L’uomo aveva minacciato di pubblicare foto e video hard in rete di una 48enne conosciuta in internet
PESCARA – L’aveva conosciuta in internet da pochi minuti, grazie ad un’amicizia in comune su Facebook. Tanto però è bastato a M.O., 35 anni, residente in provincia di Pescara, per passare dalle avances, peraltro fermamente rifiutate dalla sua interlocutrice, ad una vera e propria richiesta estorsiva.
Vittima del ricatto una 48enne di Pescara; la donna, nella serata del 18 febbraio, nel corso di una chat su Facebook con un utente cui quella sera stessa aveva “dato l’amicizia”, si era vista minacciare da quest’ultimo, il quale asseriva di aver appena creato, grazie ad un particolare software, video e foto, a contenuto pornografico che la ritraevano, chiedendo, per non pubblicarle, la cifra di duecento euro. Per rendere più credibile il tutto, lo sconosciuto le aveva fatto credere di essere parte di una più ampia organizzazione, capeggiata da un fantomatico “boss” che, a pagamento avvenuto, avrebbe fatto scomparire per sempre quei contenuti compromettenti.
In realtà quelle foto e quei video non esistevano affatto, ma il solo paventarne l’esistenza aveva fatto sprofondare la donna in uno stato di profonda agitazione. Temendo che il ricattatore fosse veramente in grado di creare artificiosamente e poi pubblicare in rete contenuti multimediali scabrosi, la donna decideva l’indomani di sporgere denuncia in Questura, dove raccontava l’accaduto, precisando che l’uomo aveva continuato ad incalzarla anche quella stessa mattina, dandole appuntamento in un bar vicino il casello autostradale di Pescara Nord per la consegna dei duecento euro.
Una volta uscita dalla Questura, la donna si era poi effettivamente recata all’appuntamento, sedendosi ad un tavolo del bar con colui che, fino a poco prima, era soltanto un nome su Facebook e che ora era lì, a pochi centimetri di distanza. Quel che l’uomo non poteva immaginare era pero che all’appuntamento, d’intesa con la denunciante, erano presenti anche i poliziotti della Squadra Mobile di Pescara. Seduti a qualche tavolo di distanza, non appena vedevano lo sconosciuto ricevere il maltolto dalla sua vittima, intervenivano bloccandolo con i soldi in mano.
M.O., con precedenti di polizia per rapina e furto con strappo, veniva pertanto tratto in arresto con l’accusa di estorsione.
Le indagini, che mirano anche a verificare se l’uomo possa essersi reso, in passato, autore di analoghe condotte, sono dirette dal Sost. Procuratore della Repubblica dr.ssa Rosangela Di Stefano.