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Pescara, consegnate onorificenze al merito

da Donatella Di Biase

PESCARA –  Si è svolta ieri una cerimonia in Prefettura  a Pescara per conferire medaglie e onorificenze a uomini e donne che hanno combattuto per la libertà e la democrazia del nostro paese, giovani che ancora oggi prestano servizio in missioni di pace all’estero per garantire la democrazia in luoghi lontani, come Nassiriya.

Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha preso parte alla cerimonia insieme al Prefetto Vincenzo D’Antuono, al Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, all’onorevole Vittoria D’Incecco,al Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase, al Presidente del Consiglio provinciale Giorgio De Luca, al Procuratore Capo Nicola Trifuoggi, al Difensore civico regionale Giuliano Grossi,al sindaco di Pianella Giorgio D’Ambrosio e a tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, oltre a un pubblico nutrito che ha affollato la Sala Dei Marmi della Provincia.

Ha ricordato il Prefetto:

le medaglie d’onore rappresentano una sorta di risarcimento morale per le sofferenze patite nell’internamento subito nei lager, le onorificenze al merito della Repubblica italiana sono il ringraziamento per aver profuso impegno ed energie nella vita civile cittadina con risultati d’eccellenza per aver dimostrato grande professionalità nel lavoro. Oggi consegniamo due medaglie d’onore quale risarcimento morale per gli orrori provocati dalla guerra, superando la semplice rievocazione storica. E consegniamo le medaglie a due ‘giovani’ che poco più che ventenni vennero strappati alla loro terra e deportati, ed è nostro dovere tramandare il loro ricordo alle nuove generazioni e tributare loro il giusto onore, uomini e donne che hanno fatto della loro vita il baluardo a difesa della democrazia. Le onorificenze al merito sono destinate a coloro che con il proprio operato hanno contribuito a migliorare la storia della nostra bella Italia, del nostro paese, onorificenze che vogliono celebrare il significato e il valore di quanti hanno sofferto per la follia della guerra, a chi si è distinto, anche senza fare cose eccezionali, ma facendo solo il proprio dovere. Dunque una celebrazione tanto più importante oggi nella ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

Subito dopo è iniziata la consegna dei riconoscimenti. Le Onorificenze al merito della Repubblica italiana sono state assegnate a Gennaro Capasso, Carmine Chiola, Nicola De Stefanis, Paolo Di Giovanni, carabiniere-eroe sopravvissuto al massacro di Nassiriya, Mario Errico, Tiziana Federico, Pasquale Odoardi, Dario Recubini e Antonio Riccitelli. Le Medaglie d’onore sono invece state assegnate a Vincenzo Sergiacomo, originario di Pianella, 87 anni, internato in Germania dal 9 settembre del ’43 all’8 maggio del ‘45; e a Stefano Febbo, rappresentato dal figlio.

Ha raccontato Sergiacomo a conclusione della cerimonia:

sono partito da Pianella il 29 agosto del ’43 , non avevo neanche 19 anni, destinato alla Caserma Cecchignola. L’8 settembre ci fu l’Armistizio e la notte fui fatto prigioniero, i tedeschi circondarono le caserme; un mese dopo fui deportato in Germania con un convoglio per il bestiame e fui portato per un mese vicino a Berlino, quindi destinato ai campi di lavoro, in un paese vicino Francoforte, sino all’aprile del ’45, quando fui liberato dalle truppe russe e dopo 4 mesi consegnato agli americani e rimpatriato.

Ha detto il sindco Albore Mascia:

gli uomini e le donne premiate rappresentano l’orgoglio del nostro paese: penso a Sergiacomo, ma penso anche al giovane Paolo Di Giovanni, testimone della tragedia di Nassiriya e del coraggio di quanti ogni giorno mettono a repentaglio la propria esistenza per la pace. Sono loro i due simboli più autentici dello spirito italiano che i nostri giovani devono assumere quale esempio di vita.

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