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Pescara, Commissione Commercio: videoconferenza con balneatori

da Redazione

pulizia spiagge Pescara

PESCARA – “L’emergenza Covid-19 rischia di mettere in ginocchio l’intera categoria dell’imprenditoria balneare: a oggi, ovvero a poche settimane dall’apertura teorica della stagione, gli operatori del mare non sanno quando potranno avviare le proprie attività, quanti utenti e con quali modalità potranno consentire l’accesso in spiaggia, e soprattutto con quali costi. Due sole le certezze: i costi a carico dell’utenza non potranno aumentare, anzi si stanno valutando anche delle riduzioni rispetto al 2019. Ma soprattutto il dovere istituzionale dell’amministrazione comunale di dimostrare vicinanza a una categoria produttiva che sino a oggi ha assicurato, ogni anno, almeno mille posti di lavoro nella sola Pescara. Ciò si tradurrà in un ordine del giorno che porteremo in Consiglio comunale per chiedere al sindaco e alla giunta di adottare una serie di misure di sostegno, a partire dal pressing con la Regione Abruzzo affinchè vengano sospesi per il 2020 i pagamenti dei canoni concessori. E in secondo luogo, per una immediata esecuzione delle opere di ripascimento che garantisca a tutte le concessioni la disponibilità di spazi adeguati per poter installare, comunque, il maggior numero di ombrelloni possibile”.

Lo ha annunciato il Presidente della Commissione Commercio e Attività Produttive al termine della seduta odierna che ha visto la presenza, in collegamento web, anche del Presidente del Consorzio Ciba Stefano Cardelli, di Lorenzo Lemme responsabile dell’Area Turismo della Confartigianato e di Gianni Taucci per la Confesercenti.

“Il confronto odierno ha purtroppo confermato le nostre preoccupazioni – ha sottolineato il Presidente Rapposelli –: l’emergenza sanitaria in atto, e che ancora stiamo vivendo in una Fase I che solo teoricamente potrebbe chiudersi il 3 maggio con la fine del lockdown, ha determinato una situazione di assoluta incertezza e precarietà. Ai balneatori presenti ho posto domande concrete, ovvero se la categoria è di fatto pronta alla ripresa della stagione balneare, se sono già pronti prevedendo la presenza sulle spiagge, ai bar, dinanzi ai servizi igienici, di steward per disciplinare ingressi, accessi e presenze contingentate, assicurando il rispetto delle distanze e impedendo gli assembramenti, se sono già partiti con la fase organizzativa sulle spiagge, visto che probabilmente dovranno essere ridotti i numeri di palme e ombrelloni, che dovranno essere posizionati ad almeno una distanza di 4 metri o 4 metri e mezzo l’uno dall’altro.

Senza dimenticare che dovranno essere regolamentate le presenze anche sotto le stesse palme: se sarà ipotizzabile la permanenza contemporanea di persone dello stesso nucleo familiare, ovvero persone che condividono la stessa abitazione, già ci pare difficile consentire la presenza delle tradizionali comitive di amici, senza dimenticare l’obbligo di una sanificazione quotidiana di sdraio, sedie e lettini e dell’area gioco per i bambini che altrimenti potrebbero diventare veicolo di virus. Procedure che inevitabilmente si tradurranno in minori incassi per le attività, che avranno però maggiori uscite a oggi non ancora quantificabili. E poi quella stessa pianificazione delle attività deve tener conto anche di una differenziazione sostanziale tra riviera nord e sud: tutti gli stabilimenti di entrambi i litorali stanno sicuramente soffrendo per la cancellazione delle classiche cerimonie di matrimoni e comunioni, ma molti a nord stanno già subendo le ripercussioni economiche inerenti il crollo delle serate, che determineranno almeno il 50 per cento delle perdite, con la relativa riduzione anche di posti di lavoro”.

“Noi siamo pronti alla ripartenza – hanno detto i balneatori Cardelli e Lemme -: nonostante i costi che saranno inevitabilmente destinati a lievitare, comunque stiamo già predisponendo un piano di ripresa avendo già adottato, negli anni scorsi, dunque in tempi non sospetti, le prime misure di distanziamento finalizzate, fondamentalmente, a garantire il confort della nostra utenza, e oggi tali misure ci torneranno paradossalmente utili per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza vissuta. Dunque siamo in grado di dare garanzie e sicurezze, anche in termini sanitari, ai nostri clienti e bagnanti”.

“Questo è il quadro oggettivo di partenza – ha sottolineato il presidente Rapposelli – di una situazione cui si aggiunge anche una beffa, perché sembrerebbe che i concessionari balneari, in quanto tali, siano costretti comunque a riaprire le attività, svolgendo peraltro anche una funzione sociale nell’erogazione di un servizio che specie quest’anno, dopo tre mesi di lockdown, diventa una necessaria valvola di sfogo. E allora tutto questo impone alla nostra amministrazione comunale senso di responsabilità e capacità solidale: oggi è nostro dovere aprire un Tavolo permanente di confronto con la categoria, che siamo pronti a convocare anche settimanalmente non appena il Governo avrà dettato le nuove regole per l’uscita dalla Fase I, per individuare le misure utili tese a sostenere una categoria produttiva che rappresenta uno degli assi portanti di una città turistica e commerciale come Pescara.

Due i punti di partenza: da un lato la decisione dei balneatori, già assunta, di non ritoccare al rialzo alcuna delle tariffe base del 2019 e, anzi, l’apertura di un confronto interno per studiare una possibile riduzione collettiva dei costi a carico dell’utenza attraverso scontistiche in favore dei nuclei familiari e buoni sconto da offrire alla propria clientela per la stagione 2021; dall’altro la partenza ritardata della stagione, che dal tradizionale 5 maggio, data di inizio dell’elioterapia, slitterà inevitabilmente ai primi di giugno, anche per consentire ai concessionari di bonificare le spiagge dopo l’inverno e di attrezzarle, ricordando che a oggi è permessa solo una pulizia sommaria degli arenili visto che i trattorini necessari per il ripristino delle spiagge hanno un codice Ateco che oggi non rientra tra le attività indispensabili, dunque non possono lavorare.

Il nostro compito istituzionale, come Comune, dev’essere quello di valutare l’adozione di tutte le possibili misure utili a venire incontro a una categoria che ha bisogno della nostra concreta vicinanza, a partire dalla possibilità di sospendere, per tutto il 2020, il pagamento dei canoni concessori. Si tratta di una misura che in alcune regioni è già stata adottata, come in Sicilia, e che a questo punto tradurremo in un ordine del giorno che presenteremo in Consiglio comunale per invitare sindaco e giunta ad attivare la necessaria opera di mediazione con la Regione Abruzzo per raggiungere tale obiettivo”.

“Da parte del Comune, invece – ha aggiunto il consigliere Massimo Pastore, Fratelli d’Italia -, ipotizziamo la tempestiva esecuzione del ripascimento delle spiagge di Porta Nuova, con un progetto di fatto già pronto, al fine di compensare la riduzione fisiologica degli spazi fruibili con un naturale incremento dimensionale dell’arenile in modo da garantire l’installazione di un numero adeguato di suppellettili con adeguate distanze”.

Foto di repertorio

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