PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa convocata ieri con l’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia e con i rappresentanti del Comitato cittadino anti-antenne, tra cui Massimiliano Di Pillo, Ennio Salle e Brunella Di Lizio , ha ribadito che l’amministrazione comunale di Pescara appoggia il progetto di delocalizzazione delle antenne di San Silvestro su una piattaforma off shore al largo della costa di Pescara, un progetto realizzato dall’Università de L’Aquila, approvato con delibera dalla Regione Abruzzo, e che non è stato bocciato da alcun Organismo istituzionale, né tantomeno dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il governo comunale continua a credere in quell’iniziativa che, con i cittadini, sarà difesa presso tutte le sedi istituzionali.
Il sindaco ha ripercorso le tappe e le azioni intraprese dall’attuale amministrazione per imprimere al ‘caso’, sollecitato dai residenti, l’opportuna urgenza e accelerazione ed ha affrontato la tematica inerente la lettera dell’ingegner Troisi, giunta su sollecitazione della Commissione consiliare Sanità lo scorso 9 febbraio:
in sostanza, la Commissione ha chiesto al Ministero un primo parere sul progetto di delocalizzazione e l’ingegner Troisi, che non ha assolutamente bocciato alcun progetto , ha semplicemente e opportunamente espresso, da tecnico, delle valutazioni tecniche, peraltro già emerse nel corso del nostro incontro di settembre scorso, sottolineando delle ‘difficoltà’ che già abbiamo affrontato e che sono, secondo i tecnici dell’Università de L’Aquila, perfettamente superabili. Non solo: in conclusione della lettera, l’ingegner Troisi ha anche indicato quali sono, a giudizio del Dicastero, le implicazioni tecniche legate alla scelta delle piattaforma in cui spostare le antenne.
In sostanza Troisi ha messo in luce il ‘disagio per l’utenza di dover variare l’orientamento delle antenne televisive’: utenza stimata intorno al 20 per cento della popolazione di Pescara, concentrata nella zona dei Colli, che dovrebbe spendere una cifra onestamente irrisoria semplicemente per girare le antenne domestiche. Troisi ha suggerito di evitare ‘una doppia variazione dell’orientamento considerando che entro il 2011 anche l’Abruzzo avrà lo switch off, ossia il passaggio al digitale terrestre’ che tra l’altro la nostra amministrazione comunale ha chiesto di anticipare al Ministero.
Troisi ha poi sottolineato l’aumento dei costi di manutenzione degli impianti da parte dei gestori privati per la collocazione off-shore, e infine anche le difficoltà dell’Ispettorato a effettuare le verifiche sugli impianti dovendo raggiungere la piattaforma. Ma onestamente, non mi sembrano ostacoli insuperabili o realmente ostativi dal punto di vista tecnico per portare avanti l’ipotesi della piattaforma. E Troisi comunque non ha bocciato il progetto, non ha mai detto che non ‘si può fare’, che è irrealizzabile, anzi, sostiene che ‘ritiene più praticabile la delocalizzazione dei soli impianti radio FM e Rai OM sulla piattaforma off-shore, che tra l’altro sono quelli che contribuiscono con una quota maggiore rispetto a quelli televisivi all’inquinamento elettromagnetico’.
Tradotto: la delocalizzazione è fattibile. In conclusione, il Ministero ha sostenuto anche che nella scelta delle piattaforma ‘risulta una sostanziale equivalenza, con leggere diminuzioni delle aree servite, per la simulazione svolta con gli impianti posti sulla piattaforma Simonetta 1 rispetto alla piattaforma Francavilla (posta più a sud) che invece risulta ottimale ai fini della copertura per gli impianti Tv, presentando però delle diminuzioni della popolazione servita, in alcuni casi più del 25 per cento che, ripeto, per ovviare al problema, dovrebbero solo riorientare le antenne di casa. Ovviamente dal parere non emergono giudizi circa la realizzazione del traliccio che dovrà ospitare le antenne, uno studio che però ha già condotto l’Università de L’Aquila. La lettura integrale della lettera è dunque chiara: il Ministero non ha bocciato alcun progetto di delocalizzazione che resta in piedi e soprattutto resta valido, tanto per il Comune di Pescara quanto per la Regione Abruzzo così come per il Comitato dei cittadini.
Infine il sindaco Albore Mascia ha toccato anche il verbale della seduta in Senato in cui si è discusso il ‘caso’ San Silvestro e le dichiarazioni in merito del sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico l’onorevole Saglia: il sottosegretario in sostanza non ha fatto altro che riassumere il lungo percorso che ci ha condotto al punto odierno, ossia al progetto di delocalizzazione su piattaforma off shore, ribadendo in aula gli stessi punti sollevati dall’ingegner Troisi, con una conclusione iniziale generata sicuramente dalla confusione.
Ha ribadito Mascia:
Saglia ha infatti detto che ‘la Commissione consiliare Sanità è orientata a dare parere favorevole al passaggio dei soli impianti radiofonici sulla piattaforma off shore’. Ebbene sicuramente il Sottosegretario non avrà considerato che le Commissioni consiliari del Comune, pur svolgendo un fondamentale ruolo di supporto all’attività del Governo della città, esprimono parere consultivo sulle delibere portate in Giunta e in Consiglio comunale, ma nel merito specifico non devono esprimere alcun parere, non perché non sia importante, ma perché nel caso specifico non è tra le sue competenze amministrative. Ha invece un valore amministrativo decisionale e vincolante il parere espresso dal Consiglio comunale che è il massimo organo sovrano e che sul ‘caso’ ha già dato parere positivo alla delocalizzazione off-shore.
Infine il Sottosegretario ha ricordato che ‘Il Ministero dello Sviluppo economico è in attesa delle deliberazioni della Regione competente sul piano definitivo e sulla base di essa svolgerà le verifiche di competenza’ e in questo caso ci ha rimandato al parere del Tavolo tecnico previsto dalla legge 177 del 2005. In altre parole ci spiace smentire l’allarmismo dei senatori Legnini e Mascitelli ma né il Senato né il Governo hanno bocciato il progetto di delocalizzazione proposto dalla Regione Abruzzo e lo dicono le carte e gli atti formali. In definitiva l’ipotesi di spostamento delle antenne al largo della costa è quella che le Istituzioni abruzzesi continuano a sostenere e che ribadiremo nel corso del nuovo incontro che ho personalmente chiesto al Ministro per lo Sviluppo Economico Romani. Nel frattempo ricordo di aver anche attivato altri due canali per intervenire sul ‘caso’ antenne, il primo di tipo urbanistico per la verifica delle concessioni; il secondo relativo alla misurazione delle emissioni di onde elettromagnetiche e in caso di superamenti sono pronto a spegnere i ripetitori.
I Comitati anti-antenne, sia quello di Francavilla che di San Silvestro, si sono detti
soddisfatti degli atti assunti dalle Istituzioni, anche se non abbassiamo la guardia dopo vent’anni di lotte – hanno ribadito Di Pillo e Salle -: sicuramente la necessità di riorientare le antenne non può essere di ostacolo alla delocalizzazione degli impianti in mare.