PESCARA – “Nella Fase II del post-emergenza Covid-19 ritengo utile e necessario che il Comune riapra immediatamente al pubblico non solo parchi e giardini, ma anche gli impianti sportivi all’aperto, in tutti i quartieri della città, in modo da scongiurare possibili fenomeni di assembramento, e piuttosto concentrare tali attività in aree perfettamente controllabili e monitorabili, dove l’accesso e la fruizione può essere regolamentata e disciplinata attraverso le Associazioni della Protezione civile, ma anche le Associazioni sportive. È la proposta che ho lanciato, insieme al gruppo consiliare di Forza Italia, al sindaco Masci e alla giunta comunale, affinchè si verifichi l’immediata fattibilità di tale operazione, che ci consentirebbe di restituire ai cittadini una fondamentale valvola di sfogo”. Lo ha detto il consigliere comunale di Forza Italia Claudio Croce, preannunciando l’integrazione, in tal senso, dell’ordine del giorno già depositato da Forza Italia per la riapertura disciplinata dei parchi cittadini.
“I due mesi di isolamento forzato e il susseguirsi di ordinanze comunali, regionali, intrecciate ai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sicuramente favorito un momento di confusione tra i cittadini che hanno approfittato della prima finestra aperta il primo maggio per riversarsi in strada – ha detto il consigliere Croce -. Qualcuno lo ha fatto con raziocinio e intelligenza, cercando veramente un’occasione per respirare aria di speranza, ma tutto ciò ha comunque amplificato il rischio di assembramenti. La verità è che, ovviamente, dopo 60 giorni di domiciliazione forzata tutti hanno bisogno di uscire, soprattutto i più giovani ai quali il Covid-19 ha tolto sia la scuola che lo sport, costringendoli a un ininterrotto isolamento. Ecco perché è importante prevedere, nella Fase II del post-emergenza Covid-19, la ripresa dell’attività motoria, peraltro già prevista e concessa anche dall’ultima ordinanza regionale, la numero 52, dando anche spazi adeguati in cui poter svolgere l’esercizio fisico.
Ovvero: se di fatto consentiamo solo la fruizione di strada-parco e riviera, è ovvio che tutti gli amanti dello sport si ritroveranno in quei due siti, magari gli adulti, più consapevoli, cercheranno comunque di mantenere il distanziamento sociale, mentre lo faranno meno i ragazzi, naturalmente portati alla socialità. Se però accompagniamo la ripresa dell’attività fisica alla riapertura di alcuni impianti sportivi all’aria aperta, sicuramente consentiamo di delocalizzare tali attività in più spazi e li rendiamo più facilmente gestibili e controllabili, rispettando tutte le norme di sicurezza necessarie. Le possibilità ci sono: al pari dei parchi e giardini pubblici, potremmo provvedere subito alla riapertura degli impianti sportivi recintati in cui l’ingresso può essere controllato, come il Campo ‘D’Agostino’, il Campo ‘Donati’ o il campo dei Gesuiti o lo stadio.
Così come ipotizzato per i giardini pubblici, potremmo pensare di istituire una App attraverso la quale l’utente può prenotare la propria fascia oraria di fruizione, pensando a un ingresso per ora contingentato sulla base delle dimensioni logistiche delle strutture, utilizzando Protezione civile e Associazioni sportive per monitorare il rispetto degli ingressi e delle uscite, così come l’eventuale sanificazione costante degli spazi di uso comune. Tale soluzione sicuramente ci aiuterebbe a evitare assembramenti, calche, affollamenti e una pratica sbagliata dell’attività motoria, che pure è essenziale per il benessere fisico e psicologico dei cittadini, a partire dai bambini.
Non solo – ha aggiunto il consigliere Croce -: un altro elemento che l’amministrazione comunale dovrà monitorare sarà la perfetta conciliazione tra i dispositivi regionali e le azioni intraprese a livello territoriale, perché tra le misure reintrodotte dalle ultime ordinanze del Governo Marsilio c’è la ripresa di alcune attività sportive come la canoa, il tennis o l’atletica leggera, da praticare rispettando le distanze sociali.
Ma per poter tornare a praticare il tennis o l’atletica leggera, è evidente che il Comune deve prevedere di autorizzare la riapertura di impianti e circoli pubblici e privati perché è chiaro che parliamo di sport che vanno praticati all’interno di impianti sportivi e a oggi non c’è traccia di autorizzazione alla riapertura di tali impianti. Infine per meglio disciplinare l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, che pure, in base alle ordinanze, andrebbero indossate mentre si pratica sport, chiediamo anche di aprire un tavolo di confronto con le autorità sanitarie sportive per individuare in maniera esatta le attività che possono o meno essere praticate con l’ausilio della mascherina, ritenendo, per quanto riferito dai medici sportivi, che durante l’attività sportiva la mascherina non può e non dev’essere usata”.