PESCARA – Continuano i controlli e rimane alta l’attenzione presso l’aeroporto di Pescara, dove gli uomini della Polizia di Frontiera coordinati da Dino Petitti, sabato hanno arrestato una straniera diretta a Londra con il volo FR983 delle ore 15.20. Due operatori in servizio di vigilanza aeroportuale durante un’attività di controllo sui passeggeri in partenza hanno notato qualcosa di anomalo nella carta di identità greca prodotta dalla ragazza.
Per tali ragioni i poliziotti l’hanno sottoposta a specifica intervista con l’ausilio di moduli redatti in lingua greca, dei quali dimostrava non comprenderne l’esatto significato e, nel contempo, hanno analizzato più approfonditamente il documento con attrezzature specifiche e lampade UV, grazie alle quali è risultato non conforme ad alcuni elementi di sicurezza.
La ragazza, ormai alle strette, resasi conto della situazione e non potendo più mentire, ha confessato la falsità del documento e la sua vera nazionalità, albanese, producendo copia del proprio passaporto. Le generalità erano le medesime riportate ed hanno confermato la giovane età della straniera, nata nel 1993.
Immediato l’arresto per possesso ed uso di documenti falsi utilizzati ai fini dell’espatrio. Nemmeno il tentativo di dichiararsi in stato di gravidanza è valso a evitarle il giudizio per direttissima nella mattinata di Lunedì nel quale è stato convalidato l’arresto con la contestuale condannata a 10 mesi e 20 giorni con la condizionale.
Da una prima ricostruzione, questa era entrata con passaporto valido albanese da Bari nella giornata del 9 febbraio u.s., non sono ancora chiare le dinamiche che le hanno permesso di ottenere un documento falso greco; unica cosa certa è che i suoi sogni di poter varcare il confine italiano utilizzando un documento comunitario e poter emigrare nel Regno Unito, si sono infranti all’aeroporto di Pescara grazie all’attenzione e professionalità del personale della Polizia di Frontiera dedito ai controlli documentali.