PESCARA – L’amministrazione comunale di Pescara potrebbe acquisire gratuitamente entro il prossimo autunno dal Demanio, che entro fine luglio pubblicherà l’elenco definitivo degli immobili in via di cessione,beni quali : l’intero complesso del parco ex Di Cocco, alcuni appartamenti, una fetta del Parco D’Avalos, i marciapiedi della riviera nord e sud. Lo prevede il Decreto legge sul Federalismo demaniale emanato lo scorso 28 maggio e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’11 giugno.
Entro il 23 settembre, però, lo stesso Comune dovrà aver valutato quali immobili è realmente interessato ad acquisire ed eventualmente rifiutare quelli la cui gestione dovesse rivelarsi eccessivamente onerosa per l’Ente pubblico.
Il Presidente della Commissione Finanze Renato Ranieri che ieri mattina , durante la seduta di Commissione, ha esaminato i contenuti del Decreto sul Federalismo demaniale ha commentato:
i tempi sono strettissimi: in sostanza il dispositivo di legge prevede l’attribuzione a Comuni, Province, città metropolitane e regioni del patrimonio demaniale a titolo non oneroso, ossia a costo zero, secondo i criteri della territorialità, della sussidiarietà e dell’adeguatezza: ossia i beni vengono attribuiti ai Comuni considerando il loro radicamento sul territorio, salvo che si ritenga più opportuna la cessione alle Province o alla regione per l’entità o la tipologia del bene. Altro obiettivo da cogliere è la semplificazione, ossia i beni potranno essere inseriti dagli Enti locali in processi di alienazione e dismissione, ma la deliberazione dell’ente territoriale dovrà essere trasmessa a una Conferenza dei servizi per l’acquisizione delle autorizzazioni e delle approvazioni per la variazione delle relative destinazioni urbanistiche.
Non solo: l’Ente dovrà dimostrare di avere capacità finanziaria, ossia idoneità economica necessaria a soddisfare le esigenze di tutela, gestione e valorizzazione dei beni e garantire la valorizzazione ambientale dell’immobile stesso, realizzata avendo riguardo delle caratteristiche fisiche, morfologiche, ambientali, paesaggistiche, culturali e sociali dei beni trasferiti, per assicurare lo sviluppo del territorio e la salvaguardia dei valori ambientali.
Potranno essere ceduti tutti i beni del Demanio marittimo, idrico, gli aeroporti di interesse regionale o locale, le miniere, mentrerestano esclusi dall’attribuzione i beni della Difesa, i beni culturali, la dotazione della Presidenza della Repubblica, i beni degli Organi costituzionali, di uso istituzionale dello Stato, i porti e gli aeroporti di rilevanza economica nazionale e internazionale, le reti di interesse statale, le strade ferrate dello Stato, i parchi nazionali e le riserve naturali statali. Sino a oggi disponiamo solo di un elenco assolutamente provvisorio, tra cui figurano, in un unico calderone sia i beni oggetto di possibile cessione che quelli non cedibili. L’amministrazione comunale potrebbe dunque entrare in possesso, ad esempio, dell’intero complesso dell’ex Caserma di Cocco in piazza Ovidio, dopo aver già acquisito la prima fetta, per un valore pari a 2milioni 156mila 440 euro.
Tra i beni che potranno essere ceduti al Comune compaiono anche i marciapiedi della riviera nord e sud, il cui valore per ora non è stato ancora stimato, un appartamento in via delle Caserme, del valore pari a 588mila 683 euro; un’ultima fetta del parco D’Avalos, stimato in 5milioni 600mila 600 euro; l’area del teatro D’Annunzio.
Ha proseguito Ranieri:
nell’elenco, oggi disponibile anche sul sito dell’Agenzia , compaiono anche gli immobili della Caserma della Guardia di Finanza, tra via Cecco Angiolieri e via dei Bastioni, la sede della Questura in via Pesaro (7milioni 720mila), della Direzione Marittima in piazza della Marina (987mila 109 euro), del Carcere di San Donato (36milioni 684mila 517 euro), la sede del Genio civile in via dei Bastioni (10milioni 455mila 553 euro), immobili che però con ogni probabilità, leggendo i termini del Decreto, non saranno presenti nell’elenco definitivo dei beni in via di dismissione che sarà pubblicato intorno al 25 luglio. Nel frattempo però gli uffici comunali dovranno attivarsi perché, una volta pubblicato l’elenco definitivo dei beni oggetto di cessione, il Comune stesso dovrà comunicare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Decreto stesso, dunque entro il prossimo 23 settembre, l’elenco dei beni di cui si richiede l’esclusione, ossia delle aree e delle strutture di cui non vuole entrare in possesso, valutando ad esempio la loro eccessiva onerosità, beni che resteranno in carica al Demanio. L’eventuale silenzio dell’amministrazione metterà l’Ente nella condizione di dover assumere automaticamente la responsabilità di tutti gli immobili. Già per la prossima settimana verrà dunque convocato un ulteriore vertice con i dirigenti per iniziare a spulciare l’elenco dei beni per valutare le spese connesse alla gestione di ogni singola struttura accertando l’eventuale convenienza per l’amministrazione comunale.
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