un monito e un esempio per le giovani generazioni, troppo spesso illuse da falsi miti e tese a rifarsi a modelli sbagliati: tutto questo dev’essere l’immagine del maresciallo Marino Di Resta, ucciso a 34 anni, solo per aver fatto ‘semplicemente’ il proprio dovere, nel tentativo di difendere la città, il territorio e le fasce più deboli. Oggi, nel sedicesimo anniversario della sua uccisione, avvenuta a Pescara, l’amministrazione comunale ha voluto stringersi in silenzio al dolore dei suoi cari, la moglie, i figli, e al dolore della grande famiglia dell’Arma, che mai potrà dimenticare l’uomo e il carabiniere.
Ha sottolineato Fiorilli:
La giornata del 16 settembre sarà sempre una pagina dolorosa per la nostra città e per la nostra storia, al pari di altri tragici episodi che hanno visto cadere, sotto i colpi della delinquenza, del terrorismo, o della semplice malavita, altri piccoli grandi eroi impegnati a tutelare la nostra sicurezza. In un’epoca in cui l’individualismo più sfrenato permea ogni cosa del vivere sociale, così come la rivendicazione dei diritti del singolo, ritengo che il ricordo di chi ha ‘semplicemente’ dato se stesso, sacrificando la propria vita, per compiere, completamente, fino in fondo, il proprio dovere, al fine di garantire la sicurezza di tutti, debba rappresentare un monito costante, ma soprattutto debba essere un esempio per le giovani generazioni, troppo spesso indotte a rifarsi e ispirarsi a falsi miti e a modelli sbagliati.
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