PESCARA – Conferenza di presentazione dell’l’A.P.A., acronimo di associazione Piercers Abruzzesi, unica associazione riconosciuta nella Regione Abruzzo, con lo scopo di tutelare e migliorare questa particolare professione, quella dei piercer. Alla conferenza hanno preso parte l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, il presidente Apa Paolo Pisciotti e gli altri membri del direttivo dell’associazione.
“Il piercing da fenomeno è diventato una realtà che produce lavoro per una fetta sempre più ampia di giovani e professionisti – dice l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – E’ ormai diventata un’attività professionale di massa e questa esplosione genera confusione, allarmi e disorientamento. La body art è un fenomeno culturale che appartiene alla nostra città e che è limitrofa e tangente a tante cose che ineriscono all’arte. E’ bene che sia un’attività sicura, tutelata e che chi vi si accosta, sia per fruirne da utente che per praticarla, deve farlo con la consapevolezza necessaria e nel pieno rispetto di regole che vanno dalla burocrazia alla sanità e igiene. E’ dunque un bene che sia nata l’Apa che per la prima volta mette in regola questo settore e chiede un pieno riconoscimento di ruoli e normative ad hoc”.
“L’associazione nasce per l’esigenza di affermare una dimensione erroneamente assimilata al mondo dell’estetica – dice Paolo Pisciotti, presidente APA – Tatuaggio e piercing hanno un mondo ampissimo anche in Abruzzo, a frenare la crescita di questo mondo è proprio questa indefinitezza di ruoli, la tendenza ad identificare il mestiere del piercing con quello di parrucchieri ed estetisti. Non è così, il piercer è diverso sia per competenze che per rischi da considerare. Per fare questo lavoro in modo corretto ci vuole conoscenza e professionalità, perché è un settore che cresce al ritmo del 300 per cento all’anno e non si sentono dati allarmanti al momento, che potrebbero arrivare se questa tecnica prendesse ancora più piede in ambienti senza controllo, come accade, ad esempio nelle scuole, nei bagni pubblici e nei parchi.
Questo perché c’è un’ignoranza legittima, in quanto siamo artigiani ma non ancora tutelati da regole che inquadrino al meglio il nostro mestiere e garantiscano anche chi si rivolge a noi. L’Apa non è un’arma, ma uno strumento per arrivare a dei punti stabiliti con i membri dell’associazione. Oggi intanto nasce la figura del piercer che è un professionista e ha una competenza e una responsabilità precise, che assicurano anche oltre le ore lavorative il controllo anche sanitario sul lavoro fatto, che garantiscono la qualità dei materiali scelti affinché non ci siano risvolti negativi. Gli intenti sono quelli di fare informazione sulla professione, arrivare a una definizione della categoria dei piercer e alla conseguente formazione presso studi accreditati, combattere l’abusivismo attraverso un ponte diretto con le forze dell’ordine, come i Nas, affinché chi fa un tatuaggio o un piercing abbia la garanzia di non incorrere in brutte avventure”.