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Pescara, Consiglio straordinario su rimozione fanghi dragaggio

da Redazione

La coalizione di Centro-destra sottolinea il preoccupante silenzio che avvolge l’avvio delle operazioni di smaltimento del materiale di risulta, depositato nell’area portuale

Foto conferenza stampa puzzle della giunta AlessandriniPESCARA – I consiglieri comunali della coalizione di centro-destra, Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura, ricordando che entro il 31 dicembre 2017 tutti i fanghi derivanti dal dragaggio di tre anni fa e depositati ‘temporaneamente’ nell’area portuale, andranno rimossi, si chiedono quando partiranno le operazioni, chi le eseguirà e soprattutto come verrà smaltito tutto il materiale di risulta.

Si augurano altresì che vengano date  risposte a tali  domande nel corso della seduta straordinaria aperta del Consiglio comunale di Pescara che, dopo il confronto aperto in Commissione Vigilanza, presieduta da Carlo Masci, è stata convocata per martedì 12 settembre alle 15.30.

A rispondere sono stati chiamati il Provveditorato alle Opere pubbliche e l’ammiraglio Enrico Moretti, Comandante della Direzione Marittima.

“Pescara ancora una volta è parte lesa in una vicenda paradossale – hanno spiegato i consiglieri di centro-destra -. Nel 2014, a fronte dell’ennesima emergenza portuale, determinata dal periodico e costante insabbiamento dei fondali al punto da non consentire più l’ingresso e l’uscita delle imbarcazioni, sono state effettuate le operazioni di dragaggio .

Per non incorrere nei problemi degli anni precedenti e per ridurre sostanzialmente le spese inerenti lo smaltimento dei fanghi dragati, è stato autorizzato il deposito del materiale di risulta all’interno dell’area portuale creando una vera collina sopraelevata ben visibile da ogni punto di osservazione della città, a partire dallo scenografico Ponte del Mare che, anzi, rappresenta una prospettiva privilegiata in tal senso.

L’impresa che si è aggiudicata l’appalto tre anni fa, aveva però l’impegno contrattuale a rimuovere, quella collina artificiale, entro il 31 dicembre 2017, ovvero entro tre mesi esatti.

La scorsa settimana, la Commissione Vigilanza ha affrontato la problematica, per sapere a che punto fossero le procedure per l’avvio delle operazioni di svuotamento di quello che è un vero detrattore ambientale, visto che quella collina contiene pur sempre fanghi dragati da un porto, non fiorellini o erba selvatica e la situazione di degrado che si è venuta a creare è ormai insostenibile.

Purtroppo in quella sede nessuno ha saputo fornire notizie circa l’avvio delle operazioni, facendo scattare l’allarme rosso visto che tre mesi passeranno in un batter d’occhio: fatti due calcoli, l’intervento doveva già essere partito, perché non è pensabile rinviare tutto a novembre-dicembre, quando potrebbe essere il maltempo a ostacolare le operazioni.

Ma soprattutto ciò che preoccupa è il silenzio sceso su tale attività – hanno proseguito i consiglieri di centro-destra -: per contratto, la rimozione dei fanghi spetterebbe alla ditta che nel 2014 si è occupata del dragaggio, eppure nella realtà concreta vediamo solo immobilismo.

A questo punto abbiamo ritenuto necessario aprire un dibattito pubblico per inchiodare tutti gli Enti pubblici coinvolti alle proprie responsabilità:

quella collina andrà eliminata entro il 31 dicembre 2017, ora saranno Provveditorato alle Opere pubbliche, Direzione Marittima e il Presidente o Direttore del Porto Turistico ‘Marina di Pescara’ a doverci dare i dettagli, quindi quale ditta si occuperà dell’intervento, con quali autorizzazioni e modalità e dove verrà smaltito il materiale.

Poi:

l’appalto complessivo del 2014 prevedeva già lo smaltimento dei fanghi, oggi, dopo tre anni, cambia qualcosa sotto il profilo economico? Oppure, ed è il nostro timore, stiamo pagando un’impresa che non sta facendo quanto previsto nel capitolato d’appalto? Per martedì ci attendiamo risposte precise”.

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