PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota di Giancarlo Odoardi :
Ho preso atto, da alcuni organi di informazione, della nota di riscontro da parte dell’Assessore Antonella Allegrino alla mia del 6 gennaio scorso (Vincere la sfida della dignità e del decoro è sempre impegnativo, ma si può fare). Conoscevo il suo impegno in merito, ma non dell’iniziativa di nuova ospitalità partita fine anno presso la struttura di Via Rio Sparto.
Lo apprezzo molto, anche perché so che su questo fronte l’impegno dell’Assessore, soprattutto di passione, è di antica data. Comprendo e capisco anche tutte le ragioni legate alla difficoltà di intervenire, soprattutto quando c’è chi “rifiuta” l’aiuto. In questi casi personalmente non saprei come e cosa fare, per cui quello che riesce a organizzare l’Assessorato, che si avvale anche di un coraggioso volontariato, ha tutto il mio apprezzamento.
Però qualcos’altro potrebbe più agevolmente essere fatto, da subito: il ripristino del decoro dei luoghi. Sono convinto che una condizione del genere la città Pescara non la meriti, né quelli che vivono lì sotto né quelli che semplicemente ci passano. Lì c’è soprattutto una pista ciclabile, per cui i ciclisti che vi si “avventurano” sanno cosa trovano e si fanno subito una precisa idea, esatta o meno, circa le responsabilità.
Già rendere certi luoghi meno ameni e inumani aiuterebbe tutti.
La rimozione dei copertoni di auto (cercando di risalire alla responsabilità del gesto), una riqualificazione igienico sanitaria dell’area, anche un intervento cromatico di estetica (imbiancamento) oltre che poi una pulizia periodica, con sfalcio erba e rimozione dei rifiuti, e forse anche il posizionamento di alcuni bagni chimici, renderebbero questo luogo sicuramente più civile.
Per questo confido molto nella sensibilità e nella capacità di convincimento e di coinvolgimento dei suoi colleghi, e di chi potrebbe dare concretamente una mano, da parte dell’Assessore Allegrino, che so lavorare nel silenzio e con grande passione e determinazione.
In più di una nota è stata ricordata la mia appartenenza all’associazione Fiab Pescarabici. Giusto.
Tengo però a precisare che la riflessione è assolutamente personale e il richiamo alla bicicletta discende solo dall’uso assiduo della stessa e dalla possibilità che la sua bassa velocità mi da nel vedere cose non osservabili diversamente (spostandosi in auto, ad esempio).
Se invece si vuole mantenere il collegamento, segnalo allora che l’Associazione ha avuto modo, alcuni mesi or sono e in 5 mezze giornate a cui ho partecipato, di ripulire circa 700 m di pista ciclabile abbandonata che collega il Ponte Flaiano fino al Ponte delle Libertà, la cui manutenzione sembra sia a carico della Provincia (ma potrebbe essere anche di altro ente).
A prescindere da questo dato, comunque, il pensiero va alla necessità di non lasciare alla propria sorte un bene una volta che esso venga consegnato ai cittadini: la manutenzione dovrebbe costituire sempre parte integrante del progetto, e non essere solo una appendice temporale a scadenza, pena il degrado dei luoghi e la qualità di quanto offerto. Cosa che spesso determina la pericolosità e l’abbandono dell’opera e delle relative funzioni, con danno anche erariale a carico della collettività.