PESCARA – La situazione di
A denunciare la trasformazione in negativo di tale arteria è l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che paventa una strategia demolitoria sull’asse riqualificato di corso Vittorio Emanuele, trasformato in lungo parcheggio abusivo nell’attesa di riaprirlo al traffico in entrambi i sensi di marcia.
“Fa male vedere come il sindaco Alessandrini ha ridotto, dopo due anni di amm,inistrazione, corso Vittorio Emanuele – ha sottolineato l’avvocato Fiorilli -. Nel 2014 ha avuto la fortuna e la sorte di ereditare un asse riqualificato per buona parte, con un’opera di assoluto valore e rilievo artist
Ma il ‘caso’ Pescara ha confermato che non tutti possono apprezzare le perle: in poche settimane, per puro capriccio politico e per pagare la ‘cambiale elettorale’ nei confronti di tre o quattro commercianti al massimo, ha riaperto al traffico quell’asse riqualificato in direzione sud-nord (e anche nord-sud per i mezzi pubblici) e gli effetti ormai sono visibili: la pavimentazione è letteralmente distrutta, rappezzata col cemento a freddo qua e là per mettere due toppe, ed era scontato accadesse perché quel tappetino semipedonale non era nato per sopportare flussi di traffico intensi come quelli odierni, ma solo per accogliere mezzi pubblici, di soccorso e il traffico dei residenti. Spente le fontane piene di alghe e melma per l’acqua lasciata a ristagnare; immonde le aiuole-sedute, usate come cestini portarifiuti mai svuotati dalla Attiva e dal Comune.
Ad aggiungere degrado al degrado c’è pure la sosta selvaggia: con la ripresa del traffico per la riapertura di negozi, uffici e in vista della ripartenza delle scuole, sono tornate le auto lasciate in sosta abusiva in ogni spazio dell’asse pedonale, davanti ai bar, davanti ai negozi, mezzi privati di chi si ferma per prendere il caffè, pur disponendo dei parcheggi delle aree di risulta a due passi, furgoni per il carico e scarico delle merci. E la cosa che più colpisce è la totale assenza di vigilanza: non un agente della Polizia municipale lasciato a controllare il rispetto del divieto di sosta o a sanzionare chi viola la norma.
E tutto questo – ha aggiunto l’avvocato Fiorilli – è una vergogna che ricade interamente sulle spalle del sindaco Alessandrini, che detiene la delega alla Polizia municipale e che ha attuato una politica di pura mediocrità. Purtroppo è fin troppo chiara la strategia che si cela dietro tale inerzia: l’obiettivo è far ricadere corso Vittorio Emanuele in uno stato di degrado tale che si giustifichi, a quel punto, il ripristino del traffico privato in ambedue le direzioni di marcia. Se su quell’asse la pavimentazione venisse completamente distrutta, se non ci fosse più nulla da tutelare, a quel punto le auto potranno tranquillamente tornare a marciare, accontentando sempre i soliti tre o quattro commercianti, secondo i quali più macchine passano in corso Vittorio Emanuele più clienti comprano nei loro negozi, avendo, evidentemente, adottato il sistema della vendita ‘al volo’ della merce alle macchine in corsa.
Però la strategia del sindaco Alessandrini si scontra con i doveri contabili della pubblica amministrazione: quella riqualificazione di corso Vittorio Emanuele è costata circa 1milione 400mila euro di fondi pubblici, che non possono essere gettati alle ortiche per i capricci politici della sinistra, dunque un’opera pagata dai cittadini va rispettata e tutelata anche quando non piace o quando l’ha realizzata una controparte politica. A questo punto valuteremo l’opportunità di sottoporre il vergognoso atteggiamento di inerzia politica e amministrativa del sindaco Alessandrini alla Corte dei Conti, visto che il suo immobilismo, o la sua incapacità di far rispettare persino un’ordinanza di divieto di sosta, stanno causando danni contabili all’Ente pubblico e alla città”.
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