PESCARA – Con la firma del verbale di consegna alla Asl del fabbricato “La Rosa” di Via Valle Furci, nella zona dei Colli, prende corpo il progetto che prevede la realizzazione di un Centro diurno e di un Gruppo appartamento che saranno gestiti dal competente Centro di Salute mentale (CSM) dell’azienda sanitaria. Il documento, che segue il contratto di concessione in uso dell’immobile risalente allo scorso 23 giugno, è stato sottoscritto questa mattina dal sindaco Carlo Masci e dal Direttore generale della Asl Vincenzo Ciamponi, alla presenza dell’assessore comunale al Patrimonio, Maria Rita Carota, della dirigente comunale di settore Federica Mansueti, di Antonio Busich e Alessandro Di Giovanni, rispettivamente Direttore e funzionario dei Servizi tecnici manutentivi della Asl.
La convenzione tra Asl e Comune avrà una durata di 19 anni da oggi, rinnovabili, e prevede che l’azienda sanitaria realizzi un intervento edilizio sulla struttura investendo per la riqualificazione una somma complessiva di 340mia euro, di cui 276mila per i lavori e per l’attuazione dei piani di sicurezza; in cambio la stessa Asl godrà di un canone di locazione abbattuto a 30.596 euro annui al netto delle spese scomputabili (ammontanti a 224mila euro). Una formula già usata in operazioni simili, come quella, tuttora in corso, di recupero di un immobile comunale nell’area del Consorzio Aternum per realizzarvi la sede del servizio 118.
Tornando in Via Valle Furci, entrambe le parti hanno espresso soddisfazione per l’operazione portata a conclusione. “Da tempo – ha affermato il primo cittadino Carlo Masci – avevamo individuato una destinazione per questa palazzina a scopi socio assistenziali. Anche in questo caso manteniamo un impegno, insieme alla Asl e al direttore Ciamponi, con la città e anche con gli utenti di quello che fu il Centro diurno integrato di Viale Vespucci. Questa intesa rappresenta un altro esempio del proficuo rapporto che il Comune ha in essere con la Asl. Come accaduto troppo spesso, a critiche quasi sempre strumentali facciamo seguire fatti concreti. Sono certo che qui sorgerà un centro all’altezza delle aspettative degli operatori e delle persone che vi saranno ospitate”.
Per il manager della Asl Vincenzo Ciamponi “si realizza un obiettivo di valore dal punto di vista di quei servizi che hanno il compito di farsi carico della domanda legate alla cura, all’assistenza e alla tutela della salute mentale. Qui non si realizzeranno solo l’assistenza diurna o servizi semiresidenziali; superiamo infatti una questione annosa di incertezza, con una soluzione che durerà nel tempo. Si tratta di un polo che prevede in progetto per la Casa Famiglia circa 300 metri quadrati di superficie, distribuiti tra piano seminterrato e primo piano; mentre il Gruppo appartamento disporrà di 177 metri quadrati. A questo bisogna aggiungere 143 metri di aree di servizio in comune su più livelli. Tengo a sottolineare che puntiamo in particolar modo su questo progetto, sul quale come azienda intendiamo dare il meglio”.
Il crono programma dell’intervento prevede l’affidamento dei lavori in autunno e il completamento delle opere entro un anno, quindi per la fine del 2023.
“É un’operazione molto interessante, direi equa, per entrambe le parti – ha detto l’assessore Maria Rita Carota – che individua benefici concreti, finanziari e operativi, sia per il Comune che per la Asl. Naturalmente alla scadenza dei 19 anni, il contratto di concessione potrà proseguire. Ma in generale si tratta di un valore aggiunto importantissimo per la nostra città, perché realizzare qui il Centro diurno e il Gruppo appartamento diventa un elemento in più di sviluppo e di crescita per Pescara e per l’area dei Colli, che è una città nella città”.
Le strutture che verranno aperte a Pescara accoglieranno utenti che non possono essere assistiti nel contesto familiare. Nella Casa Famiglia sono previsti 9 posti letto e un’assistenza h24; nella struttura riabilitativa Gruppo appartamento vi saranno 6 posti letto destinati a persone che dopo un periodo di recupero dimostrano un’aumentata capacità di prendersi cura di se stessi, se pur parzialmente, con regime di assistenza al massimo di 12 ore giornaliere.
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