PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ieri mattina ha aperto un Tavolo istituzionale di confronto con gli assessori allo Sviluppo del Territorio, Marcello Antonelli, e ai Lavori pubblici, Alfredo D’Ercole, alla presenza di alcuni delle maggiori associazioni del territorio, ossia Giuseppe Girolimetti, Presidente Ance, Enrico Marramiero, Presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Pescara, Daniele Becci, Presidente della Camera di Commercio, Carmine Salce, Presidente della Cna, Lucio Sabatini, Presidente dell’Associazione Piccole Imprese Pescara, ed Ernesto Orlando, Direttore della Confcommercio.
Mascia ha detto che Pescara ha bisogno di opere edilizie e urbanistiche qualitativamente importanti, ha bisogno di ‘progettazioni di qualità’, fissando regole certe con gli imprenditori, volte anche a garantire una selezione delle imprese, e semplificando e migliorando il ruolo dei Responsabili dei procedimenti. A tal fine sarà stipulato un Protocollo d’intesa con le Organizzazioni imprenditoriali del territorio per l’istituzione di un Tavolo di confronto permanente per condividere le scelte operate sul territorio. Il Comune però non si limiterà a ‘subire’, ma piuttosto si farà soggetto promotore di processi di sviluppo urbano ed economico, a partire dalle due priorità del capoluogo adriatico, ossia i Piani particolareggiati 2, Porta Nuova, e 7, zona aeroporto.
Ha puntualizzato il sindaco :
la nostra è l’amministrazione del ‘voler fare’ bene e rispettando le regole, senza cercare scorciatoie. Abbiamo ereditato una ‘macchina’ estremamente deficitaria, che anche in passato non ha dato grande prova di efficienza, e con la mia squadra facciamo grandi sforzi per dare risposte concrete all’economia locale. A partire da oggi intendiamo dare continuità al Tavolo di confronto istituzionale per avere il contributo delle forze imprenditoriali, dare insieme un colpo di reni e trovare soluzioni in ambito cittadino con le giuste energie e risorse economiche.
Ha spiegato l’assessore D’Ercole:
l’incontro odierno è nato dalla lettera del Presidente Girolimetti che ci ha sollecitato a procedere verso una semplificazione della pubblica amministrazione, chiedendoci un cambio di marcia attraverso azioni concrete, una richiesta che ci ha spinto a favorire un maggiore coinvolgimento delle Organizzazioni imprenditoriali del territorio che spesso, dall’esterno, non riescono a percepire l’azione amministrativa.
Diversi i temi su cui dovremo lavorare, partendo dal settore dei lavori pubblici e dalle procedure di assegnazione delle opere: innanzitutto per gli appalti sino a 500mila euro potremmo procedere con l’articolo 125 che offre all’amministrazione la possibilità di istituire un elenco di ditte da invitare successivamente; per gli appalti superiori a 500mila euro potremo favorire la procedura aperta dell’offerta economica più vantaggiosa; parallelamente dovremo stabilire un Protocollo d’intesa con gli Ordini professionali puntando sulla qualità della progettazione. Il nostro intento è quello di condividere tali temi con le Organizzazioni imprenditoriali con l’obiettivo di garantire alla pubblica amministrazione tempi e costi certi e soprattutto opere di livello elevato.
Tali punti verranno fissati in un Protocollo d’intesa tra Comune e associazioni in cui l’amministrazione municipale dovrà essere parte integrante del processo di sviluppo urbano, o meglio il Comune non sarà più solo il soggetto autorizzatore di progetti esistenti, ma diventerà il soggetto promotore di processi di sviluppo urbano ed economico.
Il Protocollo d’intesa interesserà anche il settore di sviluppo del territorio,in cui abbiamo due priorità, ossia la redazione del Pp2, che riguarda il futuro assetto dell’area di Porta Nuova, ex Cofa-ex aree di Properzio, e il Pp7, ossia la zona dell’aeroporto, dove dovrebbero sorgere anche i futuri palazzi della Regione da rilocalizzare all’interno dell’ambito . In tale maniera lo sviluppo del territorio non sarà più ad appannaggio della singola classe imprenditoriale, né sarà frutto delle idee della sola amministrazione, ma sarà piuttosto il frutto condiviso delle risorse del territorio.
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