Gli operanti intervenivano prontamente bloccando il mezzo, al cui interno rinvenivano 15 sacchi di vongole appena pescate, per un peso complessivo di oltre 160 Kg, privi del previsto bollo sanitario e di qualunque documento che ne attestasse la tracciabilità. Successivamente veniva inoltre accertato come il prodotto, oltre a non essere stato sbarcato nella zona portuale adibita allo scopo (per motivi igienico-sanitari), con il chiaro intento dell’equipaggio di sottrarsi ad eventuali controlli, superava peraltro il quantitativo massimo giornaliero pescabile da ogni singolo peschereccio.
Il comandante dell’unità veniva perciò sanzionato per oltre 2.000 euro e il prodotto ittico veniva sottoposto a sequestro amministrativo; a seguito di visita ispettiva da parte del personale dell’A.S.L. intervenuto, essendo lo stesso stato giudicato ancora vitale, veniva, come previsto, rigettato in mare.
Nella notte, invece, nel corso di controlli agli autoveicoli impiegati nel trasporto di prodotti ittici lungo l’autostrada A25, è stato effettuato il sequestro di un altro ingente quantitativo di prodotti ittici.
Nella circostanza, i militari intercettavano un veicolo intestato ad una ditta operante nel campo della compravendita di tale tipologia di prodotti, a bordo del quale, dopo essere stato fermato e sottoposto a controllo, venivano rinvenuti prodotti ittici per un quantitativo di 1500 kg, privi della documentazione prescritta dalla normativa comunitaria e nazionale vigente e finalizzata a certificarne la provenienza. Il personale del Corpo procedeva così all’immediato sequestro amministrativo del prodotto, il quale, a seguito di attestazione di idoneità al consumo umano da parte del personale dell’A.S.L., veniva donato in beneficienza ad Enti caritatevoli, e all’elevazione di una sanzione amministrativa per un importo pari a 1.500 euro al conducente del mezzo.
“Operazioni come queste – riferisce il Direttore Marittimo di Pescara, il Capitano di Vascello Salvatore Minervino – hanno lo scopo di contrastare il mercato clandestino dei prodotti ittici, che viene alimentato dalla commercializzazione illecita di prodotti privi di documentazione sanitaria ovvero attestante la tracciabilità del prodotto, pescati o venduti da soggetti non autorizzati o, ancora, catturati in quantitativi superiori a quelli consentiti dalla legge, con conseguente nocumento per l’economia regolare, per l’ambiente marino e, non da ultimo, per la salute degli stessi consumatori finali, spesso ignari acquirenti di prodotti di dubbia provenienza”.
I controlli della Guardia Costiera continueranno perciò su tutto il territorio di giurisdizione, al fine di contrastare il fenomeno della pesca illegale, a tutela del patrimonio ittico, dell’ambiente marino e della sicurezza alimentare dei consumatori.
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