L’amministrazione comunale di Pescara ha salvato i fondi del Contratto di Quartiere 1, che il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture aveva riassorbito a sé nel 2008 dopo che la precedente amministrazione di centro-sinistra non li aveva spesi, e per settembre riprenderanno i lavori e verrà data una risposta concreta a un bisogno primario del nostro territorio, ossia l’esigenza abitativa da parte dell’utenza debole, quella che chiede la disponibilità di alloggi popolari.
Ha spiegato il sindaco Albore Mascia riepilogando il ‘caso’:
il Contratto di Quartiere 1 è un programma finanziato con fondi ministeriali nato con la consiliatura di centro-destra e lo dimostrano le delibere e gli atti: il progetto preliminare per il Piano di Recupero Urbano denominato ‘Contratto di Quartiere 1’ inerente un’ampia area di Villa del Fuoco, è stato infatti approvato il 22 maggio 2003. Solo dopo un anno, dunque il 29 aprile 2004, è stato approvato il progetto definitivo, e ancora l’anno successivo, il 24 febbraio 2005, è stato approvato il progetto esecutivo per un importo complessivo pari a 17milioni 993mila 707 euro, e subito salta agli occhi l’estrema lentezza con cui è andato avanti il progetto. Il 31 maggio 2005 è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra Comune di Pescara e l’Ater, nostro partner, e il 4 agosto 2005 è stata firmata la convenzione tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Comune di Pescara e l’Ater. La spesa era finanziata per 10milioni 329mila 137,97 euro dal Ministero, di cui 6milioni 078mila 666 euro a favore del Comune e 4milioni 50mila 471,94 euro a favore dell’Ater; l’Ater contribuiva con un importo pari a 2milioni 840mila 512,94 euro; la Regione erogava 516mila 456,90 euro; l’amministrazione comunale aveva stanziato 4milioni 307mila 587 euro; infine l’Ater ha stanziato ulteriori risorse a favore del Comune per la realizzazione di nuovi uffici della stessa Ater sino a un importo pari a 316mila 146,54 euro. A seguito di una gara d’appalto indetta con il criterio del massimo ribasso, l’esecuzione dei lavori è stata affidata alla Società Costruzioni Generali & Appalti Co.G.&AP. Spa di Napoli per il prezzo offerto pari a 6milioni 264mila 952,06 euro, lavori affidati solo il 18 ottobre del 2006 e dunque sono passati già tre anni dall’approvazione del progetto preliminare.
I lavori in teoria sono partiti, con una lentezza però evidente e già nel settembre 2007 è stata approvata dal Comune una prima Perizia di Variante per eventi imprevisti, perizia accolta dal Ministero nel luglio del 2008 e che ha previsto una spesa complessiva per 1milione 374mila 704 euro. Il progetto ruotava sostanzialmente attorno alla necessità di disporre di un maggior numero di alloggi: la passata amministrazione comunale aveva deciso di demolire i due fabbricati esistenti in via Lago di Borgiano, 24 alloggi complessivi, per realizzare 64 nuovi appartamenti in via Trigno, localizzando in via Lago di Borgiano un nuovo centro sociale con nuovi uffici dell’Ater. Un’opera che sicuramente avrebbe però determinato problemi perché avrebbe comportato anche la necessità di spostare le 24 famiglie che oggi occupano quegli alloggi e immaginiamo le proteste che tale iniziativa avrebbe generato. Di fatto dal 2007, ossia dalla presentazione della prima perizia di variante, i lavori si sono inspiegabilmente bloccati e tante volte abbiamo sentito la denuncia dei cittadini relativa alle condizioni in cui versava il cantiere di via Trigno, divenuto simbolo di abbandono e luogo di ritrovo per disperati, come accade sempre in tutti i cantieri lasciati incustoditi per troppo tempo e penso in proposito anche al ‘caso’ della palestra di via Caduti per Servizio che appena dieci giorni fa abbiamo affidato e avviato, anche in quel caso un’opera ‘abortita’ dal precedente governo creando una situazione di evidente disagio sociale, situazione che siamo però riusciti a eliminare. Tornando al Contratto di quartiere, ebbene, mentre i lavori erano fermi è subentrata una seconda perizia di Variante per una ulteriore modifica dei progetti iniziali: infatti la precedente amministrazione Pace oltre al contratto di Quartiere aveva avviato anche il progetto Urban che, con ulteriori interventi finanziati autonomamente dal Comune stesso, aveva consentito la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e anche secondaria, come il Centro Servizi alla persona, la Ludoteca ‘Thomas Dezi’, punto di accoglienza e animazione per i più piccoli, e il completamento del Parco della Pace, opere che hanno reso superfluo realizzare un ulteriore centro sociale.
E contemporaneamente la stessa Ater ha rinunciato alla realizzazione del Piano Uffici, determinando un minor finanziamento per 316mila 146,54 euro. Quando ci siamo insediati la nostra amministrazione, con l’assessore Del Trecco, si è di fatto resa conto che i lavori di via Trigno continuavano a restare fermi nonostante la presunta disponibilità di fondi. Abbiamo iniziato a scavare tra le carte e ci siamo accorti di un difetto di comunicazione tra il passato governo cittadino e il Ministero che, a fronte di due perizie di variante, aveva chiesto al Comune di inviare a Roma un quadro circa la situazione aggiornata dei lavori. L’Ater l’aveva fatto, il Comune no, tanto che il Ministero aveva di fatto riassorbito a sé i fondi. Per mesi l’assessore Del Trecco ha riaperto un dialogo con il Dicastero manifestando la necessità di poter ancora disporre di quei fondi per realizzare un’opera che per Pescara è assolutamente fondamentale e dopo lunghe trattative alla fine siamo riusciti nell’intento recuperando tutti i finanziamenti che ci consentiranno di riprendere i lavori: sostanzialmente con l’ultima e definitiva perizia è stata prevista l’eliminazione dell’intervento del Centro sociale, con il recupero di 1milione 550mila 787,57 euro e l’eliminazione degli Uffici dell’Ater; l’eliminazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie, con il recupero rispettivamente di 232mila 88 euro e di 114mila 250,84 euro; al contrario è stato introdotto l’intervento di ristrutturazione ed eliminazione delle coperture in amianto degli immobili esistenti in via Lago di Borgiano inizialmente destinati all’abbattimento, ossia dei 24 alloggi, per un costo complessivo di 500mila euro, prevedendo anche un adeguamento alla normativa vigente in materia di risparmio energetico e impiantistico per un costo complessivo di 1milione di euro. Tale rimodulazione consentirà dunque all’amministrazione comunale di completare i 64 alloggi di via Trigno e al tempo stesso di disporre di 24 alloggi totalmente riqualificati in via Lago di Borgiano, arricchendo il nostro patrimonio di 88 nuovi alloggi. I lavori a questo punto riprenderanno a settembre, per evitare ulteriori sospensioni per le ferie estive. Mi preme sottolineare l’impegno profuso dalla nostra amministrazione per salvare un’opera di grande importanza, un impegno profuso nel silenzio senza sollevare polveroni per non destare le preoccupazioni di quanti hanno atteso per anni quell’opera, e comunque recuperando in extremis un progetto ancora una volta lasciato agonizzante da chi ci aveva preceduti.
Ha detto il capogruppo Sospiri:
per il risultato odierno ringrazio il Direttore generale del Ministero delle Infrastrutture, Ercole Incalza che è riuscito a ‘strappare’ quei finanziamenti al Ministro Tremonti che ovviamente li aveva già impegnati in mille altre procedure. E’ evidente che oggi celebriamo un risultato di grande importanza perché parliamo del vecchio tema della casa raggiunto grazie a tre ragioni: innanzitutto l’attività tempestiva dell’amministrazione comunale con il sindaco Albore Mascia, gli assessori Del Trecco e Antonelli; secondo perché c’erano ottimi rapporti con il Ministero che derivavano dalla prossimità politica e perché il Contratto di Quartiere è un progetto voluto, pensato, finanziato, e salvato due volte dal sottosegretario Nino Sospiri e quando siamo andati al Ministero paventando le difficoltà odierne, abbiamo ricevuto un supporto immediato. E’ evidente anche che senza il Contratto di Quartiere non avremmo mai fatto neanche il Ponte Camuzzi.
Hanno sottolineato gli assessori Del Trecco e Antonelli:
quando lo scorso marzo il Consiglio comunale ha approvato il nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi popolari eravamo certi che la nostra amministrazione si sarebbe distinta per gli interventi sull’edilizia popolare: oltre agli 88 appartamenti che realizzeremo tra via Trigno e via Lago di Borgiano, siamo ormai nella fase delle procedure di realizzazione per i 5 Piani di Zona che spalmeranno sulla città almeno 300 alloggi di edilizia convenzionata, ossia al prezzo di 1.680 euro al metro quadrato, che rappresentano una risposta sostanziosa ai bisogni primari della città.
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