PESCARA – Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ da lunedì scorso, allertato dai cittadini, sta monitorando cosa sta accadendo al Centro Unico di Prenotazioni dell’Ospedale civile di Pescara.Dopo che è entrato in vigore il nuovo sistema informatico, centinaia di cittadini si sono ritrovati, anche stamane, in fila per ore nella piccola struttura, dove gli operatori non riuscivano a calendarizzare e prenotare esami e visite per il blocco dei computer.
Ad aggravare la situazione è stato, intorno alle 9.30, l’improvviso black out causato dalla ditta che sta costruendo il nuovo Pronto Soccorso e che ha inavvertitamente tranciato un cavo, spegnendo le luci del Cup, di alcuni reparti e anche del Laboratorio analisi.
“Continua a piovere sul bagnato per il Cup dell’ospedale di Pescara che da una settimana sta vivendo il periodo più nero della propria storia professionale – ha sottolineato Foschi –. Ormai da otto giorni è praticamente impossibile prenotare un qualunque esame, visita, prestazione, ma anche pagare il ticket per una prestazione già prenotata, con gli ambulatori che, al di là delle presunte disposizioni della portavoce del Direttore generale Mancini, Maria Assunta Ceccagnoli, continuano a rimpallare i pazienti tra una struttura e l’altra: al Distretto sanitario di Pescara nord le prestazioni già prenotate vengono effettuate, anche se il paziente non ha potuto pagare il ticket, salvo rinviare la consegna dei referti al post-pagamento; in ospedale, a partire dall’ambulatorio analisi, non è possibile effettuare il prelievo prenotato senza presentare la ricevuta di avvenuto pagamento. Solo che al Cup non è possibile pagare i ticket da lunedì scorso, né è possibile rinviare gli esami e in mezzo ci sono i pazienti.
Oggi la situazione è ulteriormente peggiorata: un centinaio circa gli utenti che si sono ritrovati in fila già all’apertura degli sportelli, sperando che nel fine settimana qualcosa fosse cambiato. E invece nulla: tra sabato e domenica sarebbe stato cambiato il server del Settore informatico dell’ospedale civile, pensando che tale innovazione sarebbe stata sufficiente per ripristinare un servizio corretto, e invece i computer non hanno retto neanche oggi il nuovo sistema di prenotazione.
Alle 9.30 è arrivata la beffa: all’improvviso nel Cup, così come in alcuni reparti del nosocomio e nello stesso laboratorio analisi, si sono spente le luci e i computer. Si è pensato a un black out passeggero, salvo poi scoprire che l’impresa che sta lavorando alla realizzazione del nuovo Pronto Soccorso aveva tranciato per errore un cavo interrompendo l’erogazione di energia elettrica allo stesso Cup, facendo alzare al massimo la tensione tra gli utenti in fila. Solo alle 12.19 l’energia elettrica è stata ripristinata in alcuni spazi del nosocomio, ma non nell’edificio del Centro di prenotazioni, e a quel punto i responsabili, dinanzi alla folla inferocita, hanno allestito 4 postazioni-sportelli volanti nell’area dell’accettazione ricoveri, dirottando dentro l’ospedale tutti gli utenti in attesa, ciascuno con il proprio inutile numerino, altri senza neanche quello visto che lo spegnimento delle macchine ha fatto saltare anche il funzionamento dell’apparecchio per il rilascio del proprio numero di ingresso al Cup.
E qui gli animi si sono ulteriormente surriscaldati, visto che l’accettazione ricoveri si trova in uno spazio che non è sicuramente attrezzato per ospitare centinaia di pazienti contemporaneamente, tutti in piedi dinanzi alle porte, intralciando anche lo svolgimento delle altre attività, come l’arrivo in ambulanza di pazienti in day hospital.
A questo punto – ha aggiunto Foschi – l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ritiene sia più che evidente il pressapochismo, la superficialità e l’inadeguatezza con cui il Direttore Generale Mancini sta affrontando quella che è oggi una vera emergenza cittadina e provinciale, sordo anche alle richieste di interlocuzione arrivate dagli stessi utenti in attesa. È giunto il momento che la politica cittadina prenda in mano una situazione che certamente non è figlia della sfortuna e per questo torniamo a chiedere al sindaco Alessandrini di convocare d’urgenza il Comitato Ristretto dei Sindaci con il manager Mancini per un’operazione verità sul grave disagio che Pescara e la sua provincia stanno vivendo. E contemporaneamente chiediamo che la Commissione consiliare permanente Sanità del Comune convochi anch’essa il Direttore Mancini per indagare su quanto accaduto al servizio Cup”.