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Pescara, convegno regionale ANLA sull’invecchiamento attivo

da Redazione

Allegrino : “Non solo assistenza ai cittadini anziani, ma coinvolgimento nelle politiche sociali e di welfare”

assessore-allegrino-e-il-presidente-regionale-anla-cirilloPESCARA – I “diversamente giovani” vogliono svolgere un ruolo attivo nella società, vogliono essere protagonisti di scambi fruttuosi con le altre generazioni in un’ottica di coesione sociale fondamentale per la crescita della comunità. Richieste che sono state ribadite dai rappresentanti dell’Anla, l’Associazione nazionale lavoratori anziani, che si sono riuniti nella sala consiliare del Comune di Pescara per dibattere sul tema “Gli anziani, ieri oggi e domani”, alla presenza dei presidenti nazionale e regionale, Antonio Zappi e Vittorio Cirillo. In apertura dei lavori sono stati ricordati la storia e gli obiettivi della onlus, fondata nel 1949.

“La nostra associazione – ha sottolineato Vittorio Cirillo – afferma, tutela e promuove la dignità e gli interessi dei lavoratori anziani e, più in generale, delle persone più avanti in età, diffonde il valore del lavoro e crea occasioni di aggregazione e di svago. In questa ottica, costruiamo un percorso che vede l’anziano protagonista di un invecchiamento attivo promuovendo sinergie con le giovani generazioni e indirizzando proposte e suggerimenti nel campo della salute e della previdenza”.

Al dibattito ha partecipato anche l’assessore al Welfare e all’innovazione socio-sanitaria Antonella Allegrino, che ha analizzato, nel suo intervento, il rapporto tra territorio e popolazione anziana, evidenziandone alcune criticità.

“A Pescara vi sono 30mila anziani, è una popolazione molto ampia, che impone un’implementazione dei servizi di assistenza e un’analisi del ruolo svolto dalle persone appartenenti alla cosiddetta fascia della terza età – così la Allegrino – A causa dei notevoli cambiamenti che ci sono stati a livello sociale ed economico, l’anziano è spesso costretto, oggi, a sostenere con la sua pensione famiglie giovani che tornano nel nucleo d’origine a causa della perdita del posto di lavoro da parte di uno dei componenti.

E’ un ruolo che l’anziano non si è scelto, ma che subisce e che può generare delle criticità, che devono essere attenzionate dalle Politiche Sociali per prevenire fenomeni di disgregazione. Il nostro compito deve essere quello di valorizzare la ‘risorsa“ anziano’ per favorire la coesione sociale, di promuovere una cultura che si fondi sul valore della persona e della sua dignità, indipendentemente dall’età. Bisogna costruire un sistema di relazioni che consenta a ciascuno di noli di fare la propria parte, consegnando le proprie esperienze agli altri per il raggiungimento del bene comune Oggi è molto importante aprirsi all’innovazione e in questa ottica vedo bene una collaborazione tra pubblico e privato sociale. Tante associazioni, che hanno come obiettivo la valorizzazione del ruolo dell’anziano, debbono rappresentare un elemento propositivo nei confronti delle istituzioni.

Il Comune potrebbe pertanto promuovere una cabina di regia, che permetta di raccogliere e coordinare le buone risorse di ciascuna organizzazione per favorire iniziative che non siano a spot, ma che vadano insieme verso l’obiettivo della crescita della comunità: credo che sia questo il percorso innovativo da seguire.

Il nuovo Piano sociale regionale prevede questo tipo di apertura. A livello territoriale siamo in un momento particolarmente felice perché dobbiamo progettare e presentare questo percorso alla Regione. Invito pertanto anche l’Anla a partecipare alla fase di progettazione, che si terrà nelle prossime settime perché la città appartiene e tutti e, insieme, bisogna costruirla”.

Un invito che è stato raccolto dal presidente nazionale Anla, Antonio Zappi, che nel suo intervento ha ribadito la volontà di avere un ruolo attivo nella società, soprattutto nel rapporto con i giovani. “Ci siamo e ci vogliamo essere, vogliamo partecipare ai progetti- ha sottolineato – Sentiamo di avere esperienza e capacità e di essere ancora pronti a fare. Quando siamo stati ricevuti in Vaticano, Papa Francesco ci ha detto che siamo parte essenziale della comunità. E’ vero, non siamo espressione del vecchietto sulla panchina, siamo custodi della memoria collettiva. Dobbiamo imparare di più a dialogare con i giovani che hanno bisogno di risposte ricche di contenuti”.

Ai lavori ha partecipato anche l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Marinella Sclocco, che ha ricordato l’importanza del nuovo Piano sociale e della legge sull’invecchiamento attivo, approvata nel maggio scorso. “Abbiamo riscritto un nuovo Piano sociale utilizzando il metodo della partecipazione – ha spiegato – Ci tengo molto che anche gli ambiti sociali usino lo stesso metodo cioè ascoltino le persone, i cittadini e le associazioni che conoscono territori e bisogni, inserendo anche il privato sociale. Grazie alla nuova legge regionale, inoltre, l’anziano verrà finalmente considerato come una risorsa importante per la famiglia e per la comunità”.

Al dibattito hanno partecipato anche Luigi Di Matteo, presidente nazionale dei medici reumatologi, che ha illustrato i progressi nella cura delle malattie reumatiche, e Carlo D’Angelo, medico specialista in geriatria e gerontologia, che ha analizzato il moderno rapporto tra nonno e nipote. Al termine del dibattito, l’Anla ha donato un pacco di telefoni cellulari all’assessore alle Pari Opportunità del Comune di San Benedetto del Tronto, Antonella Baiocchi, che li consegnerà agli anziani di Pescara del Tronto, la frazione distrutta dal terremoto del 24 agosto scorso.

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