PESCARA – I Gruppi di centro-destra al Comune di Pescara hanno tenuto oggi la conferenza stampa su ‘La giunta Alessandrini è arrivata al capolinea’. Presenti i consiglieri comunali Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco, Fabrizio Rapposelli e Luigi Albore Mascia per Forza Italia, Guerino Testa, Massimo Pastore e Alfredo Cremonese per Pescara in Testa.
“Alla luce degli ultimi avvenimenti accaduti in Consiglio comunale la notte scorsa riteniamo doveroso assumere una presa di posizione politicamente netta – ha detto il Capogruppo di Forza Italia Antonelli -. Noi siamo fortemente preoccupati per lo stato comatoso in cui versa l’amministrazione comunale del sindaco Alessandrini e per le inevitabili conseguenze sulla città. La vicenda dei cimiteri è stato il casus belli, ma in realtà si respira già da giorni l’aria da ‘ultimi giorni di Pompei’, da tempo si respira un clima di guerriglia interna, tipica, in genere, delle ultime settimane di consiliatura, ma in questo caso mancano ancora due anni.
A questo punto, se su un atto amministrativo non di portata politica né strategica, ma semplicemente un atto gestionale, reso obbligatorio dalla situazione in cui ci si è trovati calati, con la conclusione del contratto con la Fidia e il dovere di individuare subito la nuova gestione del servizio cimiteriale, per non determinare l’interruzione di un pubblico servizio, ci si è trovati in mezzo a tante faide interne, tanto che il sindaco non ha avuto 17 consiglieri su cui poter contare, immaginiamo cosa potrà accadere nei prossimi 28 giorni quando arriveranno in Consiglio comunale delibere, in quel caso sì, strategiche e di significato politico, come l’assestamento di bilancio, la salvaguardia degli equilibri di bilancio, il bilancio consolidato insieme del Comune e delle Società partecipate, poi tutta la sessione urbanistica, i provvedimenti del Master Plan per il nuovo Stadio, il Piano Sociale e il mercatino etnico, tanto caro a Sinistra Italiana.
È evidente che la maggioranza Alessandrini non avrà più i numeri per approvare un solo atto, le spaccature in seno alla coalizione di governo sono evidenti e non parliamo solo della Lista Teodoro che ieri ci ha portati, come centro.-destra, anche ad assumere una posizione critica per il blocco dei lavori del Consiglio comunale.
Ma parliamo anche dei cespugli e cespuglietti che, nati in seno alla maggioranza e allo stesso Pd, nella guerriglia trovano terreno fertile per avanzare le proprie richieste. Noi – ha proseguito il Capogruppo Antonelli – pensiamo che Pescara meriti di meglio, e meriti una classe politica dirigente responsabile. Oggi Alessandrini deve rimettere il mandato di sindaco in Consiglio comunale per verificare se ci sono le condizioni per andare avanti.
Noi ovviamente rilanceremo la sfiducia perché l’impressione ricavata stanotte era che comunque si voglia tentare di far finta di nulla, proseguendo con una guerriglia che produce la paralisi della città, invece noi riteniamo che il dibattito politico si debba aprire proprio in Consiglio comunale. Per questo stanotte, come opposizione, non abbiamo votato l’immediata esecutività della delibera sui cimiteri, e la maggioranza non aveva i numeri per approvarla.
La conseguenza, che ci è stata riferita dal vicesindaco stamane, è che oggi la Fidia, pur non avendo più alcuna titolarità sul cimitero di San Silvestro, sta comunque andando avanti con le tumulazioni delle salme, anche se il suo contratto con il Comune è scaduto a mezzanotte scorsa e ho forti dubbi sulla legittimità di tale intervento. Oggi noi chiediamo l’apertura di una crisi politica seria”.
“La maggioranza del sindaco Alessandrini non esiste più – ha rintuzzato il capogruppo Testa della lista ‘Pescara in Testa’ – e l’episodio di stanotte non è stato isolato. Pensiamo che anche stamattina alle 9 in Commissione Bilancio c’era la ratifica di una variazione di bilancio di 20mila euro per l’Indie Rocket Festival, altra manifestazione voluta da Sinistra Italiana, e la delibera non è passata, io, Forza Italia e il consigliere di maggioranza Simona Di Carlo abbiamo votato contro e il voto si è risolto 9 contro 6, e questa è solo una delle miccette accese sotto la sedia del sindaco Alessandrini.
Ieri il consigliere Giuseppe Bruno, Presidente della Commissione Finanze, volutamente non è stato presente in Consiglio comunale; Leila Kechoud, consigliere comunale e provinciale Pd, penso che volutamente non sia stata presente. A questo punto, considerando che stiamo entrando nei due anni in cui dovrebbero arrivare in aula le grandi partite della città, ci rendiamo conto che sarà molto difficile riuscire a portarle in aula, il sindaco Alessandrini non ha certamente il polso e la forza per affrontare quelle partite e sicuramente il centro-sinistra ha toccato oggi il momento di massima rottura dal suo insediamento”.
“E’ chiaro – ha detto il consigliere D’Incecco – che ormai nella maggioranza c’è un’aria di smobilitazione generale”.
“La parentesi dell’amministrazione Alessandrini si è praticamente conclusa – ha aggiunto il consigliere Rapposelli –, la verità è che noi riproporremo il tema della sfiducia, ma all’interno della maggioranza non hanno il coraggio di andare oltre alla guerriglia, pur sapendo di danneggiare la città.
Né potremo fare affidamento sui consiglieri del Movimento 5 Stelle che hanno evidentemente interesse a restare in aula per altri due anni”.
“Noi – ha detto il consigliere Cremonese – auspichiamo un atto di responsabilità da parte del sindaco Alessandrini e che trovi il coraggio di dimettersi perché oggi Pescara è una città morta, nel degrado, sporca, senza controllo. Se veramente ama Pescara, Alessandrini deve prendere atto del suo essere rimasto solo e deve permettere alla città di andare avanti senza di lui”.
“La lettura di quanto sta accadendo è chiara – ha chiosato Albore Mascia -: per Alessandrini si è chiuso l’ombrello politico di Luciano D’Alfonso che, se da una parte lo ha danneggiato per tre anni, visto che Alessandrini sarà sempre considerato l’ombra del Presidente, dall’altra parte lo ha concretamente protetto.
Oggi, evidentemente, D’Alfonso non può più proteggerlo. Oggi tutti stanno pensando alla prossima campagna elettorale e Alessandrini paga lo scotto del patto scellerato fatto con forze politiche tanto diverse e difficili da tenere insieme. A questo punto o tenta la prova di forza per reggere la posizione e si dimette, oppure deve accontentare i mal di pancia e deve rifare per l’ennesima volta la giunta comunale”.
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