PESCARA – È un Pescara arrabbiato e voglioso di riprendersi il primo posto, quello che domani sera riceverà, allo stadio Adriatico il Brescia. La decisione del giudice sportivo di assegnare al Torino la vittoria a tavolino per la gara contro il Padova, a tre mesi dalla disputa dell’incontro, ha privato i biancazzurri di un primo posto meritato e conquistato sul campo, primo posto che potrebbe essere riagguantato domani, se Cascione e compagni riusciranno a battere le “rondinelle”.
La squadra di Calori, arriva all’incontro, dopo che, la scorsa settimana ha visto interrompersi due record: il primato europeo di imbattibilità di Arcari (fermatosi a 907′) e la striscia utile di 10 gare consecutive (8 vittorie e 2 pari). Entrambi questi primati erano iniziati con l’avvento di Calori al posto di Scienza. L’ex tecnico del Padova ha rigenerato una squadra che, dopo un’ottima partenza, si era persa.
BRESCIA TRA PARTENZE E NUOVI ARRIVATI – Le cessioni a gennaio di due talenti come Berardi e Juan Antonio alla Samp, sono state assorbiti dall’arrivo di Caldirola dall’Inter e dall’esplosione di El Kaddouri, talento belga di origini marocchine, già nel mirino di Milan e Palermo. I pericoli maggiori per il Pescara nasceranno proprio dall’asse centrale del Brescia, dove il trio Salamon-El Kaddouri-Jonathas può fare molto male.
Di Salamon abbiamo già parlato in occasione della presentazione della sfida di andata. È un giocatore che Zeman conosce bene, perchè l’anno scorso è stato con lui a Foggia e che, quest’anno, è ulteriormente cresciuto. Abbina corsa e tecnica ed ha anche buone capacità d’inserimento.
El Kaddouri, come detto, è il nuovo pezzo da novanta del mercato bresciano. Qualcuno, per caratteristiche fisiche, lo ha paragonato all’ex giocatore del Palermo, Pastore. Rispetto all’argentino però, che ama giocare più vicino la porta, quasi da seconda punta, il belga parte da più lontano, andando a cercarsi la palla e non disdegnando i ripiegamenti difensivi. Infine, Jonathas, brasiliano portato in Italia da Mino Raiola, è stato accostato, per fisiche e movenze a Ibrahimovic. Anche lui infatti, è alto (1.90 cm), ma dotato di buona tecnica. Rispetto allo svedese ha meno colpi (che Ibra deriva dalla sua pratica di arti marziali), ed è più uomo d’area.
LE RONDINELLE RICORDANO LA REGGINA … – Per tipo di gioco il Brescia ricorda la Reggina. Anche le rondinelle infatti praticano un 3-5-2 con un pressing molto alto, dove i giocatori cercano di riprendere subito il possesso della palla e innescare le ripartenze. Rispetto i calabresi però il gioco del Brescia è più tecnico, anche perchè non sono dotati di grandi velocisti.
Il Pescara dovrà essere dunque bravo a chiudere gli spazi e cercare di allargare il gioco in modo da tentare di colpire la formazione “a testuggine” schierata da Calori. Fondamentale sarà quindi il contributo dei due interni di centrocampo, Cascione Nielsen, chiamati a un doppio lavoro, sia in fase di contenimento, sia, sopratutto, nell’appoggiare l’azione.
Gara quindi che si presenta complicata perchè, il Brescia è una delle squadre meglio organizzate e più tecniche della B. Certo, a livello di gioco espresso e di motivazioni non c’è partita, ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta.
Ultimamente lo stesso Zeman ha ammesso che il gioco dei biancazzurri è stato meno fluido del solito. Contro il Cittadella a risolvere la partita sono state due magie di Sansovini e Insigne, e non le solite trame di gioco che il pubblico biancazzurro è stato abituato a vedere. La stanchezza in questo momento della stagione, è più che giustificata, dato che la squadra ha dato il massimo finora. Il Pescara dovrà essere più bravo del solito nello sfruttare le occasioni che, sicuramente riuscirà a costruirsi.
Una vittoria domani sarebbe il segnale più forte che il Pescara potrebbe dare al campionato. Le partite si vincono sul campo e non nelle aule di tribunale. Riuscire a riprendersi il primato, dopo che questo è stato tolto, darebbe ancor più consapevolezza della propria forza al Pescara, che per affrontare le gare che mancano per arrivare in A.
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