, gli anziani. Come comunità, sappiamo quanto sia importante non dimenticare il passato, per comprendere il presente e costruire un futuro migliore, di pace e di fratellanza.

Ricordare il bombardamento del 31 agosto 1943 non significa solo onorare la memoria di chi ha perso la vita in quella tragica giornata, un numero altissimo che ancora oggi non è stimabile e che, certamente, supera le duemila persone, ma anche ribadire con forza il nostro impegno per la pace, per il dialogo, per la solidarietà tra i popoli. È un richiamo alla nostra responsabilità collettiva di lavorare per un mondo in cui tali atrocità non si ripetano.

Nel commemorare oggi quel giorno terribile, rinnoviamo il nostro impegno a essere una città che non dimentica, ma che guarda al futuro con speranza, determinata a costruire un mondo migliore per tutti, chiedendo ai giovani di sposare la non violenza”.

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