La struttura si trova in una zona particolare della città: appena alle spalle del rilevato ferroviario, all’incrocio con via del Circuito e via Ferrari, ma comunque al centro di Pescara, a 200 metri dall’area di risulta dell’ex stazione, a pochi passi da quella che sarà la superficie di grande sviluppo del territorio, dunque parliamo di un punto nevralgico del capoluogo adriatico. La struttura di via Gran Sasso ha ospitato per decenni il mattatoio comunale, poi trasferito, ormai più di dieci anni fa, in via Raiale, con la dismissione dell’intero complesso che sinora è rimasto vuoto, chiuso, favorendo in realtà anche una condizione di degrado.
Per anni si è discusso sul possibile riutilizzo dell’area, aprendo un dibattito nel quale, a un certo punto, si sono inserite le associazioni culturali che per una stagione, nel 2007, hanno deciso di improvvisare il riutilizzo del manufatto quale ‘fabbrica di cultura’, organizzandovi manifestazioni quali spettacoli teatrali, danza, mostre e convegni e, dall’iniziativa privata al progetto sposato dall’amministrazione comunale il passo è stato breve. Oggi dal recupero, risanamento e adeguamento dell’ex mattatoio partirà la riqualificazione dell’intera zona. I nostri uffici hanno elaborato un progetto complessivo prevedendo, in prospettiva, il recupero di tutti e tre i fabbricati esistenti, destinati ciascuno a un uso diverso. Il cantiere, per ora, riguarderà solo il primo fabbricato che verrà risanato, sia per mantenere la memoria dei luoghi sia per il discreto stato di conservazione del sistema strutturale degli stessi, ossia muratura portante e pilastri interni. Verrà ovviamente ridisegnato l’ingresso principale, che vedrà anche la piantumazione di alberi ad alto fusto per meglio isolarlo dal contesto edilizio circostante e limitare la commistione. Nella sala che verrà realizzata nella prima palazzina i nostri progettisti hanno annullato la distanza fisica tra la scena e la platea, tra attori e spettatori. L’unico segno distintivo della differenza spaziale sarà costituito dalla differente pavimentazione utilizzata: legno di larice per la scena, cemento industriale colore rosso scuro per la parte del pubblico. Dietro il muro del fronte scena saranno ricavati al piano terra i camerini per gli artisti e al primo piano una stanza prove: questa sala sarà destinata alla danza, al teatro e alle mostre e la struttura del palcoscenico sarà flessibile a diversi tipi di rappresentazione, frontale, centrale e verticale.
Nel frattempo, però, gli uffici comunali hanno già predisposto il progetto di ristrutturazione dell’intero complesso, “che prevede il recupero del secondo fabbricato in cui si allestirà una seconda sala teatrale in cui è prevista una gradinata con le sedute per il pubblico, 207 posti in tutto, e che al di sotto ospiterà un deposito per le attrezzature. Anche in questo caso, ci saranno camerini per gli artisti e, al primo piano, una sala prove. Tale area sarà destinata al teatro, al cinema-video, a convegni e conferenze. Un terzo corpo di fabbrica verrà invece demolito e ricostruito ex novo: al piano terra andremo a localizzare il bar, la sala ristorante, la cucina, la dispensa, lo spogliatoio per il personale con i servizi, un deposito e la centrale termica, un edificio realizzato quasi interamente in vetro, tra le due sale di rappresentazione. Al primo piano si accederà tramite due corpi scala che condurranno a sei stanze da letto con relativi servizi igienici; cinque stanze saranno da due posti letto e una stanza singola.
Intanto il cantiere affidato quest’oggi dovrà essere riconsegnato entro 120 giorni e l’amministrazione sarà estremamente vigile sul rispetto dei termini contrattuali. Una volta chiusa l’opera, la struttura verrà subito aperta con il coinvolgimento delle compagnie locali che dovranno trasformarla in luogo di produzione teatrale, un laboratorio di idee, di progetti, di studio, di elaborazione e di creazione artistica, tra l’altro senza alcuna interferenza con il grande Teatro che già stiamo progettando sulle aree di risulta e che nascerà con altre proporzioni e per accogliere spettacoli diversi. Il nostro obiettivo è quello di non creare doppioni, ma piuttosto di cominciare a dotare Pescara di quelle strutture capaci di soddisfare un bacino di utenza enorme che oggi, per assistere a uno spettacolo teatrale, è comunque costretto a rivolgersi all’esterno del capoluogo adriatico.
E’ intervenuto poi l’assessore D’Ercole che ha sottolineato:
Finalmente, per la prima volta dopo anni, la consegna dei lavori coincide con l’inizio effettivo delle opere che, in breve tempo, ci consentiranno di vedere completamente trasformato un contenitore che, dopo aver svolto per anni una funzione ‘industriale’, presterà ora il proprio spazio per attività artistico-culturali di spessore.
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