PESCARA – L’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli e il consigliere regionale Pdl Lorenzo Sospiri , ufficializzando i due provvedimenti approvati dalla Regione Abruzzo, hanno reso noto che 11mila cittadini di Pescara avranno ancora un anno di tempo per definire le pratiche di sanatoria inerenti i condoni del 1985 e del 1994: tutti coloro che, a suo tempo, inoltrarono le relative istanze, potranno infatti completare e integrare la presentazione della documentazione entro il 31 dicembre 2013. E’ quanto stabilito attraverso la legge regionale approvata all’interno della Finanziaria votata dalla Regione Abruzzo il 28 dicembre scorso e che entro inizio gennaio diventerà esecutiva con la pubblicazione del dispositivo sul Bura. In questo modo il Comune potrà dare una risposta positiva o negativa che sia a coloro che attendono anche da 28 anni e che avevano anche già pagato, a suo tempo, parte degli oneri concessori, per poi restare bloccati in una sorta di limbo .Nella stessa legge regionale sono state anche prorogate di un anno, dunque sino al 31 dicembre 2013, le sanatorie sui sottotetti acquistati o realizzati entro il 2008, pratiche che altrimenti sarebbero giunte a scadenza entro il 31 dicembre scorso. Nel 2012 solo dallo smaltimento di 150 pratiche dei sottotetti, il Comune ha incassato circa 500mila euro e si sa per certo che ci sono ancora oltre un centinaio di istanze in attesa di essere chiuse.
Ha spiegato Sospiri:
nel corso dell’ultimo Consiglio regionale del 28 dicembre scorso sono state approvate due norme inserite nella Finanziaria regionale, con il voto anche dei consiglieri d’opposizione che ne hanno compreso lo spirito costruttivo, due norme che avranno un notevole impatto sulla popolazione e che ci sono state suggerite dall’assessore Antonelli e dagli uffici tecnici del Comune di Pescara. La prima norma riguarda la definizione delle istanze di sanatoria inerenti i due condoni edilizi concessi, quello del 1985 e quello del 1994.
Ha spiegato Antonelli:
infatti noi abbiamo in giacenza nei nostri uffici, condizione che ritengo sia comune al resto della regione, ben 11mila pratiche di sanatoria dei due condoni, pratiche rimaste in sospeso perché avevano bisogno di essere integrate documentalmente. Sino a qualche tempo fa però non c’erano termini perentori per tale integrazione, sino a quando una recente sentenza del Tar ha statuito che il termine per integrare le domande con la documentazione richiesta dagli uffici era stato contratto a 90 giorni dal ricevimento della richiesta, termine ritenuto perentorio, pena la non definizione delle pratiche già presentate e per le quali era anche già stata pagata parte degli oneri concessori. In realtà gli Uffici non avrebbero mai avuto il tempo necessario per fronteggiare la mole di richieste e per questo si è ritenuto indispensabile intervenire con una legge regionale la quale ha fissato che ‘tutte le domande di sanatoria presentate nel 1985 e nel 1994, ancora pendenti alla data di entrata in vigore della legge, sono definite dai Comuni entro il 31 dicembre 2013’. Nella stessa legge abbiamo poi previsto che ‘al fine di consentire la celere definizione di tali procedimenti, i soggetti che hanno la disponibilità degli immobili per i quali è richiesta la sanatoria, dovranno trasmettere all’Ufficio comunale competente, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, una dichiarazione sostitutiva che dovrà attestare, tra l’altro, la disponibilità dell’immobile; la sussistenza delle condizioni per l’applicazione delle riduzioni della somma dovuta a titolo di oblazione; la descrizione dello stato delle opere abusive con indicazione della superficie e della loro volumetria; la residenza del dichiarante; e l’avvenuta variazione catastale’. Il provvedimento riguarderà 11mila pratiche di sanatoria, ossia 9.500 pratiche del primo condono, quello del 1985, quando le domande complessivamente presentate furono 19mila, di cui quasi la metà definite a inizio 2000 quando venne dato un incarico straordinario, a tempo determinato, a un gruppo di neo-professionisti indicati dagli Ordini professionali; le altre 1.500 pratiche in attesa di definizione sono inerenti il condono del ’94, quando le istanze complessivamente presentate furono 2.645. Riteniamo che l’impatto che tale norma avrà su quei 11mila cittadini in attesa anche da ventotto anni di una risposta, positiva o negativa che sia, dal Comune, sarà notevole; ora si tratterà di adeguare e attrezzare gli uffici in modo idoneo dal punto di vista del personale e per farlo aspettiamo ora l’arrivo del nuovo dirigente, Gaetano Pepe, che dal primo gennaio ha sostituito Amedeo D’Aurelio.
Ovviamente – ha ripreso il consigliere Sospiri – ribadiamo che non è che si apre un terzo condono regionale, ma semplicemente abbiamo dato ancora un anno di tempo per definire quelle istanze per le quali già era stata presentata domanda. Ovviamente i cittadini devono sapere che il Comune avrà la facoltà di verificare la veridicità delle dichiarazioni formulate dagli utenti e, se dovessero emergere discordanze, il Comune trasmetterà subito gli atti del procedimento alla Procura della Repubblica comunicando al dichiarante l’avvenuta decadenza del beneficio; al contrario, il dirigente comunale, verificata la regolarità della dichiarazione sostitutiva presentata e accertato l’avvenuto pagamento della somma dovuta a titolo di oblazione, se sussistono i presupposti di legge, rilascerà il titolo edilizio in sanatoria. Intanto, la seconda norma inserita nella Finanziaria regionale riguarda la sanatoria dei sottotetti, ossia chi volesse sanare un sottotetto acquistato o realizzato prima del 2008, avrà tempo per farlo sino al 31 dicembre 2013, termine altrimenti scaduto il 31 dicembre 2012. Consideriamo che il trend sino al 2011 e per metà 2012 è stato positivo: nel 2012 sono state definite 150 pratiche consentendo al Comune di incassare 500mila euro; nel 2011 sono state definite 300 pratiche. Poi, ovviamente, la vicenda dell’Imu con il combinato disposto del sottotetto, ha messo delle famiglie normali in condizioni di rinviare anche la chiusura delle sanatorie e c’è stata una flessione. Ora abbiamo concesso una proroga di un anno per produrre le istanze di sanatoria di abitabilità dei sottotetti, in modo che una famiglia che sa di poter avere un anno di tempo per pagare riesce a programmare meglio la spesa, del resto i sottotetti ci sono, la gente ci vive, e quella dilazione comunque rappresenta un gettito per il Comune, gettito che per noi è importante perché va a finanziare le partite correnti.